
(AGENPARL) – mer 22 gennaio 2025 **Verso il ‘Distretto rurale castanicolo’. Saccardi: “Rilancio di un
settore di enorme valore”**
/Scritto da Chiara Bini, mercoledì 22 gennaio 2025 alle 15:44/
Primo passo oggi a Firenze per la costituzione del ‘Distretto rurale
castanicolo toscano’, percorso che sta portando avanti Anci Toscana. Nella
Saloncino del complesso delle Murate, la vicepresidente e assessora
all’agricoltura Stefania Saccardi, con Eleonora Ducci, sindaca di Talla e
delegata da Anci Toscana per la forestazione, e Edoardo Prestanti, sindaco
di Carmignano e delegato Anci dei distretti del cibo, si sono riuniti con i
rappresentanti delle associazioni castanicole, delle istituzioni, delle
organizzazioni agricole e del mondo cooperativo, per ufficializzare la
proposta della nascita di un distretto rurale castanicolo unico per tutta
la Toscana.
“La Toscana – ha sottolineato Saccardi – è la seconda regione dopo la
Campania per la quantità di castagneti da frutto, ha sei denominazioni
tutelate legate al castagno, e ha un territorio nel quale la castanicoltura
è sempre stata una risorsa straordinaria. Una risorsa che comunque vive i
suoi momenti di difficoltà. La Regione in questa legislatura ha investito
molto sul castagno, sia attraverso le risorse della Strategia forestale
nazionale, sia attraverso la valorizzazione di chi fa castanicoltura nei
bandi del Psr prima e Csr oggi, ma è indubbio che i cambiamenti climatici
e lo spopolamento delle aree montane incidono sulla manutenzione, la
conservazione l’utilizzo del castagno”.
“L’idea pertanto – ha aggiunto la vicepresidente – di costruire un
distretto ad hoc è venuta per provare a mettere in sinergia i tanti
soggetti del territorio, imprese, istituzioni, soggetti pubblici,
associazioni agricole e commerciali per individuare insieme una strategia
per il rilancio della castanicoltura. Rilanciare la castanicoltura della
Toscana avrà un valore enorme non solo sul piano economico, ma anche
sociale, ambientale e culturale, per quello che rappresenta per le aree
boschive. che è così importante per la salvaguardia del territorio non
ultimo del suo aspetto idrogeologico per i prodotti che offre, per il
lavoro che dà e per mantenere la popolazione nelle aree interne e
montane”.
“La coltivazione della castagna – ha detto la sindaca Ducci – non ha solo
un valore produttivo del frutto della castagna ma anche un valore
protettivo del territorio, fungendo da contrasto al dissesto. Ha anche un
valore paesaggistico e il paesaggio toscano è caratterizzato dalla
presenza di castagneti da frutto e da legname da opera. L’obiettivo dunque
è creare una rete, una filiera che non sia solo legata alla produzione del
frutto ma anche alla consapevolezza che il castagno è importante per il
paesaggio, ha un ruolo nella filiera del legno e nella preservazione della
biodiversità delle foreste che sono un vanto della Toscana, la regione
più boscata d’Italia”.
Per Edoardo Prestanti “oggi è un giorno importante perché dopo il
lavoro che è stato svolto negli ultimi anni dalla Regione con Anci, stiamo
quasi per tagliare il traguardo della nascita di un distretto basato su uno
dei patrimoni della Toscana, costituito dalla castagna e dal castagno, il
secondo a livello nazionale. Questo, per rilanciare una filiera che fa
parte della nostra tradizione ma, guardando in prospettiva, rappresenta uno
dei prodotti che fanno parte del cibo di qualità oltre che far parte della
filiera del castagno. Una grande eccellenza che, per questo, facendo
squadra, ci potrà proiettare con un ruolo nel panorama nazionale partendo
dai piccoli comuni. Insomma, il piccolo che riesce a creare innovazione”.
Come detto, la Toscana risulta la seconda regione in Italia dopo la
Campania per importanza dei castagneti da frutto, rappresentando il 18%
delle aziende e il 20% delle superfici rispetto ai totali nazionali. In
Toscana ci sono 6 denominazioni tutelate legate al castagno:
Castagna del Monte Amiata IGP (castagne fresche e secche)
Marrone del Mugello IGP (castagne fresche e secche, farina)
Marrone di Caprese Michelangelo DOP (castagne fresche e secche)
Farina di castagne della Lunigiana DOP (farina)
Farina di Neccio della Garfagnana DOP (farina)
Miele di castagno DOP della Lunigiana
A queste denominazioni si aggiungono ben 17 prodotti agro-alimentari
tradizionali, prodotti della Toscana a base di castagne e marroni.
I Distretti sono degli strumenti che vedono coinvolti, in modo sinergico,
soggetti pubblici e privati, con lo scopo di realizzare un modello di
sviluppo improntato sulla sostenibilità economica, oltre che ambientale,
delle produzioni.
Scopo del ‘Distretto rurale castanicolo toscano’ sarà quello di:
• rafforzare il dialogo e il confronto tra i diversi soggetti del
tessuto produttivo, creando condizioni favorevoli all’integrazione e alla
sinergia;
• promuovere, sostenere e coordinare le iniziative di innovazione, di
promozione del prodotto, del territorio di provenienza e dell’immagine di
questo territorio;
• promuovere attività conoscitive, formative e informative finalizzate
allo studio e al monitoraggio di problematiche di carattere economico,
sociale, turistico, culturale, territoriale e ambientale;
• favorire l’aggregazione e il confronto dei diversi interessi locali;
• promuovere il coordinamento delle varie politiche finalizzate al
miglioramento della qualità territoriale, ambientale e paesaggistica e
conservazione della biodiversità.
• rafforzare la competitività delle imprese che operano nella
castanicoltura e lo sviluppo delle aree rurali.
Il Distretto nascerà sulla base delle disposizioni della legge regionale
17/2017, che prevede il coinvolgimento dei Comuni, delle Organizzazioni
agricole, del mondo cooperativo e sindacale, le associazioni castanicole,
le associazioni di carattere storico, culturale, il mondo scientifico, e
tutti gli stakeholder del settore.