
(AGENPARL) – Sat 22 March 2025 PARCO DELLA RINASCITA SULL’AREA EX FIBRONIT
LUNEDÌ 7 APRILE AL VIA IL CANTIERE DEI LAVORI
LECCESE: “NELLE GIORNATE DI DI SAN NICOLA PIANTEREMO IL PRIMO ALBERO”
Questa mattina il sindaco Vito Leccese, in occasione della proiezione organizzata dal I Municipio, del cortometraggio “Cara Alice”, che he affronta dramma individuale e collettivo vissuto dalla città di Bari a causa della presenza della Fibronit, fabbrica che produceva manufatti in cemento amianto, il sindaco Vito Leccese ha annunciato l’apertura del cantiere e l’avvio dei lavori per la realizzazione del Parco della Rinascita, nel sito dismesso e bonificato.
“Sono felice di poter annunciare finalmente alla città che tra qualche giorno, il prossimo 7 aprile si aprirà il cantiere nel sito dismesso della Fibronit dove cominceranno i lavori per realizzare il nostro parco della Rinascita – ha dichiarato alla platea il sindaco Vito Leccese -. È per me una grande emozione annunciare questa data perché conosco il valore di quest’opera e so che quel parco sarà il simbolo di rivincita per tanti baresi e per le famiglie che negli anni hanno perso una persona cara a causa delle patologie causate da amianto. Qualche giorno dopo l’avvio delle operazioni vogliamo piantumare il primo albero, della specie Davidia Involucrata, conosciuto anche come albero dei fazzoletti, per via della forma dei suoi fiori che richiama proprio dei fazzoletti. Lo faremo nelle giornate di San Nicola, come gesto benaugurante, affinché il cantiere proceda per il meglio e che al più presto quel luogo non evochi più lacrime ma solo sorrisi”.
Il progetto
Il Parco della Rinascita interessa un’area che si sviluppa lungo via Caldarola fino all’incrocio del ponte di Padre Pio con viale Magna Grecia, delimitata dalla linea ferroviaria delle Ferrovie Sud-Est e di RFI. Si estende su un’area di 146.850,70 mq (14 ettari) che congiunge i quartieri Japigia, Madonnella e San Pasquale.
L’importo complessivo dei lavori è di circa 16 milioni di euro, di cui 3,5 messi a disposizione dalla Regione Puglia e 11,5 milioni dei fondi PNRR, M5C212.1 – “Inclusione e coesione”, componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, e 1.5 milioni di fondi per opere indifferibili.
Il progetto di fattibilità tecnico-economica, redatto nel 2022 dall’architetta Laura Rubino e dall’ingegner Nicola Falcone, presentava una chiara impostazione improntata sulla sintesi del percorso di progettazione partecipata, intrapresa con il Comitato di quartiere dell’ex Fibronit, in cui è stato elaborato uno schema planimetrico che riassume i desiderata della cittadinanza e da cui si evince la necessità di una forte rinaturalizzazione, attraverso opere di forestazione, e la presenza di dotazioni in grado di rendere vivo il parco: aree sportive (campi da basket, bocce, ecc.), aree gioco per i bambini, sistemi di piazze e percorsi.
In base a queste indicazioni il raggruppamento di progettisti, incaricati di proseguire con il lavoro di redazione del progetto, hanno delineato gli obiettivi del progetto di riqualificazione:
1. definire una nuova identità del parco in continuità con il PFTE posto a base di gara
2. disegnare un sistema parco in grado di dialogare con il contesto urbano e territoriale di riferimento
3. delineare nuove “spazialità” (valenza simbolica del parco – qualità ambientale – attività ricreative/benessere – sicurezza/fruibilità) in linea con le indicazioni del percorso partecipativo, al fine di identificare delle nuove polarità cittadine e di quartiere
4. implementare la biodiversità e la qualità paesaggistica del sito
5. ottimizzare le risorse economiche a disposizione sia per la fase di costruzione del parco che per la sua futura manutenzione/gestione.
È opportuno ricordare che, a monte di quest’opera, l’amministrazione comunale si è impegnata su importanti operazioni di bonifica del sito che si sono concluse nel 2022, quando è stato emesso il certificato di avvenuta bonifica con dichiarazione di piena accessibilità e fruibilità dell’intero parco a condizione che non fosse modificato e danneggiato il capping (strato di copertura della superficie) effettuato secondo le seguenti misurazioni:
• 1 metro di terra nelle aree maggiormente contaminate
• 20 cm di terra nelle aree con minore contaminazione.
Per aumentare il grado di sicurezza, la conferenza di servizi ha imposto l’aumento di circa 50 cm di terra di coltivo nelle aree alberate in modo da evitare il possibile, anche se remoto, intaccamento del capping dagli apparati radicali.
Concept paesaggistico del Parco della Rinascita
Il progetto intende rappresentare la sintesi di tutte le fasi precedenti: progettazione partecipata e PFTE e proposizione di una visione di parco innovativa e in linea con le attuali e future necessità della città.
Le parole chiave espresse dai cittadini sono state disegnate sul parco e hanno dato il via ad un processo di gestazione così composto:
definizione delle direttrici principali
assorbimento e compressione delle direttrici che si adeguano alla morfologia ed orografia del sito di intervento
permeabilità del parco determinata dai nuovi accessi
masterplan paesaggistico composto da nuclei di rigenerazione in grado di stimolare la rinascita o processi vitali del nuovo parco: nuove aree forestate, connessioni con il quartiere, spazi attrezzati per il gioco e lo sport.
