
(AGENPARL) – Tue 01 April 2025 Potenza, 1 aprile 2025
Pubblica amministrazione digitale e accessibile
Evento conclusivo del progetto Regione-Agid. Oggi un incontro a Matera
Rendere i servizi digitali offerti dalla Pubblica amministrazione accessibili a
tutti. E’ questo il principale obiettivo del progetto realizzato dalla Regione
Basilicata, Ufficio per l’Amministrazione digitale, e finanziato dal Pnrr (Misura
sottoscritto nel 2024 con l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgiD) e il Dipartimento
per la trasformazione digitale (Dtd) della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Oggi, a Matera, nella sala conferenze dell’Open Space di Apt Basilicata,
ultima tappa di un viaggio che nel corso di più di un anno ha coinvolto nelle
attività di formazione e sensibilizzazione numerosi enti pubblici e più di 1500
dipendenti. Nel corso dell’evento, moderato da Nicola Petrizzi, Data
Protection Officer della Regione Basilicata e Responsabile del progetto
Basilicata Accessibile, è intervenuto Giulio Traietta, presidente di Anci
Giovani della Basilicata
“I nostri dipendenti – ha detto il rappresentante dell’Anci – hanno bisogno di
tempo e i comuni hanno bisogno di persone. Quindi se la Pubblica
amministrazione non torna ad essere attrattiva per i giovani il cambiamento
sarà sempre più lento. Dobbiamo costringere gli amministratori che c’è
bisogno di tempo per formarsi e soprattutto c’è bisogno di persone.
Dobbiamo costruire opportunità mirate e l’accessibilità è una di queste. Serve
un nuovo patto tra dipendenti pubblici, amministratori e cittadini, un nuovo
contratto sociale che consenta a tutti di rendere più facile la fruizione dei
servizi”.
Nel corso della conferenza è intervenuto fra gli altri Daniele De Bernardin,
Public Relations and Communication – Dipartimento per la Trasformazione
Digitale, Presidenza del Consiglio dei Ministri. “Stiamo investendo più di 6
miliardi di euro per la trasformazione digitale della Pa, risorse mai spese
prima. Ecco perché è importate il lavoro che stanno facendo gli enti pubblici
fra cui la Regione Basilicata. Tutti stanno facendo la loro parte per essere più
competitivi a livello europeo e l’accessibilità è una chiave per il diritto di
cittadinanza”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Romano, Dirigente gestione servizi
infrastrutturali AgiD: “Stiamo sistemando i mattoncini per costruire una
società accessibile con la cultura dell’adempimento, ma soprattutto attraverso
un processo culturale per permettere a tutti i cittadini, anche a coloro che
hanno una disabilità, senza alcuna discriminazione, di utilizzare i servizi
digitali. E il lavoro della Regione Basilicata rappresenta un pezzo importante
di questa costruzione”.
A portare la sua esperienza sia di docente sia di non vedente Michele Mele,
matematico, ricercatore su ottimizzazione combinatoria e didattica della
matematica all’Università del Sannio. Mele ha spiegato come raccontare la
matematica agli studenti con disturbi visivi eliminando l’ambiguità cosiddetta
ad Alta voce. “Basti pensare – ha detto – che dei tre giornali più letti in Italia
solo uno è un pochino accessibile ai non vedenti” Ed ha lanciato un
messaggio: “Il rispetto delle regole è una delle più alte forme di accessibilità”.
Sulla capacità degli enti pubblici di mettere a disposizione i dati aperti è
intervenuto Francesco Piero Paolicelli, OpenData Manager. “I dati aperti sono
importantissimi per tutti i settori produttivi e, in generale, per migliorare la
qualità della vita dei cittadini”.
Dopo una “challenge” con le classi di Informatica e Telecomunicazioni. dell’
I.I.S. “G.B. Pentasuglia” di Matera coordinato da Emanuele Gravela, Chief
Techonolgy Officer – Brain tech s.r.l. è intervenuta per le conclusioni Emilia
Piemontese, dirigente dell’Ufficio per l’Amministrazione digitale della Regione
Basilicata.
“La conferenza di oggi – ha detto – non è solo la conclusione di un importante
progetto sulla accessibilità, ma è anche un punto di partenza perché questa
sensibilità, questa cultura della Pa possa ulteriormente diffondersi fra un
numero sempre maggiore di dipendenti e di enti pubblici”.
Piemontese si è quindi soffermata sui contenuti del progetto: “Con il piano
strategico regionale sulla digitalizzazione abbiamo intercettato il