
(AGENPARL) – mer 18 dicembre 2024 COMUNICATO STAMPA
Giovedì 19 dicembre, ore 17.30, ai Musei Capitolini, Esedra del Marco Aurelio
evento di introduzione alla mostra
I FARNESE NELLA ROMA DEL CINQUECENTO.
Origini e fortuna di una collezione
Una delle più importanti espressioni del collezionismo italiano ed europeo
in mostra dall’11 febbraio al 18 maggio 2025 ai Musei Capitolini, Villa Caffarelli
Roma, 18 dicembre 2024 – Ospitata ai Musei Capitolini, Villa Caffarelli, dall’11
febbraio al 18 maggio 2025, la mostra “I Farnese nella Roma del Cinquecento.
Origini e fortuna di una collezione”, a cura di Claudio Parisi Presicce e Chiara
Rabbi Bernard, costituisce uno degli eventi di punta organizzati dalla Sovrintendenza
Capitolina all’interno dell’intervento “#Amanotesa” (PNRR CAPUT MUNDI), finalizzato a
favorire l’inclusione sociale attraverso l’incremento dell’offerta culturale.
Per l’alto valore del progetto espositivo e per la sua rilevanza nell’ambito dell’anno
giubilare, l’inaugurazione della mostra (10 febbraio 2025) è anticipata da un evento di
“introduzione”, in programma giovedì 19 dicembre, ore 17.30, ai Musei Capitolini,
Palazzo dei Conservatori, presso l’Esedra del Marco Aurelio, raccordo ideale tra la
figura di Paolo III, la collezione Farnese e i Musei Capitolini.
Saranno presenti per i saluti istituzionali il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri,
l’Assessore alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, S.E. l’Ambasciatore di Francia in Italia,
Martin Briens, il Prof. Massimo Osanna, Direttore Generale dei Musei del Ministero della
Cultura.
Il Sovrintendente Capitolino, Claudio Parisi Presicce, darà avvio ai lavori con un
inquadramento di carattere generale su Paolo III Farnese e la Roma rinnovata alla
vigilia del Giubileo del 1550 e una introduzione alla mostra, curata insieme a Chiara
Rabbi Bernard. Seguirà l’intervento del Professore Carlo Gasparri (Prof. Emerito –
Università degli Studi di Napoli Federico II), che ha dedicato molti dei suoi studi alla
collezione Farnese di antichità, e la cui presentazione sarà incentrata sulle sculture un
tempo di proprietà Farnese, conservate dalla fine del Settecento a Napoli. Alcune delle
opere della collezione Farnese, punto di riferimento sin dal Cinquecento per artisti e
studiosi, saranno protagoniste di un ulteriore approfondimento da parte del Dottor
Adriano Aymonino (University of Buckingham) e della Dott.ssa Eloisa Dodero (Musei
Capitolini). A chiudere l’evento sarà il Professore Salvatore Settis (Prof. Emerito –
Scuola Normale Superiore di Pisa), che discuterà dei bronzi donati al Popolo Romano
da papa Sisto IV – dal 2020 raccolti in un nuovo allestimento nell’Esedra del Marco
Aurelio – e del futuro delle collezioni di archeologia nei musei contemporanei.
L’evento è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
La mostra (11 febbraio 2025 – 18 maggio 2025)
Il progetto espositivo è dedicato al momento di profonda trasformazione urbanistica
della città di Roma, promossa da Paolo III Farnese (r. 1534-1549). All’indomani del
tragico Sacco del 1527, la città si ritrova di fronte alla necessità di una rinascita rapida e
vigorosa. All’impulso di Papa Farnese, si devono alcuni grandiosi interventi, tra cui la
monumentalizzazione della Piazza del Campidoglio, affidata al genio di Michelangelo; la
celebre statua equestre in bronzo di Marco Aurelio, trasferita nel 1538, per volontà del
papa, dalla Piazza del Laterano, diventa il centro del colle capitolino; attorno, simbolo
del passato grandioso di Roma, Michelangelo progetta una quinta scenografica e
monumentale.
Paolo III avvia anche la più importane collezione di arte e di antichità della Roma del
Cinquecento. Risale al 1545-1546 il rinvenimento nelle Terme di Caracalla di alcuni
colossi in marmo, tra cui l’Ercole, il Toro e la Flora Farnese. Le statue sono subito
trasferite nel cortile del Palazzo Farnese in Campo de’ Fiori.