Le cicatrici della terra che hanno segnato quel luogo della città di Bari saranno curate con nuovi percorsi e luoghi per le persone attraverso la realizzazione di nuove tipologie di foreste urbane in grado di implementare la biodiversità, di aree gioco per ogni età che si incastonano nel paesaggio, di luoghi dedicati alla cultura (l’anfiteatro Maugeri sarà il cuore del parco e, insieme alle altre piazze, costituirà delle nuove polarità per i cittadini), di percorsi di diversa sezione con cui esplorare e vivere il parco in piena sicurezza e senza barriere architettoniche e l’ottimizzazione nell’uso dei materiali in modo da ridurre e semplificare le future manutenzioni.
Il nuovo parco multifunzionale valorizzerà il contesto territoriale che diventa una sorta di “cuneo verde” che si innesta nella città e si estende verso tutte le direttrici urbane esistenti.
Nuclei di rigenerazione naturale
Il progetto definitivo prevede una ridistribuzione spaziale delle essenze impiegate; in particolare si delinea una strategia di impianto vegetale in grado di determinare delle gerarchie vegetali: masse arbustive ed arboree forestali, aree d’ombra a pronto effetto, diverse tipologie di prati (ornamentali, rustici e fioriti), collezioni di rampicanti e collezione botanica di essenze mediterranee.
Questa impostazione ottimizza l’impiego di essenze in una superficie così vasta. Sono diversi, infatti, gli spazi disegnati e/o arricchiti dalle essenze vegetali in modo da costituire un sistema ambientale e paesaggistico unico. Uno spazio ricco di biodiversità e di grande impatto scenografico.
Il progetto prevede anche una ridistribuzione spaziale delle specie vegetali arboree ed arbustive impiegate, in grado di determinare delle gerarchie vegetali: forestazione arborea ed arbustiva, aree d’ombra immediata con piante a pronto effetto, diverse tipologie di prati (ornamentali, rustici e fioriti), collezioni di rampicanti, giardino arido e collezione botanica di specie arbustive mediterranee.
Questa impostazione ottimizzerà l’impiego di diverse specie in una superficie così vasta, come si può evincere nell’elenco floristico dei diversi settori e zone di forestazione urbana prevista. In totale saranno piantumate 8.374 erbacee, 71.046 tappezzanti, 1810 rampicanti, 51.861 arbusti, 1300 alberi nell’ambito dell’intervento di forestazione urbana e 451 alberi pronto effetto.
In termini di contributo ambientale si otterrà un risparmio di CO2 di 700 tonnellate all’anno. Le aree verdi così progettate svolgono un ruolo importante anche nella gestione delle acque piovane, assorbendo e rallentando il deflusso delle acque. La creazione di spazi verdi multifunzionali, si realizza nelle aree verdi con zone di infiltrazione, per ridurre il rischio di allagamenti e migliorare la qualità delle acque superficiali.
Le aree verdi sono state progettate affinché siano economicamente sostenibili nel lungo termine, minimizzando i costi di manutenzione e gestione. La scelta di specie vegetali resistenti, l’uso di pratiche di gestione sostenibili e l’adozione di tecnologie innovative possono contribuire a garantire la sostenibilità economica dell’intera opera.
L’impianto irriguo è stato progettato, infatti, per soddisfare tutte le esigenze del parco, differenziando il sistema di distribuzione in funzione delle richieste e tipologie irrigue.
Di seguite le tipologie di impianti di irrigazioni che saranno implementati:
1. impianto a pioggia manuali per irrigazione di soccorso con lancia per il prato rustico
2. impianto a goccia per le alberature e aiuole
3. impianto in subirrigazione per i prati pregiati.
Nuclei di rigenerazione sociale
Il progetto ridisegna una successione di spazi urbani in grado di rendere fruibile e utilizzabile il parco durante tutte le ore del giorno. Il parco urbano è pensato come un sistema flessibile in cui le attività previste (piazza – aree gioco – percorsi – ecc.) sono interconnesse tra loro e in grado di adeguarsi alle diverse necessità dei cittadini. Pertanto, la rigenerazione sociale si articolerà su differenti interventi:
• aree per la socialità e funzioni pubbliche
• spazi multifunzionali e percorsi fluidi
• nuovi servizi ecosistemici al quartiere e alla città
• riapertura al quartiere e alla collettività
• realizzazione di un’oasi di biodiversità
• restituzione di spazi verdi fruibili alla cittadinanza
• rigenerazione ambientale
• valorizzazione dei suoli con logiche di economia circolare.
Di seguito l’elenco degli spazi e delle funzioni da realizzare nel parco:
• area giochi bambini
• giardino delle aromatiche
• piazza d’acqua
• piazza yin e yang
• anfiteatro Maria Maugeri
• area basket
• bocciodromo
• chiosco/servizi igienici
• coperture
• percorso vita.
Nel progetto sono previsti nuovi impianti di illuminazione, di videosorveglianza e wi-fi. Infine, saranno tre gli accessi aperti lungo i confini di via Caldarola per consentire l’ingresso all’area verde.