
(AGENPARL) – Wed 26 March 2025 *Manovra finanziaria: Presidente Proietti, “la Giunta Regionale impegnata a
risanare il bilancio, operazione verità sui conti” *
(aun) – Perugia, 26 mar. 025 – Mettere in sicurezza i conti della Regione
attraverso uno schema di manovra che sarà partecipata con tutte le parti
sociali e nelle sedi istituzionali per non far pagare ai cittadini umbri,
in particolare alle fasce con un reddito sotto i 15mila euro e ai giovani,
lo scotto di uno sbilanciamento di 243 milioni dei conti delle aziende
sanitarie che hanno prodotto un buco nel bilancio regionale di 90 milioni
di euro a cui si aggiunge il prelievo da parte del Governo di 40 milioni in
3 anni sotto forma di contributo delle Regioni alla finanza pubblica.
Questo lo scopo dell’operazione verità fatta oggi a Palazzo Donini dalla
Presidente della Giunta regionale Stefania Proietti che, insieme agli
assessori e ai direttori regionali, ha tenuto una conferenza stampa per
fare chiarezza sulle ragioni che hanno spinto l’Esecutivo a preadottare una
manovra economica che dovrà servire a salvare la Regione dallo spettro del
commissariamento.
“Il commissariamento ad acta della nostra sanità – ha detto la Presidente
– porterebbe l’Umbria allo sfacelo. Come dicevamo in campagna elettorale
siamo già in una situazione molto compromessa, ora purtroppo mettendo le
mani sui conti lo vediamo in concreto ogni giorno e confermiamo che la
situazione dell’Umbria è compromessa”.
Una regione, la nostra, la cui crescita era in stallo da anni, ma che
rischierebbe di non riprendersi più a seguito di un commissariamento da
parte del Governo centrale.
“A pagarne le spese – evidenzia la Presidente – sarebbe il sistema
sanitario che si vedrebbe nell’impossibilità di fare assunzioni e quindi
con un blocco del turnover o di assumere nuovo personale, ma anche
nell’impossibilità di investire sul rinnovamento dei macchinari o di nuove
strutture”.
“Noi dobbiamo fare il contrario e permettere all’Umbria di crescere – ha
proseguito la Presidente – e questo è possibile mettendosi in sicurezza
prima del 15 aprile con una manovra il più equa possibile e concertata, per
poi avviare le vere riforme che, in parte, soprattutto sul fronte della
sanità, sono già in fase di realizzazione”.
La Presidente ha quindi ricordato i numeri della mobilità passiva in
sanità, che ha prodotto negli anni un aggravio di spese pari a 36 milioni
di euro.
E non solo: “Partiamo da un disavanzo complessivo delle 4 aziende sanitarie
al quarto trimestre 2024 di – 243 milioni – argomenta Proietti -. Dalla
gestione sanitaria siamo riusciti a portare in dote 153 milioni, tutto
quello che si è potuto fare. Abbiamo quindi un dato di partenza di meno 90
milioni. Ma ci presentiamo al Mef con una delibera approvata, una prima
bozza, il livello massimo dal quale vogliamo scendere sempre più, nella
maniera più equa possibile, salvaguardando le classi più deboli,
concertando sui tavoli con i sindacati, le parti datoriali che abbiamo
incontrato questa mattina, i nostri amministratori locali che incontreremo
domani, e modificando così una manovra che speriamo possa salvarci da un
commissariamento che va assolutamente scongiurato”.
“Se ci dovessero commissariare, i cittadini umbri avranno tutte le
aliquote al massimo, mentre in questa nostra ipotesi la fascia di reddito
da zero a 15mila euro viene fatta salva, per poi agire in modo progressivo
sulle successive. Il Governo ha riaperto fino al 15 aprile la possibilità
per le Regioni di effettuare manovre finanziarie. Noi abbiamo scelto di
essere responsabili, ma mi consta che tutte le Regioni che si trovano nella
nostra situazione, anche l’Abruzzo che ha una guida di centrodestra, hanno
scelto di essere responsabili. Le manovre non hanno destra o sinistra,
hanno la coscienza degli amministratori. Allora, se noi entro il 15 aprile
non ci presentiamo con una manovra che aggiusteremo fino al termine ultimo
per renderla il meno impattante possibile, ci troveremo costretti a subire
decisioni e imposizioni drastiche con le aliquote fiscali imposte a tutti
indiscriminatamente. Il danno lo faremmo soprattutto ai nostri giovani, che
già ci chiedono conto di quanto stiamo facendo, perché, solo per fare un
esempio, non avremmo nel periodo 2026-2028 quei 33 milioni necessari per il
confinanziamento dei progetti comunitari molti dei quali vanno a incidere
su quei servizi che innalzano la qualità della vita e creando quindi un
grosso problema allo sviluppo economico dell’Umbria che faremo di tutto per
evitare”.