
(AGENPARL) – mer 19 febbraio 2025 (ACON) Trieste, 19 feb – “Un mega polo logistico a Porpetto che
consumi altro suolo ? un progetto folle che va scongiurato in
tutti i modi possibili: ? necessario lavorare alle ipotesi
alternative che sicuramente ci sono, riqualificando siti
dismessi. E infine, ? necessario, in generale, pensare a
rafforzare il trasporto su rotaia e alleggerire quello su gomma
che in diversi casi, proprio come a Porpetto, pesa sull’ambiente
e sulla comunit?”.
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Francesco
Martines (Pd) a margine della seduta della IV commissione riunita
per le audizioni relative al progetto di una piattaforma
logistica a Porpetto.
“Questa vicenda ricorda quanto avvenuto con il progetto
dell’acciaieria a San Giorgio e porta con s? tre elementi
deficitari: mancanza di informazione e necessaria conoscenza del
progetto; assenza di un fondamentale percorso con il territorio;
nessun coinvolgimento della Regione”, aggiunge il consigliere dem.
In un contesto in cui, attraverso l’impostazione di nuove
normative e discussioni sulla prima variante al Piano di governo
del territorio (Pgt) si sta ragionando in termini di processi di
sviluppo nella direzione della sostenibilit? ambientale, della
resilienza territoriale, della neutralit? climatica e quindi
della ricerca di strumenti di rigenerazione territoriale che
porteranno a un governo del territorio sostenibile e,
soprattutto, senza consumo di suolo, continua Martines, “non si
riesce a immaginare che si possa insediare in un’area di fatto
gi? fortemente urbanizzata e ricca di grandi infrastrutture, una
nuova struttura di dimensioni imponenti, impattanti e
sproporzionate rispetto al contesto urbanistico dell’area; ? una
scelta devastante sulla quale dovr? sicuramente essere fatta una
variante urbanistica, che non pu? rimanere una decisione isolata
del Comune interessato, ma dovr? trovare una concertazione e
condivisione con i Comuni vicini”.
“E in tutta questa operazione – conclude – non si pu? certo
pensare di lasciare i Comuni a loro stessi, di fronte a opere che
hanno un impatto regionale e sui cui la Regione ha certo la
responsabilit? di esercitare il suo ruolo politico e strategico”.
ACON/COM/fa
192020 FEB 25