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Comunicato Stampa
12 marzo 2025
Taglio aiuti: Save the Children, le bambine e i bambini malnutriti sono messi a rischio dai tagli agli aiuti
L’Organizzazione sottolinea come in paesi come la Somalia o Gaza, centinaia di migliaia di minori rimarranno senza aiuti salvavita. In Afghanistan, i medici e gli infermieri si sono impegnati a lavorare senza stipendio per quattro o cinque mesi
In un angolo remoto dell’Afghanistan settentrionale, dove è arrivato l’inverno, i nostri operatori sanitari lottano contro il tempo per curare i bambini malnutriti, mentre i tagli agli aiuti alla cooperazione internazionale minacciano di interrompere i loro sforzi nei prossimi 30 giorni, ha dichiarato Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
In una clinica sostenuta da Save the Children nel nord dell’Afghanistan, per tre anni e mezzo, il dottor Hanif* e il suo team sono stati l’unica ancora di salvezza per la comunità: ogni mese hanno fornito cure essenziali a 2.500 pazienti. Ora la clinica è aperta solo grazie ai limitati finanziamenti d’emergenza di Save the Children, ma potrebbe chiudere nel giro di poche settimane centinaia di bambini malnutriti rimarrebbero senza le cure di cui hanno disperatamente bisogno.
“La nostra clinica è l’unica opzione per questa comunità. Qui non ci sono medici o infermieri locali”, ha dichiarato il dottor Hanif. “La comunità è profondamente scossa da questa situazione. Attualmente abbiamo 135 bambini malnutriti in cura, ma se dovessimo essere costretti a chiudere, le loro famiglie non potranno permettersi di portarli in una clinica pubblica o privata, perché non possono pagare il trasporto per raggiungere la struttura più vicina. I medici e gli infermieri si sono impegnati a lavorare senza stipendio per quattro o cinque mesi perché il nostro Paese ne ha estremo bisogno e la comunità non può sopravvivere senza questi servizi essenziali”.
I recenti tagli agli aiuti hanno costretto Save the Children a sospendere i programmi salvavita per i bambini malnutriti mentre, sottolinea l’Organizzazione, a livello globale 131 milioni di bambini vivono in aree che stanno vivendo crisi alimentari acute.
In Afghanistan, la perdita dei fondi ha già portato alla chiusura di 18 strutture sanitarie sostenute da Save the Children e dai suoi partner. Solo 14 cliniche dell’Organizzazione hanno fondi sufficienti per rimanere aperte ancora per un mese e, senza un nuovo sostegno finanziario, saranno costrette a interrompere la loro attività. Solo a gennaio, queste 32 strutture hanno assistito oltre 134.000 bambine e bambini.
I governi di tutto il mondo stanno tagliando i fondi per gli aiuti esteri e circa 40 Paesi stanno subendo le conseguenze in Africa, Asia, America Latina, Europa e Medio Oriente della brusca interruzione degli aiuti alla cooperazione internazionale del governo statunitense. Questi tagli stanno minacciando il sostegno a programmi di salute, nutrizione e istruzione per milioni di bambini e Save the Children è costretta a chiudere centinaia di strutture sanitarie e centri nutrizionali che forniscono cure salvavita ai bambini.
“Salviamo i bambini da oltre 100 anni: è il motivo per cui esistiamo e questa missione è esplicitata nel nostro nome. Interrompere i finanziamenti per aiuti salvavita, nel momento in cui l’entità dei bisogni dei bambini nel mondo ha raggiunto livelli mai visti finora, è come cercare di spegnere un incendio devastante mentre l’acqua sta finendo”, ha dichiarato Gabriella Waaijman, Direttrice operativa di Save the Children International.
Bambini come Sahar*, 11 mesi, nata durante la guerra a Gaza, sono a rischio estremo di malnutrizione a causa dell’aumento vertiginoso dei prezzi dei generi alimentari e della già grave mancanza di accesso agli aiuti salvavita. Sua madre, Zainab*, 24 anni, era incinta quando è iniziata la guerra. Non ha ricevuto un’adeguata assistenza medica durante il parto e ha faticato a comprare il cibo per sua figlia.
“La guerra si è portata via tutto: ho dovuto chiedere l’elemosina per strada solo per procurarmi i vestiti per lei. Non so come ho fatto a sopravvivere. Non c’era cibo”, ha detto Zainab. “Mia figlia era malnutrita e non potevo comprare il latte per lei, ma ho gli operatori di Save the Children mi hanno aiutato”.
A Gaza, dove quasi tutti gli 1,1 milioni di bambini si trovano in condizioni critiche di insicurezza alimentare, i tagli agli aiuti si traducono nella riduzione delle cure e dei servizi per i minori malnutriti mentre stanno lentamente riprendendosi e la chiusura di 10 aree dove l’Organizzazione sostiene le donne incinte e i neonati con un’assistenza nutrizionale fondamentale.
Ogni minuto, nel mondo nascono circa 35 bambini[1] destinati a soffrire la fame. L’instabilità economica, i conflitti e i cambiamenti climatici sono alla base di una crisi alimentare globale che arresta la crescita dei bambini, ne compromette lo sviluppo e indebolisce il loro sistema immunitario. I minori che soffrono di malnutrizione hanno 11 volte più probabilità di morire a causa di malattie infantili comuni.
I tagli agli aiuti hanno conseguenze drammatiche anche per le famiglie somale. La Somalia è da decenni una dei Paesi più compliti dalla crisi climatica, che ha determinato una situazione di fame estrema. Entro aprile, saranno 4,4 milioni le persone – circa una su cinque nel Paese – che non sapranno come riuscire ad avere il loro prossimo pasto. A causa dei tagli, Save the Children è obbligata a chiudere circa 121 siti sanitari e nutrizionali in Somalia, con il risultato che più di 250 mila persone non avranno più un sostegno cruciale.
L’Organizzazione chiede ai leader mondiali, ai partner e a tutti i cittadini del mondo di investire finanziariamente nei bambini e nel loro futuro. A lungo termine, il settore degli aiuti cambierà per sempre a causa delle decisioni di tagliare gli aiuti alla cooperazione internazionale, ma è fondamentale che, oltre ad affrontare i bisogni immediati, ci uniamo collettivamente per riformare il sistema in modo da offrire servizi efficaci per i bambini. Investire nei bambini oggi pone le basi per un mondo più sicuro, più luminoso e più stabile per tutti noi. Non si tratta solo di finanziamenti: qualsiasi processo di ristrutturazione o riforma del settore deve difendere i valori alla base degli aiuti alla cooperazione internazionale.
Per sostenere l’attività di Save the Children in emergenza: https://dona-ora.savethechildren.it/donazione-fondo-emergenze/
*I nomi sono stati cambiati per proteggere l’identità degli intervistati
[1]2024 IN REVIEW: 35 CHILDREN BORN INTO HUNGER EVERY MINUTE IN 2024 | Save the Children International
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