(AGENPARL) – mer 11 dicembre 2024 (ACON) Trieste, 11 dic – “Come sempre accade, resteremo vigili
rispetto ai contenuti di questa manovra che, al momento, non
desta particolari entusiasmi. Tuttavia, nonostante tutto,
cogliamo con favore quello cui siamo soliti assistere: ossia,
proposte del M5S bocciate nelle precedenti manovre che vengono
fatte proprie dalla Maggioranza in un momento successivo”.
Lo evidenzia in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria
Capozzi (MoVvmento 5 Stelle), riprendendo i concetti espressi
nell’emiciclo di piazza Oberdan a Trieste nel corso della
discussione legata alla manovra di bilancio pi? attesa dell’anno,
la Stabilit?.
“Questa volta – aggiunge l’esponente pentastellata – annotiamo,
tra le tante, i 5 milioni di euro messi a disposizione delle
imprese per l’acquisto di impianti fotovoltaici, bench? pochi
mesi fa segnalassimo la necessit? di incrementare tale fondo di
almeno 10 milioni di euro. Infatti, sono complessivamente
pervenute 207 domande, con un fabbisogno totale di circa 23,4
milioni. In una manovra che prevede somme fresche manovrabili per
circa 6,2 miliardi di euro, secondo l’assessore Bini, la coperta
? corta e le nostre imprese dovrebbero aspettare l’erogazione di
questi soldi nel mese di agosto”.
“Parimenti segnaliamo anche che l’Amministrazione regionale –
precisa Capozzi – ha deciso con tre anni di distanza di prevedere
che le imprese che ottengono contributi dalla Regione debbano
rendere noto il sostegno finanziario ricevuto, dandone visibilit?
in modo riconoscibile al pubblico, attraverso l’apposizione del
logo istituzionale del Fvg, secondo le modalit? stabilite con
deliberazione della Giunta. Esattamente quanto richiesto dal
Movimento 5 Stelle con un emendamento alla Legge regionale 3 del
22 febbraio 2021, meglio nota come SviluppoImpresa, ormai datato
4 anni or sono”.
“Vedremo ora quanti anni passeranno, affinch? trovino attuazione
– si domanda la rappresentante del M5S – le misure proposte in
questa manovra. A noi non importa, comunque, la paternit?:
l’importante ? che si diano risposte ai cittadini. Questo modus,
infatti, non ci ha scoraggiati dal fare nuove proposte; anzi, il
fatto che le nostre vengano accolte a scoppio ritardato, ci
spinge a formularne sempre di nuove, perch? rimaniamo convinti
che, attraverso i nostri emendamenti, si dia attenzione a servizi
importanti che possono sollevare le casse della Regione e delle
nostre famiglie che possono cos? provvedere ad altre necessit?”.
“Una di queste proposte – sottolinea ancora l’intervento –
riguarda l’agevolazione tariffaria delle mense scolastiche,
misura importante non solo per venire incontro alle famiglie alle
prese con il caro-vita, ma preziosa anche per quei bambini che
vedono, nel pasto della mensa, l’unico completo della giornata,
proprio per le difficolt? economiche delle famiglie in cui
vivono. Nuclei che, spesso, non riescono a pagare le tariffe
delle mense che possono arrivare anche a 700 euro l’anno,
costringendo a un surplus di lavoro i nostri Comuni per venire
incontro ai cittadini che versano in oggettive difficolt?, per
evitare che venga negato il pasto ad alcuni bimbi o che gli
stessi siano costretti ad aspettare in altre stanze, mentre i
loro compagni pranzano altrove. Uno scenario impressionante solo
a immaginarlo”.
“Ecco perch? – prosegue la consigliera regionale -, sulla scorta
di quanto da noi proposto nel 2017, ossia garantire agli studenti
l’abbonamento gratuito per il trasporto pubblico locale, poi
parzialmente accolto da questa Maggioranza, arrivando al taglio
del 50% del titolo di viaggio, oppure di quanto da noi suggerito
nel dicembre 2021, il Tpl gratuito per le persone con pi? di 65
anni, anche questo parzialmente accolto da questa Maggioranza
arrivando, un anno dopo, ad approvare il taglio del 50% del
titolo di viaggio, siamo convinti della bont? della nostra
proposta e auspichiamo che, prima dell’inizio dell’anno
scolastico 2025-2026, si possa approvare una proposta proveniente
dal Movimento 5 Stelle per abbattere le tariffe delle mense
scolastiche. Un segnale importante in un periodo in cui tutta la
politica mira a venire incontro alle famiglie con figli, si parla
di inverno demografico e che ci permetterebbe di essere la prima
Regione a intervenire in maniera sostanziale su questo fronte”.
“Con i nostri emendamenti – evidenzia Capozzi – vogliamo anche
tendere alla parit? di genere che non deve rimanere solo
concettuale. Noi cerchiamo invece di renderla effettiva con uno
sgravio dell’Irap alle imprese che dimostreranno di averne dato
attuazione, possedendo la certificazione prevista, oppure a
quelle che prevedono stipendi per i propri lavoratori non
inferiori ai 9 euro lordi l’ora. Tutto ci? per combattere il
trend per cui si ? poveri pur lavorando. Per le stesse finalit?
prevediamo anche l’inserimento di meccanismi premiali
nell’affidamento dei servizi e nell’aggiudicazione delle gare
d’appalto per le imprese che si dimostrano essere virtuose in
questi due ambiti”.
“Non abbiamo certamente trascurato dalle nostre considerazioni i
giovani e gli sportivi. Ecco perch? – dice ancora l’esponente di
Opposizione – abbiamo chiesto l’incremento dei fondi a
disposizione per il Servizio Civile Solidale, anche in vista
delle iniziative legate all’evento Go2025! Cos? come abbiamo
posto l’attenzione ai giovani che praticano sport e che, spesso e
volentieri, portano in alto il nome del Friuli Venezia Giulia nel
mondo. Con un nostro emendamento, inoltre, vogliamo permettere ai
Centri sportivi universitari di Udine e Trieste di presentare la
candidatura per riportare in regione il campionato nazionale
universitario, che si tenne qui nel lontano 2009. Un momento di
partecipazione importante con sicure ricadute dal punto di vista
sportivo e sociale, ma anche economico, considerato che eventi di
questo tipo richiamano migliaia di studenti e addetti ai lavori”.
“Infine, chiediamo alla Regione – conclude Capozzi – che sia
istituzionalizzato il dibattito pubblico per gli interventi
necessari sul Fiume Tagliamento. Attenzione! Non si tratta di un
modo per mandare la palla in tribuna, ma solo per evitare di
sprecare ulteriore tempo e ulteriori risorse rincorrendo opere
che poi, per la giusta contrapposizione dei territori e dei
sindaci stessi amministrati dalla stessa Maggioranza, non vengono
mai realizzate. Credevamo che l’esperienza dell’acciaieria
sarebbe stata da monito su come ci si debba interfacciare con i
territori, quando si vogliono realizzare opere altrimenti
percepite come calate dall’alto e non accettate da amministratori
e cittadini. Da qui alla fine dei lavori sapremo se le proposte
da noi avanzate saranno approvate con la massima convergenza,
soprattutto da chi accusa gli altri di porre ‘No!’ ideologici”.
ACON/COM/sm
111030 DIC 24
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