
Il primo ministro della Republika Srpska, Radovan Višković, ha affermato che tutto ciò che accade oggi in Srpska e in Bosnia-Erzegovina rappresenta un’opportunità storica per il popolo serbo. “Molte persone avrebbero dovuto dire molto di più”, ha dichiarato Višković. Parlando dell’attuale situazione politica in Bosnia-Erzegovina, ha sottolineato di essere venuto a Milići per dimostrare di sapersi muovere e lavorare. “Ognuno ha i propri obiettivi. Il nostro è la difesa della Republika Srpska”, ha ribadito Višković nel corso della sessione cerimoniale dell’Assemblea municipale di Milići, in occasione della Giornata municipale.
Višković ha inoltre affermato che nessuno dovrebbe difenderlo da alcuna accusa poiché, come ha sottolineato, non ha mai fatto nulla di cui lui o la sua famiglia dovrebbero vergognarsi. “Questa è una pura persecuzione politica e non riguarda solo Radovan Višković, Milorad Dodik e Nenad Stevandić. Qui sono in gioco tre istituzioni chiave: il Governo, l’Assemblea nazionale e il Presidente della Repubblica”, ha dichiarato con fermezza.
Il primo ministro ha poi evidenziato che una parte dell’opinione pubblica della Republika Srpska crede erroneamente di poter sostituire il Primo Ministro, l’Assemblea Nazionale e il Presidente della Repubblica attraverso decisioni assembleari o plenarie. “Al minimo, la posizione del Presidente della Repubblica richiede un’elezione. Questo comporterebbe un blocco istituzionale di diversi mesi. Ma il punto fondamentale non è neanche questo. La questione centrale è che Christian Schmidt dispone di un pacchetto di leggi specifiche e già pronte, che intende imporre”, ha avvertito Višković.
Se venisse imposta una legge sulla proprietà, ha spiegato Višković, allora la Republika Srpska cesserebbe di esistere come entità autonoma: “Non ci sarebbero più Republika Srpska, Milići, Zvornik, Banja Luka o Trebinje. Tutti gli edifici costruiti dopo il 1992 rimarrebbero della Republika Srpska, ma tutto ciò che esisteva prima di quella data diventerebbe proprietà della Bosnia-Erzegovina: ospedali, scuole, strade, foreste, acqua e risorse minerarie”.
Infine, Višković ha sottolineato l’importanza dell’unità all’interno della Republika Srpska, ribadendo che solo attraverso un fronte comune sarà possibile difendere ciò che appartiene legittimamente al popolo serbo.
