Per tutelare la salute del figlio, messa a rischio dall’installazione di 12 antenne, 24 ripetitori e 2 parabole ancorati su un palo alto 27 metri a soli 30 metri dalla propria abitazione, Michela Cori si è affidata allo Studio Legale degli Avvocati Carlo Valenza e Mario Menghini.
“Insieme a mio marito, non ci fermeremo davanti a nulla per tutelare la vita di nostro figlio, già portatore di defibrillatore endocavitario, affetto da Sindrome di Brugada e con epilessia autoimmune” – dichiara Michela – “Le onde elettromagnetiche potrebbero interferire con il dispositivo salva vita e creare uno shock anomalo o non attivarsi in caso di necessità” – prosegue – “Per questo ci siamo rivolti agli Avvocati Carlo Valenza e Mario Menghini per sostenere il ricorso al Tar Lazio contro il Comune di Roma, Inwit, Vodafone e Tim”.
Il 29 marzo 2024 era stato pubblicato sul sito del Municipio Roma X l’elenco degli interventi riguardanti le installazioni, traslochi e adeguamenti delle antenne di telefonia mobile nel Municipio Roma X. L’elenco riportava la nuova installazione della Stazione Radio Base in Via Carlazzo 11, da parte della società Inwit per conto dei gestori di telefonia Tim e Vodafone. Il Municipio lidense aveva pubblicato l’informativa in ritardo di 39 giorni rispetto alla data di indizione della Conferenza di Servizi del Dipartimento Programmazione e attuazione Urbanistica del 20 febbraio 2024.
“Da quel momento, insieme ai cittadini e ai genitori del ragazzo portatore di defibrillatore endocavitario, ci siamo subito attivati presentando diffide con richiesta di sospensiva al Sindaco di Roma, al Dipartimento PAU, alla Inwit e alle compagnie telefoniche” – dichiara il Presidente del Comitato di Quartiere Bagnoletto Marco Fagnani. “Sono susseguiti accessi agli atti e commissioni municipali per chiarire la vicenda, fino a proporre tre siti alternativi nella zona industriale di Dragona, ma nessuna istruttoria è stata attivata da parte di Roma Capitale. Solo una timida letterina del Dipartimento PAU alla quale Inwit ha risposto con un supponente “no, grazie”! Addirittura, sono state ignorate dal Comune di Roma e Inwit le opposizioni con diffida da parte dei co-proprietari dell’immobile, che hanno impugnato il lascito testamentario e sono in attesa del parere del Tribunale adito – conclude Marco FagnaniLa società Inwit S.p.A riteneva aver maturato il diritto di poter realizzare la Stazione Radio Base in Via Carlazzo, trascorsi i termini entro i quali il Comune di Roma avrebbe dovuto esperire le procedure autorizzative. Principio giuridico del “silenzio assenso” in merito al quale, proprio il Dipartimento PAU, in una prima fase aveva addirittura espresso formale parere negativo.
“Sull’eccezionalità del caso, abbiamo improntato il ricorso sui principi fondamentali che riguardano la violazione dell’Art.32 della Costituzione, l’eccesso di potere per illogicità e irragionevolezza, il palese difetto di istruttoria e l’omessa valutazione di ubicazione alternative, chiedendo prioritariamente un provvedimento cautelare monocratico al Presidente del Tribunale. Con Decreto del 12 dicembre, in accoglimento dell’istanza sulla sussistenza del presupposto della estrema gravità e urgenza relativa allo stato di salute del ragazzo della famiglia dei ricorrenti, il Presidente ha inibito l’attivazione dell’impianto nelle more della discussione collegiale fissata al giorno 8 gennaio 2025” – afferma il Professor Carlo Valenza, Avvocato della famiglia ricorrente.