
(AGENPARL) – mer 29 gennaio 2025 GIUSTIZIA: PITTALIS (FI), “DA PROCURA REPUBBLICA DECISIONE FRETTOLOSA”
“Ritengo che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma avrebbe potuto archiviare la denuncia dell’Avvocato Ligotti, noto per simili iniziative, senza avviare una procedura formale. Trovo questa decisione frettolosa e forse in contrasto con le norme che impongono di scartare notizie di reato infondate. Qui siamo di fronte a una notizia surreale, che avrebbe dovuto essere cestinata. La Corte d’Appello di Roma, su parere della Procura Generale, aveva già disposto la scarcerazione del generale libico. Nonostante ciò, il Procuratore ha ritenuto necessario avviare un’indagine per favoreggiamento e peculato, quando avrebbe potuto archiviare il caso. Mi sembra una scelta ingiustificata. Capisco chi parla di una “giustizia a scoppio ritardato”, soprattutto in concomitanza con le iniziative dell’Associazione Nazionale dei Magistrati, che sembrano una reazione alla proposta del Parlamento sulla separazione delle carriere, sostenuta dalla maggioranza. C’è il sospetto di una reazione scomposta da parte di settori politicizzati di una parte della magistratura non c’è alcuna responsabilità del governo sulla scarcerazione del generale libico perché si tratta di un provvedimento della Corte d’appello di Roma che ha ritenuto irrituale l’arresto. Assistiamo ancora una volta ad una presa di posizione dell’Anm in difesa dell’operato della Corte d’Appello, unica responsabile della scarcerazione del libico. Il governo ha agito nell’interesse della sicurezza nazionale per evitare che una figura controversa potesse circolare liberamente in Italia, e bene ha fatto ad emettere un decreto di espulsione, in linea con le prassi consolidate. Non vedo dove sia il favoreggiamento o il peculato. Mi sembra che siamo davvero fuori dalle regole elementari del nostro sistema giuridico. Avrei voluto chiedere alla Procuratore della Repubblica di Roma, quanti esposti e denunce sono pervenute al suo ufficio nei confronti di ministri negli ultimi dieci anni e se abbia seguito la medesima procedura di iscrizione nel registro degli indagati e trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri. A memoria che io ricordi, i casi si contano sul palmo della mano a conferma che quello della Procura non era assolutamente un atto dovuto.” Così Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Giustizia, ai microfoni di Giornale Radio.
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