
(AGENPARL) – ven 07 marzo 2025 GUARDIA DI FINANZA
Comando Provinciale Imperia
COMUNICATO STAMPA
07/03/2025
GDF IMPERIA: MAXI FRODE FISCALE NEL SETTORE DEL TRAFFICO VOIP. DUE
ARRESTI E SEQUESTRO DI BENI PER OLTRE 64 MILIONI DI EURO.
I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Imperia, con l’ausilio di personale appartenente
ai Comandi Provinciali di Napoli, Bologna e Ferrara, nella giornata di ieri hanno iniziato a dare esecuzione a
un’ordinanza di misure cautelari personali e reali emessa dal GIP del Tribunale di Bologna, su richiesta del
Procuratore Europeo Delegato Dott. Stefano Castellani dell’Ufficio di Torino della Procura Europea.
Tali provvedimenti sono stati adottati a seguito delle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria che hanno
consentito di individuare un articolato meccanismo fraudolento conosciuto come “frode carosello”.
Quest’ultima è stata attuata mediante l’interposizione di “missing trader” o “cartiere”, ovverosia imprese
esistenti solo formalmente, le quali effettuano acquisti intra o extra U.E. di beni (quindi senza il versamento
dell’IVA al fornitore) per poi cederli, quasi contestualmente, a un soggetto “interponente” ovvero all’acquirente
reale. Tale seconda operazione configura una cessione imponibile ai fini IVA, in quanto realizzata nel mercato
interno nei confronti di un soggetto residente.
In pratica, la “cartiera” acquista cartolarmente la merce senza averne mai la materiale disponibilità, svolgendo
una mera funzione di prestanome nell’operazione, che si conclude con l’omesso versamento dell’IVA e con la
sua indebita detrazione da parte dell’acquirente, il quale beneficia del credito d’imposta senza che sia mai stata
assolta a monte.
Nel sistema illecito portato alla luce dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Imperia attraverso
l’esecuzione di perquisizioni locali, sequestri, indagini finanziarie e verifiche fiscali, la condotta criminis è
riconducibile all’interposizione di sei “cartiere” italiane, dichiaratamente operanti nel settore del “commercio
elettronico” (c.d. traffico VoIP), tra i fornitori aventi sede sia nel mercato unico che al suo esterno e i destinatari
finali nazionali.
Queste imprese, prive di una reale operatività economica, al fine di giustificare la fittizia cessione hanno emesso
fatture per operazioni inesistenti, consentendo a due società effettivamente produttive di utilizzarle per ridurre
artificiosamente il carico fiscale.
Tale impianto ha consentito sia di immettere in consumo il traffico VOIP acquistato a prezzi competitivi rispetto
a quelli praticati da imprese concorrenti in danno dell’economia legale e del corretto funzionamento dei mercati
I militari della Guardia di finanza stanno eseguendo le misure disposte dal G.I.P. del Tribunale di Bologna il
quale, condividendo l’impianto accusatorio e ferma restando la presunzione d’innocenza, ha disposto
l’applicazione nei confronti di due indagati della misura cautelare personale degli arresti domiciliari quanto agli