
(AGENPARL) – lun 03 febbraio 2025 Cingolani
*Ronchi: il paradosso dell’attacco al Green Deal, ovvero curare la malattia
eliminando la terapia*
In Italia con un’economia in stagnazione si va facendo strada l’idea che,
per rilanciare lo sviluppo, si debba smontare il Green Deal europeo:
rinviare la decarbonizzazione delle auto; rallentare e diluire target e
impegni di taglio delle emissioni di gas serra, a partire dai settori
energivori; rilanciare un’edilizia senza vincoli di efficienza energetica;
rallentare la transizione ad una maggiore circolarità perfino dove l’Italia
è più avanzata, nella gestione degli imballaggi, e così via. Così si vuole
curare una malattia rinunciando alla terapia.
Il paradosso dell’attacco al Green Deal in nome dello sviluppo è esaminato
da Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ed
ex Ministro dell’Ambiente.
*“Imputare al Green Deal -osserva Ronchi-le recenti difficoltà economiche
ed industriali pare francamente poco sensato. Se, per fare un esempio*
-osserva Ronchi -*si togliessero dall’economia italiana i 122 miliardi
ricevuti dalla UE per il PNRR – la principale misura del Green deal europeo
– il 2024 si sarebbe chiuso in recessione invece che con una crescita,
debole, dello 0,5%. I fondi del PNRR potevano essere usati meglio? Le
riforme previste dovevano essere più incisive? Certamente, ma senza le
risorse europee del Green Deal, l’andamento dell’economia italiana sarebbe
stato certamente peggiore. “Puntare ad eliminare il Green Deal **in nome
dello sviluppo** -prosegue Ronchi- perché comporta di dover bere qualche
medicina amara, di convertire alcune produzioni, non è la soluzione, ma
peggiora solo la malattia”.*
Per Ronchi, per avere una ripresa economica, per avere uno sviluppo più
robusto, stabile e durevole, in Europa c’è bisogno di più Green Deal e di
un Green Deal più efficace, con più capacità di correggerne i punti deboli
e di valorizzarne i vantaggi, a partire dalla transizione energetica.
“*Sta di fatto* -conclude Ronchi- *che, dirigendo offensive ideologiche
contro il Green Deal e cavalcando il malcontento quando l’economia non va
bene, è più facile ed anche elettoralmente più vantaggioso, ma si
trascurano così le misure, necessarie e possibili, che possono fare da leva
anche per la ripresa di un’industria in difficoltà”.*
*Federica Cingolani*