
(AGENPARL) – Sat 29 March 2025 Prot. n.______ Federico Marini
IMPRESE STRANIERE – In Sardegna 1.600 imprese artigiane guidate da
stranieri ma l’Isola è terz’ultima nel panorama nazionale. Giacomo Meloni
(Presidente Confartigianato Sardegna): “Impegnarsi per cancellare le sacche
d’illegalità che penalizzano tutte le imprese: sarde e straniere”.
Associazioni In Sardegna, al terzo trimestre 2024, le imprese guidate da un titolare non italiano
Territoriali erano 10.602. Le artigiane straniere, con 1.616 unità, hanno rappresentato il 15,2% del totale di
quelle registrate. Nella classifica nazionale per incidenza delle realtà estere, l’Isola si piazza
Sud Sardegna
Cagliari
terz’ultima: prima la Valle d’Aosta con il 48,6%, seconda l’Emilia Romagna con il 47,8%.
Via Riva Villasanta 241 Ultima la Sicilia con il 10.9%, contro una media italiana del 32,7%.
Sono questi i dati più significativi del dossier “Le imprese artigiane a conduzione
Oristano straniera” realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna (fonte UnionCamere
Via Campanelli, 41 2023-2024), che ha analizzato le aperture e le chiusure delle aziende da parte di artigiani nati
fuori dai confini italiani che si occupano principalmente di edilizia (lavori specializzati e
Nuoro costruzioni edifici), confezionamento di articoli di abbigliamento, attività di servizi per edifici e
Via Brig.Sassari, 37 paesaggio e di servizi alla persona. Il report dice anche come nell’Isola lavorino 26mila stranieri,
il 4,7% sul totale degli occupati mentre i giovani apprendisti risultano essere 251.
Sassari “Un movimento in progressiva espansione, quello dell’imprenditoria immigrata che ha
Via Alghero, 30
scelto l’artigianato – commenta Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Sardegna –
inoltre la crescita delle imprese artigiane con titolari stranieri non si limita a un semplice
Gallura Olbia aumento numerico, ma abbraccia una trasformazione profonda di settori chiave”.
Via Sangallo 67
a maggior numero d’imprenditori stranieri. Segue la costruzione di edifici e i servizi alla persona,
entrambi con il 6,8%, le attività di servizi per edifici e paesaggio con il 5,9%, il confezionamento
di abbigliamento con il 5,1%, le attività di ristorazione con il 4,0% e il trasporto di merci e
persone con il 2,9%.
“La via dell’impresa si conferma una delle modalità attraverso le quali gli stranieri giunti
in Sardegna, possono integrarsi nel nostro sistema economico e sociale – aggiunge Meloni –
allora vale la pena di ricordare che, oltre alle politiche di accoglienza, devono essere messi in
campo strumenti e politiche di integrazione. Per questo l’immigrazione va governata, non
subita”. “Il lavoro è strumento di inclusione e servono programmi di formazione per accrescere
le competenze dei lavoratori stranieri – ricorda il Presidente di Confartigianato Sardegna – tra
questi il supporto all’avvio dell’attività imprenditoriale, dove le Associazioni di Categoria
possono giocare un ruolo importante per chi vuole aprire una nuova impresa”.
Le province Isolane
La provincia con il maggior numero di imprenditori stranieri è quella di Sassari-Gallura
con 3.746, di cui 819 artigiani (il 21,9% delle attività gestite da chi è nato fuori dall’Italia). Segue
Cagliari con 4.642, con 438 artigiane (il 9,4%), Nuoro con 1.625 di cui 286 artigiane (17,6%) e
Oristano con 589 di cui 73 artigiane (il 12,4%).
La provenienza
Imprenditori e imprenditrici provengono soprattutto da Senegal, Marocco, Germania, Cina
e Romania. Nella provincia di Cagliari la maggior parte arrivano dal Senegal, in quella di Nuoro
dalla Germania, in quella di Oristano dal Marocco e in quella di Sassari-Gallura dalla Romania.
Confartigianato Imprese Sardegna
“Quelli che lavorano in Sardegna – aggiunge Daniele Serra, Segretario Regionale di
Confartigianato Sardegna – sono, nella stragrande maggioranza dei casi, imprenditori giovani,
che scelgono la via del lavoro autonomo per integrarsi nella nostra società, ma ci sono anche gli
over 50 sempre più attivi”.
E sono i dati a confermare questo trend. L’analisi dell’artigianato a titolarità straniera,
racconta infatti di un’evoluzione per quanto riguarda l’età. In particolare, sono gli imprenditori
over 50 a trainare la crescita, con un incremento del 125,7% negli ultimi dieci anni, a cui si
aggiunge un aumento ancora più marcato (+223,5%) tra gli over 70.
“Valorizzare anche le realtà non italiane, quelle registrate presso le Camere di
Commercio e che pagano le tasse come tutti i cittadini – riprende Serra – significa anche
impegnarsi per far emergere quelle sacche d’illegalità che rischiano di penalizzare le tante
attività estere che, onestamente e con passione, concorrono allo sviluppo del nostro sistema
produttivo”. “Significa anche – conclude il Segretario – contrastare con forza l’illegalità e il
lavoro nero, che alimenta il sommerso e la contraffazione, penalizzando le imprese regolari
sarde e straniere”.
L’analisi settoriale nazionale ha esaminato numerose evidenze sulla presenza degli
stranieri nel mercato del lavoro e nel mondo delle imprese. Oltre al report della distribuzione sul
territorio delle imprese totali e le imprese artigiane gestite da stranieri, emerge che nel 2024 in
Italia risiedono 5,3 milioni di cittadini stranieri, pari all’8,9% della popolazione residente totale.
Gli occupati stranieri tra 15 e 64 anni in Italia sono 2milioni 317mila, pari al 10,1% del totale
dell’occupazione. Le entrate di lavoratori immigrati previste dalle imprese non agricole con
dipendenti rappresentano il 19,2% delle entrate previste, con una difficoltà di reperimento del
54,8%. Il 21,3% del fabbisogno occupazionale previsto tra il 2024 e il 2028 è ricoperta entrate di
lavoratori stranieri.
In Italia gli stranieri rappresentano il 6,5% del totale dei lavoratori indipendenti. La quota
di indipendenti stranieri extra comunitari è del 4,9%, risultando superiore di 0,4 punti al 4,5%
della media UE. Tra le persone con cariche nelle imprese nate in un paese straniero, prevalgono
quella nate in Romania con il 10,1% del totale, Cina con il 10,0%, Marocco con l’8,4% e Albania
con l’8,2% e Bangladesh con il 4,8%.
La componente straniera rappresenta il 14,7% dei dipendenti stranieri del settore privato
non agricolo sono pari al 14,7% del totale e una quota analoga si osserva per gli apprendisti. Tra i
sei maggiori contratti di lavoro siglati da Confartigianato la quota dei dipendenti stranieri è del
24,8%, oltre otto punti superiore al 16% dei 27 maggiori contratti di lavoro, con almeno 100mila
dipendenti. Gli occupati stranieri possono svolgere un ruolo cruciale in risposta alle attuali
difficoltà delle imprese italiane nel trovare personale qualificato e alla prevista riduzione della
popolazione in età lavorativa. Un’ordinata gestione dei flussi di migrazione e adeguate politiche
di inclusione possono ridurre alcune criticità presenti nei processi di integrazione.
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