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Il vice primo ministro russo Alexander Novak ha confermato che il gruppo dei produttori OPEC+ non ha discusso la possibilità di posticipare l’aumento delle forniture di petrolio attualmente previsto per il prossimo aprile.
Negli ultimi giorni, erano emerse notizie secondo cui l’OPEC+, che include i paesi membri dell’OPEC e diversi produttori non appartenenti al cartello, guidati dalla Russia, stesse valutando di ritardare l’allentamento dei tagli alla produzione. Tuttavia, Novak ha chiarito che non è stata presa alcuna decisione in tal senso.
Secondo quanto riportato dalla piattaforma Oil Price, il gruppo sta considerando un possibile rinvio dell’inizio dell’allentamento dei tagli, nonostante le richieste del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha sollecitato l’OPEC a ridurre i prezzi del petrolio per alleggerire la pressione sui consumatori americani.
Novak ha spiegato che le opinioni all’interno dell’OPEC+ rimangono divise riguardo alla strategia da adottare per l’allentamento programmato delle restrizioni alla produzione. “Di recente abbiamo tenuto una riunione del Comitato ministeriale congiunto di monitoraggio (JMMC) in cui non abbiamo preso alcuna decisione su questo tema”, ha dichiarato il vice primo ministro russo.
L’incertezza sul futuro della produzione petrolifera arriva in un contesto di volatilità dei mercati globali, con le principali economie che monitorano da vicino l’andamento dei prezzi del greggio. Gli analisti sottolineano che un eventuale rinvio dell’incremento delle forniture potrebbe influenzare i mercati e contribuire a mantenere i prezzi su livelli elevati, specialmente in un momento in cui la domanda globale continua a mostrare segni di crescita.
L’OPEC+ terrà ulteriori incontri nei prossimi mesi per valutare la situazione e prendere decisioni in base all’evoluzione del mercato. Gli sviluppi futuri saranno determinanti per comprendere l’orientamento del cartello e l’impatto sulle economie globali.