Erede della collezione alla morte del papa è il nipote Alessandro (1520-1589), che
trasforma Palazzo Farnese in una residenza raffinatissima, espressione suprema del
potere farnesiano a Roma, in cui convivono sculture, iscrizioni e gemme antiche,
preziosi elementi di arredo, disegni, incisioni, dipinti e affreschi dei maggiori artisti del
tempo, tra cui Tiziano e i fratelli Carracci.
Se il Campidoglio monumentalizzato da Michelangelo costituisce la massima
manifestazione dell’incisività “pubblica” dei Farnese, il palazzo in Campo de’ Fiori ne
rappresenta il potere privato.
Ospitare una mostra sulla collezione Farnese ai Musei Capitolini (Villa Caffarelli),
dunque, diventa una occasione preziosa per presentare e spiegare questa dinamica
pubblico/privato in un momento solo apparentemente remoto, gli anni centrali del
Cinquecento, ma in realtà molto più vicino a noi di quanto possiamo immaginare. Come
negli anni Quaranta del Cinquecento, alla vigilia del Giubileo indetto da Paolo III, anche
oggi Roma si rinnova, spinta dalla necessità di cambiare e trasformarsi, tra molti conflitti
e molte incertezze.
Articolata in sei sezioni, la mostra, ospitata negli spazi espositivi di Villa Caffarelli, è il
risultato di una complessa campagna di prestiti che ha visto coinvolti numerosi musei
italiani e stranieri.
Il percorso espositivo prende l’avvio con la presentazione, attraverso planimetrie e
incisioni, degli interventi di trasformazione della città alla vigilia del Giubileo del 1550. Il
confronto tra il Camillo in bronzo delle collezioni capitoline, parte del nucleo dei bronzi
lateranensi donati al “Popolo Romano” da Sisto IV nel 1471, e la sua copia in bronzo
realizzata da Guglielmo della Porta per il Cardinale Alessandro Farnese negli anni
Sessanta del Cinquecento, offre lo spunto per una prima riflessione sul rapporto tra
collezione pubblica e collezione privata.
Segue una preziosa galleria di ritratti dei protagonisti della collezione negli anni del suo
maggiore splendore, da papa Paolo III ai nipoti Alessandro e Ottavio (1524-1586). I
grandi marmi rinvenuti nelle Terme di Caracalla, tra le prime sculture antiche a trovare
posto nel cortile di Palazzo Farnese a Campo de’ Fiori, sono evocati da preziosi
bronzetti, disegni e incisioni, nella sezione, intitolata “I Farnese e la passione per
l’antichità”.
Il visitatore è quindi invitato a “entrare” nell’allestimento originario dell’antica collezione
di Palazzo Farnese, percorrendo la “Sala dei Filosofi”, caratterizzata nel Cinquecento
dalla presenza di statue, come la celebre Venere Callipigia del Museo Archeologico di
Napoli, e la splendida Galleria affrescata dai Carracci, qui evocata da importanti disegni
preparatori degli affreschi e da alcune delle sculture più importanti esposte nel grande
ambiente di rappresentanza, oggi conservate al Museo Archeologico di Napoli, che
tornano ad essere visibili a Roma dopo il loro trasferimento nel corso dell’ultimo
decennio del XVIII secolo.
Il percorso virtuale all’interno del palazzo riprende attraverso la ricostruzione del
“Camerino” e della Galleria dei Quadri di Palazzo Farnese. La mostra si chiude con una
stanza dedicata a un confronto tra due collezioni, quella dei Farnese e quella Orsini,
appartenuta al celebre antiquario vicino alla nobile famiglia, accomunate entrambe da
un comune destino di dispersione.
La mostra, a cura di Claudio Parisi Presicce e Chiara Rabbi Bernard, è promossa da
Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni
Culturali e organizzata da Zètema Progetto Cultura in collaborazione con Civita
Mostre e Musei.
Ufficio stampa Zètema Progetto Cultura
INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO
Introduzione alla mostra
Musei Capitolini, Palazzo dei Conservatori, Esedra del Marco Aurelio
Giovedì 19 dicembre, ore 17.30
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
La mostra
Dall’11 febbraio al 18 maggio 2025
Musei Capitolini, Villa Caffarelli
Via di Villa Caffarelli – 00186 Roma
Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
http://www.museicapitolini.org http://www.museeincomuneroma.it