
Mercoledì sera, in un discorso alla nazione, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che l’Europa dovrebbe essere pronta a difendere se stessa e l’Ucraina senza l’aiuto degli Stati Uniti, una richiesta avanzata da tempo dal presidente Donald Trump.
Macron ha affermato che la Francia e il resto dell’Europa non possono “restare spettatori” della guerra in Ucraina e devono intraprendere un drastico riarmo per proteggere il continente senza l’America. “Voglio credere che gli Stati Uniti resteranno al nostro fianco, ma dobbiamo essere pronti se non sarà così”, ha dichiarato.
La fine dell’innocenza europea
“Il futuro dell’Europa non deve essere deciso a Washington o a Mosca. La minaccia sta tornando a est e l’innocenza degli ultimi 30 anni, dalla caduta del Muro di Berlino, è ormai finita”, ha dichiarato Macron in un’intervista a Le Figaro. Insieme al Primo Ministro britannico Sir Keir Starmer, il presidente francese ha guidato le richieste per la creazione di una forza di peacekeeping paneuropea, una “coalition of the willing”, in Ucraina. Tuttavia, il Regno Unito e altri paesi europei hanno sottolineato che tale operazione militare dovrebbe essere condotta solo con il sostegno degli Stati Uniti per garantire la sicurezza.
Il ruolo degli Stati Uniti e le tensioni con la NATO
L’amministrazione Trump ha affermato che qualsiasi missione europea in Ucraina non dovrebbe essere considerata un’operazione della NATO, per evitare il rischio di un conflitto diretto tra Russia e Stati Uniti, le due maggiori potenze nucleari del mondo. La Casa Bianca ha invece suggerito che un’alleanza economica con l’Ucraina, attraverso un accordo sui diritti minerari su larga scala, potrebbe fungere da deterrente contro future aggressioni russe.
Macron ha accolto con favore gli sforzi di pace intrapresi dal presidente Trump, ma ha sottolineato che la pace non può derivare dall’abbandono dell’Ucraina. “La pace non può essere conclusa a qualsiasi costo e sotto il diktat russo. La pace non può essere la resa dell’Ucraina”, ha dichiarato, ricordando il fallimento degli accordi di Minsk del 2014, che avevano portato a un cessate il fuoco fragile e insostenibile.
La minaccia russa e il rafforzamento della difesa europea
Macron ha evidenziato il crescente riarmo della Russia, con la produzione di armi, carri armati e jet in economia di guerra e l’espansione del numero di soldati in servizio. “Chi può credere in questo contesto che la Russia di oggi si fermerà all’Ucraina? La Russia è diventata una minaccia per la Francia e l’Europa per gli anni a venire”, ha avvertito.
Per rafforzare la sicurezza del continente, il presidente francese intende discutere con il probabile cancelliere tedesco Friedrich Merz e altri leader europei dell’arsenale nucleare francese come potenziale deterrente. Tuttavia, ha ribadito che l’uso delle armi nucleari deve restare una prerogativa esclusiva della Francia. Ha inoltre invitato il governo francese a pianificare la reindustrializzazione del paese per facilitare il riarmo e ridurre la dipendenza da altre nazioni nella catena di approvvigionamento militare.
Finanziamenti per la difesa e sfide politiche interne
Macron ha affermato che il potenziamento della difesa europea richiederà investimenti significativi, che potrebbero essere finanziati senza aumentare le tasse, attraverso investimenti privati e riforme della spesa pubblica. Tuttavia, il panorama politico francese resta frammentato, con tre governi caduti nell’ultimo anno e l’Assemblea nazionale divisa in tre blocchi contrapposti, il che mette in dubbio la capacità di Macron di realizzare la sua visione.
L’Europa risponde alla pressione americana
Nonostante le critiche di Macron a Trump, il suo discorso ha riflettuto la richiesta di lungo corso dell’ex presidente statunitense di un maggiore impegno finanziario dell’Europa per la propria difesa, riducendo la dipendenza dalla potenza militare americana e dai contribuenti statunitensi. Sin dal suo primo mandato, Trump ha contestato il mancato rispetto degli obblighi di spesa da parte degli alleati europei nella NATO, accusandoli di finanziare programmi di assistenza sociale a scapito della sicurezza collettiva.
La rinnovata pressione degli Stati Uniti ha spinto paesi come la Germania a rivedere la propria politica di difesa. I potenziali membri della futura coalizione di governo tedesca hanno concordato questa settimana di superare le restrizioni di bilancio per finanziare un massiccio investimento da 1.000 miliardi di euro in difesa e infrastrutture. Inoltre, l’Unione Europea ha annunciato un piano per modificare le regole di spesa al fine di permettere agli stati membri di aumentare gli investimenti nei rispettivi eserciti.
Verso un’Europa più autonoma nella difesa
Giovedì, i leader dei 27 stati membri dell’UE si riuniranno a Bruxelles per una sessione speciale del Consiglio europeo dedicata al rafforzamento delle capacità di difesa dell’Europa e alla posizione del blocco nei confronti del processo di pace in Ucraina. Le dichiarazioni di Macron segnano un punto di svolta nel dibattito sulla sicurezza europea, ponendo la Francia in prima linea nel tentativo di costruire un continente più autonomo e capace di rispondere alle minacce future senza affidarsi esclusivamente agli Stati Uniti.