
(AGENPARL) – mer 22 gennaio 2025 (ACON) Trieste, 22 gen – “A chi esulta per la decisione della
Corte Costituzionale, che ha escluso lo svolgimento del
referendum sull’autonomia differenziata, ricordo che ai primi di
dicembre avevamo letto la poderosa sentenza con cui la Corte
stessa ha trasformato la legge Calderoli in un rudere da
transennare perch? a rischio crollo. Una legge pericolosa che,
ribadisco, ? stata sostanzialmente disarmata, in parte
anticipando proprio alcune importanti aspirazioni dei quesiti
referendari”.
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Serena
Pellegrino, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, che ? anche
vicepresidente della IV Commissione. “Dispiace enormemente –
aggiunge Pellegrino – che l’atteso referendum non possa
svolgersi, ma in attesa di leggere la sentenza nella sua
interezza restiamo focalizzati sul fatto che nella sentenza
192/2024 la Corte ha gi? riconosciuto l’illegittimit? di una
serie di norme cruciali per la devoluzione di autonome competenze
alle Regioni, e anche quando ha ritenuto di non invalidare
disposizioni oggetto di impugnazione ha precisato quale debba
esserne la lettura, restituendo forza e dignit? costituzionale al
ruolo del Parlamento nelle fin troppo svantaggiate attuali
dinamiche di interazione con il Governo”.
“Insomma, chi esulta, mi ripeto, lo fa in equilibrio instabile
sulle rovine della legge Calderoli e sul pessimo disegno politico
del Governo su cui si ? fondata l’altrettanto pessima
architettura normativa della legge 86/2024. Dobbiamo – spiega
ancora la consigliera di Opposizione – mantenere ben viva la
discussione e l’azione politica sulla legge 86, a partire dalla
raccomandazione che ci ? giunta dal Palazzo della Consulta: “la
maggiore autonomia ? stata riconosciuta nell’ambito di una
prospettiva generativa”, nell’ottica dei principi di solidariet?,
di unit? giuridica ed economica della Repubblica e di leale
collaborazione. Cosicch?, in funzione del bene comune della
nostra societ?, l’autonomia differenziata deve essere funzionale
a migliorare l’efficienza degli apparati pubblici, ad assicurare
una maggiore responsabilit? politica e a meglio rispondere alle
attese e ai bisogni dei cittadini”.
“Il Centrodestra – conclude Pellegrino – finora si ? limitato ad
allestire una propria palestra politica, dalla quale ha escluso
il pluralismo istituzionale e dove ci si ? limitati a mostrare i
muscoli al proprio elettorato e a calpestare i diritti garantiti
dalla nostra Costituzione”.
ACON/COM/fa
221324 GEN 25