
(AGENPARL) – Sat 22 March 2025 *“SUD, Racconti di Vite”:*
*la Primavera si apre con l’annuncio dei vincitori della prima edizione del
Concorso Letterario Nazionale*
*A breve il reading di premiazione in vigna a Rutino (SA), nel Parco
Nazionale del Cilento Valle di Diano e Alburni*
Versi che raccontano il legame viscerale e arcaico con la terra. Nel primo
giorno di Primavera, in occasione della *Giornata Mondiale della Poesia*,
il *Concorso Letterario Nazionale “SUD, Racconti di Vite” annuncia i
vincitori della prima edizione.*
La rassegna, promossa da *Cantine Barone, *azienda vitivinicola con sede a
Rutino (SA) nel Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano e Alburni, in
collaborazione con *Tribù Comunicazione, Associazione Umlaut – La Tua Musa
APS e Dum Dum Republic di Paestum*, nasce dal connubio inscindibile tra
letteratura, poesia e vino per raccontare *sogni e speranze di chi va, di
chi torna e di chi resta.*
Vincitrice, per la sezione poesia, è *Giovanna Landi con “S-Radicata*”,
mentre per la narrativa *Gaetanina Longobardi con il racconto breve “Campi
di Vite”.*
*A comporre la commissione di valutazione l’amministratore di Cantine
Barone, Biancaluna Bifulco, Barbara Landi e Aniello Iervolino.*
Il conferimento, con l’assegnazione anche del premio in denaro*, avverrà
nelle prossime settimane a Rutino, presso l’azienda Cantine Barone, con un
reading collettivo* a cui prenderanno parte tutti i partecipanti al
concorso. Nell’occasione sarà presentata anche la seconda edizione del
Concorso *(nei prossimi giorni sarà comunicata la data di premiazione*).
* “Sud Racconti di Vite” è molto più di un premio letterario: è un progetto
che dall’arte si apre al marketing territoriale, *sviluppando un racconto
di *turismo esperienziale e valorizzazione delle aree interne contro lo
spopolamento.*
È una nuova visione di ruralità, espressa attraverso l’esperienza concreta
di donne e di uomini, nel tentativo di recuperare la memoria collettiva
contro l’erosione del tempo.
*Il vino, strumento di condivisione antichissimo, diventa, così, pretesto
creativo* anche per evidenziare *la sfida di chi oggi decide di restare al
Sud* e di non disperdere il proprio patrimonio identitario e di
valorizzarlo, innovarlo e creare nuova economia, nuova impresa.
«Il vino fa parte della nostra storia, della nostra cultura – *sottolinea
Cantine Barone* – Il valore del Concorso nasce dal Cilento, una terra
destinata all’abbandono. La nostra è un’agricoltura eroica per la
conformità stessa dei nostri terreni. Quando realizziamo un prodotto che
arriva sui mercati, riconosciuto per la qualità, creiamo un circuito
economico e formiamo ragazzi che possono pensare di iniziare a lavorare nel
loro territorio, di non andare via a cercare fortuna altrove, ma rimanere
nel loro paese. Cantine Barone nasce nei locali della vecchia Cantina
Sociale degli anni Cinquanta: siamo testimoni delle lavorazioni
tradizionali, testimoni di racconti, di storie di vecchi contadini. Oggi
c’è innovazione, ma mai dimenticare quello che c’è stato prima».
«Vogliamo invertire il trend. Non vogliamo disperdere il nostro patrimonio
culturale – *evidenzia Biancaluna Bifulco, imprenditrice del turismo,
curatrice e ideatrice del Premio* – In Cilento ci sono imprenditori che
portano avanti la loro attività con orgoglio, unendo antiche
professionalità all’acquisizione di innovazione. Nella letteratura e nella
nostra tradizione il vino è sempre presente. Volevamo poter parlare di vino
in maniera diversa per raccontare storie di resilienza e di successo. Oggi
chi resta nel Cilento è una persona che resiste all’andamento di
un’economia rispettosa della storia. Abbiamo biodiversità, dieta
mediterranea, una natura eterogenea in prospettiva morfologica e grandi
talenti. Attraverso il Concorso desideriamo raccontare una terra che
scommette sul proprio potenziale, dando vita a start up innovative. Un sud
in cui noi crediamo»
L’intuizione del Concorso, nato lo scorso anno, anticipa le nuove tendenze
dei flussi del turismo internazionale –– *afferma Barbara Landi,
giornalista, curatrice del Premio ed esperta di linguaggi del
contemporaneo *– Di recente la stampa specialistica di settore ha
individuato il Cilento come una delle mete più attrattive d’Italia per il
2025. Poesia e Letteratura diventano la cartina al tornasole di un nuovo
modo di concepire il turismo slow, lento, che riporta alle radici, non con
una visione nostalgica, ma come motore di nuova economia di una
destinazione turistica diffusa. Recuperare il passato storico, i metodi di
lavorazione artigianale significa creare itinerari esperienziali. Noi
crediamo nella cultura e nel genio creativo del Sud che crea valore
economico, sociale e sostenibile: il premio è una riflessione antropologica
che intende indagare rinascite e rivoluzioni, sostenibilità,
internazionalizzazione e turismo slow, tra vitigni autoctoni recuperati e
strappati oblio. Il Vino è una straordinaria metafora dell’esistenza, tra
identità, cultura e territorio».
Ad accompagnare il Premio anche le straordinarie *immagini fotografiche di
Aniello Iervolino, del team creativo di Tribù Comunicazione*. Il tema della
prima edizione è “Radici e tracce contemporanee”, traendo ispirazione dai
versi di Charles Baudelaire: “Il vino e l’uomo mi fanno pensare a due
lottatori tra loro amici, che si combattono senza tregua, e continuamente
rifanno pace. Il vinto abbraccia sempre il vincitore”.
Da “SUD Racconti di Vite” nascerà anche un volume, che sarà edito da
Francesco D’Amato Editore, sviluppato con materiali ecosostenibili.
*“Il vino è la poesia della terra”*
*Mario Soldati*