
L’Italia, si sa, è un paese dove non ci si annoia mai. L’ultimo capitolo della saga che unisce massoneria, politica e misteri è degno di un thriller: Leo Taroni, candidato alla carica di Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, sarebbe stato minacciato di morte. Un fatto che non può e non deve passare inosservato, tanto che qualcuno già si domanda se non sia il caso di mettere Taroni sotto scorta.
La sicurezza del Gran Maestro Taroni
Taroni, sempre più determinato e forte del ruolo legittimo assegnato dalla comunità massonica di Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, si trova al centro di una spirale di tensioni che non riguardano solo la sua nomina, ma anche i recenti avvenimenti di cronaca che impongono una seria riflessione. Su alcuni canali di Telegram dedicati alla massoneria sta emergendo una situazione che merita alcuni approfondimenti che riguardano i legami con Malta (vicenda Galizia e non solo), un’isola che ultimamente sembra più vicina alla costellazione della massoneria che al Mediterraneo. Le istituzioni, sempre pronte a intervenire (o almeno a prometterlo), dovrebbero forse agire con urgenza: perché aspettare? Taroni potrebbe diventare il simbolo della trasparenza e della giustizia tanto invocata.
Perché non nominare Taroni amministratore giudiziario?
Ed ecco l’idea geniale che qualcuno avrà sicuramente già sussurrato nei corridoi: commissariare il Grande Oriente d’Italia. Perché no? In un’epoca in cui i commissari straordinari spuntano come funghi, forse è giunto il momento di applicare la formula anche alla massoneria. E, perché no, nominando Leo Taroni come amministratore giudiziario.
Pensateci: chi meglio di un candidato che ha già dimostrato di saper affrontare minacce e tensioni potrebbe portare ordine e trasparenza? Taroni alla guida del Grande Oriente come amministratore giudiziario sarebbe un colpo di teatro degno di Shakespeare.
A quando la nomina di amministratore giudiziario? Ah, a saperlo!
Ma allora perché tutto tace? Perché le istituzioni non agiscono? Si aspettano forse ulteriori sviluppi, magari un’altra lettera minatoria o di peggio? Ah, a saperlo! Nel frattempo, la pazienza si assottiglia, e il candidato Taroni resta senza scorta e senza un ruolo da amministratore giudiziario che, a questo punto, sembrerebbe quasi naturale.
In un paese dove la realtà supera spesso la fantasia, resta il dubbio su come questa vicenda si risolverà. Nominare Taroni amministratore giudiziario? Proteggere? Lasciare tutto come sta? Una cosa è certa: mentre si aspetta una decisione, il tempo scorre, e le domande restano sospese nell’aria.
E forse, in fondo, è proprio questo il grande mistero della Massoneria.