
(AGENPARL) – Mon 17 March 2025 COMUNICATO STAMPA
SCUOLA, BANDO AFFETTIVITÀ, PRATELLI: PARTECIPAZIONE ALTISSIMA, SEGNO DI UN BISOGNO REALE
Roma, 17 marzo 2025 – Più della metà delle scuole di Roma ha voluto partecipare alla proposta di Roma Capitale. Oltre cento sono le proposte progettuali pervenute. Settanta gli enti del terzo settore proponenti.
Sono questi i numeri del bando per l’educazione affettiva nelle scuole di Roma Capitale, all’indomani della scadenza dei termini per presentare la domanda e prendere parte all’intervento formativo sperimentale al quale l’Amministrazione capitolina ha dato inizio nelle scuole secondarie di I grado della città per favorire una cultura del rispetto e dare concretezza all’azione educativa contro violenza e discriminazione di genere.
“Un risultato enorme e soprattutto un messaggio che non lascia spazio ad interpretazione: l’educazione affettiva e alle relazioni è un bisogno sentito dalle scuole che attraversa i ragazzi e le ragazze, le famiglie e l’intera comunità educante”, commenta l’assessora alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Capitale Claudia Pratelli.
Adesso le proposte saranno soggette a valutazione per poi selezionarne 15, una per ogni Municipio, da portare al tavolo di co-progettazione guidato dall’Amministrazione, con gli enti del terzo settore e le scuole interessate, per iniziare già quest’anno e proseguire nel 2025/2026.
“Non avevamo dubbi – ha aggiunto l’assessora Pratelli, che ha spiegato – l’educazione all’affettività è un bisogno sentito e un’urgenza. Siamo orgogliosi di dare a tale bisogno una risposta importante, ma siamo anche consapevoli di poterlo fare in modo parziale, visto che le risorse, tutte comunali, permetteranno il finanziamento di 15 progetti, uno per Municipio, a fronte degli oltre 100 presentati.
Se Roma, quindi, è in campo e fa la sua parte, le grandi assenti sono le istituzioni nazionali: i numeri dimostrano che serve un intervento ministeriale volto a prevedere per tutte le scuole la medesima opportunità, vale a dire svolgere attività su temi fondamentali che riguardano il benessere degli studenti e delle studentesse, le loro relazioni, la loro libertà da stereotipi. Non è una questione ideologica, ma un’assunzione di responsabilità necessaria verso i giovani, le scuole e le famiglie, e per allineare finalmente l’Italia alla stragrande maggioranza dei paesi europei, dove l’affettività è già materia obbligatoria”, ha poi concluso l’Assessora.