
(AGENPARL) – Mon 24 March 2025 Progetto ‘Nuove Prospettive’ sui minori stranieri vulnerabili: un primo bilancio a 6 mesi dalla partenza
“Nuove prospettive: il modello Genova tra interazione e cura” è il progetto del Comune di Genova (capofila), con partner Asl3 e Anci Liguria, finanziato dal Fondo asilo, migrazione e integrazione (Fami) 2021-2027 e rivolto ai minori cittadini di Paesi terzi in condizioni di vulnerabilità psicosociale.
Un progetto che ha preso il via a settembre 2024, a Villa Bombrini, con l’inaugurazione dell’ambulatorio sperimentale di presa in carico sanitaria e socio-sanitaria dei minori stranieri non accompagnati, di cui oggi si è tracciato un primo bilancio, nel corso di un convegno nella sala Piccardo di Anci Liguria (Palazzo Ducale di Genova).
“Il progetto è il primo in Italia frutto di un lavoro di squadra tra Comune di Genova, Anci e Asl3 – afferma l’Assessore ai Servizi sociali del Comune di Genova Enrico Giuseppe Costa – Un progetto che interpreta la città di Genova, declinata nei suoi quattro attributi di Genova accogliente, cioè aperta e che sa accogliere; Genova che guarda al futuro, perché parliamo dei giovani, della loro salute, benessere e inserimento; Genova efficiente, perché in pochi mesi ha allestito un laboratorio multidisciplinare, con operatori qualificati; infine, è una Genova che sa lavorare in rete, sa fare squadra con tutti i vari enti coinvolti, Anci, Regione, Comune, Asl, i Garanti per i minori, il Terzo settore”.
Elisa Malagamba, Dirigente della Direzione Servizi per la Fragilità e Vulnerabilità Sociale del Comune di Genova, traccia un primo bilancio dell’attività dell’ambulatorio, attivo dal 30 settembre 2024: “Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre scorsi l’ambulatorio ha preso in carico 60 giovani migranti; nel 2025, sono già 120 i ragazzi che hanno effettuato uno screening sanitario in entrata e, laddove è stata evidenziata la necessità di una presa in carico socio-sanitaria integrata, sono passati alla fase successiva. Quello di ‘Nuove Prospettive’ – prosegue Malagamba – è un modello unico, creato ad hoc per fronteggiare il contesto genovese, in cui vogliamo seguire la cura dei ragazzi ma, al contempo, anche arricchire il loro percorso con delle azioni di interazione con il resto della collettività e con tutta la rete del sistema. Siamo sotto osservazione da parte di Anci nazionale e del Sai nazionale per una verifica dell’impatto e degli indicatori di questa progettualità che può essere presa come buona prassi anche per le altre città. Come tutti i progetti innovativi è necessario instaurare una collaborazione tra Istituzioni per andare lontano, e in questo caso, il ruolo di Anci è funzionale per osservare quello che succede a Genova e promuoverlo a livello nazionale”.
“Come Direzione Asl3 siamo contenti di occuparci della salute fisica e mentale dei giovani migranti – commenta Isabella Cevasco, Direttrice sociosanitaria Asl3 – Il nostro obiettivo è proseguire oltre la fine prevista del progetto, tre anni, sistematizzando le azioni con metodologia scientifica”.
“E’ importante fare rete per dare risposte concrete – sottolinea Luca Petralia, Vicedirettore di Anci Liguria – Con il Comune di Genova stiamo ragionando anche sul tema della formazione dei giovani migranti, in particolare sulla padronanza della lingua italiana. In base a recenti studi – prosegue Petralia – emerge come il tasso di occupazione a Genova e in Liguria sia in ascesa ma la proiezione di Confindustria Nordest ci prospetta un campanello d’allarme che non possiamo sottovalutare: nei prossimi 15 anni, infatti, la popolazione continuerà a calare e si calcola che verranno persi 155mila posti di lavoro entro il 2040. Vista la situazione attuale e futura, si potrebbe pensare di utilizzare forse l’unica rete di persone, effettuando percorsi di formazione specifici, per poter occupare questi posti di lavoro, che, diversamente, andranno perduti per sempre”.
“Questo progetto mi sta particolarmente a cuore in quanto io ho, nei miei compiti istituzionali, la formazione e la selezione dei tutori volontari, figura importantissima per la realizzazione di quella integrazione a tutto campo del minore straniero non accompagnato nel nostro territorio – sostiene Guia Tanda, Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza – Grazie all’aiuto del tutore, che accompagna il minore nella formazione e negli studi, l’esito nel 90 per cento dei casi è la trasformazione del permesso di soggiorno per minore età in permesso studio-lavoro, con una garanzia di accoglienza e di definitiva integrazione sino al ventunesimo anno di età”.
Attualmente i minori stranieri non accompagnati in Liguria sono 576, di cui 97 presi in carico con 80 tutori volontari (un tutore può avere sino a 3 tutele), ma, spiega Tanda, “in realtà i minori sono di più, poiché attualmente, in giacenza presso il Tribunale dei Minori, ci sono 102 fascicoli”.
Il progetto “Nuove Prospettive”.
L’ambulatorio di Villa Bombrini ha due principali filoni di attività:
– struttura ambulatoriale dedicata a un primo screening sanitario rivolto ai minori in emersione al fine di individuare precocemente e in termini di prevenzione eventuali problematiche sanitarie d’impatto sulla salute del minore e sulla collettività (screening sulle patologie infettive, parassitosi, patologie acute o croniche e valutazione della situazione vaccinale). Sono presenti un medico referente, un medico ambulatoriale, assistenti sanitari e infermieri, nonché mediatori interculturali;
– équipe multidisciplinare sociosanitaria di presa in carico continuativa con competenze in ambito psicologico e neuropsichiatrico con un approccio psicotraumatologico e transculturale. Nel gruppo di lavoro, sono presenti neuropsichiatri infantili, psicologi, assistenti sociali, educatori e mediatori interculturali.
La progettualità in generale prevede anche percorsi di formazione rivolti agli operatori sanitari e sociali dei servizi territoriali.
Ufficio Stampa Anci Liguria
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