
In una svolta significativa per la situazione nella Striscia di Gaza, Israele ha completato il ritiro delle sue truppe dal corridoio di Netzarim, l’area che collega la parte settentrionale a quella meridionale dell’enclave. Secondo quanto riportato da Ynet, questa decisione è stata presa in conformità con l’accordo di rilascio degli ostaggi stipulato con Hamas e seguendo le direttive delle autorità politiche israeliane.
Il ritiro dal corridoio di Netzarim segna un ulteriore passo nel complesso negoziato che ha visto Israele e Hamas cercando di stabilire un cessate il fuoco e di affrontare la questione degli ostaggi. In particolare, durante la prima fase dell’accordo, che durerà 42 giorni, Hamas si impegna a rilasciare 33 ostaggi in cambio della liberazione, da parte di Israele, di centinaia di prigionieri palestinesi. Il nuovo accordo, frutto degli sforzi di mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti, è entrato in vigore il 19 gennaio.
Mentre Israele ha ritirato le truppe dal corridoio di Netzarim, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) continuano a mantenere il controllo su altre zone strategiche. In particolare, l’IDF sorveglia il Corridoio di Filadelfia, una stretta striscia di terra lungo il confine con l’Egitto, e la zona cuscinetto lungo il confine tra l’enclave e Israele. Queste misure sono volte a garantire la sicurezza lungo i confini, pur consentendo il ritiro nelle aree oggetto di negoziazioni.
Hamas ha confermato il ritiro israeliano dal corridoio di Netzarim attraverso il suo canale Telegram, definendolo “un trionfo della fermezza del popolo palestinese”. Il gruppo ha avvertito che continuerà a combattere contro Israele finché non sarà creato uno Stato palestinese indipendente e ha condannato ogni tentativo di reinsediare i palestinesi dai loro territori.
Il direttore dell’Institute for Palestine Studies, Mohammad Almarsi, ha aggiunto che il comando dell’IDF aveva concordato di consentire l’intervento di compagnie private americane, incaricate di ispezionare il checkpoint di Netzarim prima che gli sfollati tornassero nelle loro case nelle aree meridionali e centrali dell’enclave. Secondo Almarsi, il desiderio dei palestinesi di tornare alle loro abitazioni distrutte si concretizzerà sotto il controllo di tali società di sicurezza.
Il ritiro delle truppe israeliane dal corridoio di Netzarim rappresenta un momento chiave nell’evoluzione degli accordi per il rilascio degli ostaggi e per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Sebbene le forze israeliane continuino a controllare aree strategiche lungo i confini per garantire la sicurezza, questo passo potrebbe aprire la strada a un progressivo ritorno degli sfollati nelle loro case, monitorato da intermedi americani. Nel frattempo, Hamas ribadisce la sua determinazione a lottare per l’indipendenza palestinese, mentre la comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi di questo complesso scenario geopolitico.