
(AGENPARL) – ven 24 gennaio 2025 *Crisi della Venator: il tavolo di crisi è un primo passo importante*
*Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto, commenta
l’evoluzione della vicenza dello stabilimento di Scarlino*
La crisi della Venator – la multinazionale che produce biossido di titano
nella piana di Scarlino – assume sempre più un connotati complessi con un
valore non solo a livello locale e regionale, ma anche nazionale.
Il 31 gennaio scadranno gli ammortizzatori sociali ma posso essere attivati
i contratti di solidarietà per garantire un salario ai lavoratori.
“Oggi ho partecipato al tavolo di crisi presieduto dal consigliere
regionale Valerio Fabiani – commenta Francesco Limatola, presidente della
Provincia di Grosseto – che si è riunito a Firenze con la partecipazione
della direzione aziendale della Venator di Scarlino, Confindustria, dei
Sindacati e l’assessore regionale Leonardo Marras. È un primo passo in
avanti concreto, una base su cui costruire quella che noi riteniamo sia una
prospettiva possibile per l’azienda. Ora si tratta di proseguire
rapidamente.
La prospettiva indica i contratti di solidarietà, una misura che richiede
un accordo tra azienda, lavoratori e sindacati, come una soluzione
possibile, ma con il fiato corto in quanto sono limitate le risorse messe
in campo da Venator Italia e sono insufficienti a garantire un lungo
periodo di sostegno senza l’intervento da parte del Gruppo multinazionale
che attualmente, invece, non si esprime. Tutte le parti coinvolte dovranno
dimostrare senso di responsabilità e creare le condizioni necessarie a
rendere operativo questo strumento.”
“Lo stabilimento di Scarlino è un’impresa che può e deve avere prospettive
– continua Limatola – così come ha affermato lo stesso amministratore
delegato, secondo cui la fabbrica potrebbe riprendere la produzione
immediatamente. La Regione Toscana ha già da tempo messo sul tavolo tutta
la sua disponibilità e ed ha autorizzato la discarica temporanea. Ora è
necessaria chiarezza e rapidità. Salvare l’occupazione e conservare un
processo industriale unico in Italia è urgente per tutti e dovrà prevalere
il dialogo e la responsabilità condivisa. Solo unendo le forze sarà
possibile superare questa crisi e garantire un futuro stabile per lo