
Le divisioni interne all’Unione Europea (UE) possono significare sicurezza in un contesto di crescente tensione commerciale, specialmente nella previsione di un potenziale secondo mandato del presidente Donald Trump. Questo è il messaggio chiave dell’economista George Lagarias, capo economista di Forvis Mazars, il quale ha offerto una valutazione delle sfide che l’Europa deve affrontare.
Lagarias identifica un problema cruciale: la struttura economica dell’UE, caratterizzata da una mancanza di unione monetaria completa e da profonde divergenze politiche ed economiche, potrebbe ostacolare una reazione collettiva contro le politiche commerciali aggressive degli Stati Uniti. Secondo Lagarias, “l’unione monetaria deve ancora essere completata” e le divisioni odierne sono più marcate rispetto al passato.
Un rischio concreto, avverte Lagarias, è che gli Stati membri potrebbero abbandonare le politiche commerciali comuni a favore degli accordi bilaterali con gli Stati Uniti. “Con una politica americana orientata verso le relazioni bilaterali, diventa facile cadere nella trappola di trattative separate”, osserva.
L’Europa in una posizione economica delicata
Lagarias discute lo stato attuale dell’Europa, sottolineando che i principali attori come Germania e Francia stanno vivendo momenti di difficoltà economica. Con l’economia tedesca in recessione e quella francese in rallentamento, la crescita è dimezzata rispetto a soli pochi trimestri fa. “È un momento debole per questa Europa”, afferma, sottolineando l’incertezza politica presente.
Nonostante questo contesto negativo, l’economista rimarca la possibilità per l’Europa di rispondere a una guerra commerciale, pur evidenziando come il processo decisionale frammentato potrebbe portare a scelte unilaterali da parte dei singoli Stati.
Dazi come strumento di negoziazione
Sebbene Trump abbia minacciato dazi contro i prodotti europei, Lagarias non ritiene che ciò conduca a una guerra commerciale prolungata. “I dazi non sono un fine, sono un mezzo per raggiungere un fine”, chiarisce, suggerendo che, qualora imposti, potrebbero essere rimossi in cambio di concessioni. La pressione per aumentare la spesa per la difesa da parte degli alleati NATO è vista come una chiave delle minacce tariffarie di Trump.
Infatti, un aumento della spesa per la difesa potrebbe non solo rispondere alle richieste statunitensi, ma anche risultare benefico per le economie in difficoltà, in particolare la Germania. La capacità di spesa della Germania è attualmente alta, suggerisce Lagarias, il che implica che aumentare il debito per investimenti militari potrebbe essere vantaggioso.
Un’integrazione ineludibile di UE e USA
Sebbene ci siano crescenti spinte affinché l’Europa riduca la sua dipendenza dagli Stati Uniti, Lagarias rimane scettico rispetto alla possibilità di una rottura strategica. Le complesse relazioni economiche, politiche e militari tra UE e USA rendono improbabile un’uscita definitiva. “I legami sono così intrecciati che non possono essere spezzati”, sostiene, suggerendo che qualsiasi retorica contraria non impedirà una continua cooperazione.
In conclusione, l’analisi di Lagarias mette in evidenza la precarietà della situazione dell’Europa in un momento di crescente pressione commerciale. Le sfide economiche interne e le tensioni esterne richiedono un approccio sia unitario che strategico, se l’Europa intende affrontare efficacemente il potere negoziale degli Stati Uniti.