(AGENPARL) – lun 27 gennaio 2025 (ACON) Trieste, 27 gen – “Dobbiamo pensare, ragionare e
comportarci come se non fossero gi? trascorsi 80 anni da quella
giornata campale. Dobbiamo, infatti, continuare a ricordare, a
soffrire e a imparare, giorno dopo giorno e ora dopo ora, come se
fosse ancora il 27 gennaio del 1945, affinch? il Giorno della
Memoria significhi realmente ‘mai pi?’, ma voglia dire anche che
tutti, ma proprio tutti, abbiano compreso realmente il
significato di simili disumane brutalit?”.
Lo rimarca, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale
Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) che, partendo proprio dalla
data scelta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per
commemorare le vittime dell’Olocausto attraverso l’anniversario
della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine
della Shoah, chiede che “questa giornata, insieme a tutte quelle
che si ripeteranno nell’arco di una settimana doverosamente
dedicata alle vittime di un’atroce persecuzione, si riveli per
tutti un concreto motivo di riflessione”.
“Quando, il 27 gennaio del 1945, le truppe dell’armata avevano
fatto il loro ingresso nel campo di concentramento di Auschwitz –
aggiunge l’esponente pentastellata -, avevano in qualche modo
arrecato un durissimo colpo alla cultura dello sterminio di
quell’epoca e alle persecuzioni legate a inaccettabili e immorali
motivazioni etniche, sessuali, religiose, politiche e militari”.
“Ben vengano, dunque, le bandiere a mezz’asta, insieme ai cortei
e alle corone d’alloro, agli incontri e alle ricostruzioni
storiche. Tuttavia, questo spirito di partecipazione e di
commozione – precisa Capozzi – deve rimanere convintamente lo
stesso per tutti i mesi e le settimane dell’anno”.
“L’attuale periodo storico – sottolinea la rappresentante del M5S
– non ci consente certamente di archiviare quelle terribili fasi
della nostra storia come semplici eventi di un passato che non
potr? pi? ripetersi. Dobbiamo ancora dimostrare nel concreto che,
all’enorme evoluzione tecnologica, nell’arco di 80 anni ha fatto
seguito una ancor pi? preziosa evoluzione umana, morale e
intellettuale. E, troppo spesso, non ci stiamo riuscendo?”.
“Il Friuli Venezia Giulia e le sue genti ebbero modo di pagare
duramente lo scotto di quella follia e proprio dai suoi luoghi di
dolore, da Visco e Gonars fino a Trieste, prosegua un fermo
rifiuto nei confronti delle ideologie repressive e sanguinarie!
All’educazione delle giovani generazioni – conclude Capozzi –
faccia perci? eco anche una definitiva presa di coscienza di
quelle meno giovani, poste oggi pi? che mai davanti alle
strazianti memorie di coloro che patirono le conseguenze di una
cieca e inutile violenza”.
ACON/COM/sm
271343 GEN 25
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