
(AGENPARL) – mar 10 dicembre 2024 (ACON) Trieste, 10 dic – “Le cospicue entrate di cui dispone
oggi la Regione sono principalmente il frutto del gettito fiscale
derivante dal lavoro dei cittadini e delle aziende, raggiungendo
la cifra record di 6,241 miliardi di euro: le entrate tributarie
sono incrementate del 23% rispetto a soli due anni fa e del 9%
rispetto allo scorso anno, con oltre mezzo miliardo di euro in
pi?”.
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Patto per
l’Autonomia-Civica Fvg Marco Putto.
“Queste risorse sono equamente destinate e ben redistribuite al
punto che le diverse categorie sociali, a partire dai pi?
fragili, ne possano beneficiare? Crediamo di no – prosegue Putto
– e se ? vero che sarebbe ingiusto criticare molte misure
adottate che, anche in Commissione, abbiamo apprezzato in quanto
migliorative rispetto alla situazione attuale (peraltro molto
spesso frutto delle proposte delle opposizioni, prima bocciate ma
poi accolte a distanza di tempo), ? altrettanto vero che l?
fuori, nel mondo reale, la stragrande maggioranza non solo non
vede questa ricchezza, ma soprattutto non ne beneficia: vengono
privilegiati quanti hanno gi? capitali e risorse, come ad esempio
i proprietari di case beneficiati dalla riduzione dell’Ilia sulle
seconde case, ma non si vedono interventi incisivi in favore di
chi ha redditi pi? bassi, che per? maggiormente incide
nell’alimentare le casse regionali. A nostro avviso come il
Governo, la Regione non affronta in modo adeguato i nodi legati
alle politiche industriali, alla sanit?, al potere d’acquisto che
si riduce”.
“Il capitolo della Salute – ricorda l’esponente dei civici -, che
con i suoi 3,56 miliardi di euro drena ben il 57% delle risorse a
bilancio, nonostante l’apprezzato irrobustimento del fondo
sociale, dei Fap, dei 2 milioni sui Piani di zona, del fondo per
la disabilit? e del fondo di 27 milioni destinato ai rinnovi
contrattuali (che dopo le nostre ripetute richieste ? stato
finalmente istituito), vede profilarsi un quadro preoccupante in
Friuli Venezia Giulia: i dati del rapporto Agenas evidenziano un
sistema sanitario regionale segnato da diversi ritardi,
nonostante i numerosi e continuai annunci, con indici che
segnalano mancanza di rinnovamento tecnologico e scarsa capacit?
di gestione, oltre a significative difficolt? nella riduzione
delle liste d’attesa. Rileviamo con rammarico che le linee di
gestione delle aziende sanitarie per il 2025 non sono ancora
state approvate dalla Giunta. Ci troveremo anche in questo caso,
nonostante le aumentate risorse, a dover operare in corso d’anno
ripianamenti a pi? di lista come negli anni passati? Dopo sei
anni e mezzo di governo di questa giunta regionale possiamo dire
con certezza che ancora mancano adeguate scelte gestionali, sulle
quali la politica latita a dare risposte”.
“Anche le Autonomie locali sono state investite di ingenti
risorse (oltre 675 milioni assieme a funzione pubblica e
sicurezza) e sono apprezzabili, in particolare, le aperture su
due nostre storiche proposte: la prima riguarda la previsione, in
vista della reintroduzione delle Province in Friuli Venezia
Giulia, che queste possano supportare i Comuni anche mediante
l’assunzione di funzioni comunali attribuite per delega
volontaria – sottolinea il consigliere delle Opposizioni -. Le
nuove Province, di cui come noto non sentiamo lo stretto bisogno,
potranno essere utili solo se affronteranno il vero nodo che
affligge gli enti locali, ovvero quello della mancanza di
personale nei Comuni per l’erogazione dei servizi essenziali, e
se a questi presupposti seguiranno adeguate misure operative, non
faremo mancare il nostro apporto costruttivo di idee e proposte.
La seconda ? un’istanza che da inizio mandato abbiamo pi? volte
avanzato e che, pur se tardivamente, ? stata recepita: nel 2025
verranno assegnate maggiori risorse alle Comunit? volontarie, per
incentivare i Comuni che scelgono di conferirne almeno 3
funzioni”.
“? ormai evidente, quindi, che la battaglia ideologica che questa
Maggioranza ha cavalcato per segnare la fine delle Uti –
ribadisce l’esponente dei civici – non ha lasciato sul campo un
miglioramento della situazione generale nella vita degli enti
locali, anzi, negli ultimi anni le condizioni dei Comuni sono
addirittura peggiorate, a discapito dei servizi al cittadino: le
misure di sostegno e valorizzazione economica, soprattutto per i
piccoli Comuni, sono ancora insufficienti, resta da approvare il
mansionario per le progressioni verticali e non si vuol dare
seguito all’equiparazione degli stipendi e del sistema welfare
tra Regioni e Comuni; solo se faremo ci? potremo contrastare il
forte calo di personale nei Comuni (meno 15% in 8 anni) a fronte
dell’aumento del personale in Regione (pi? 23% nello stesso
periodo). Oltre a ci?, sullo sfondo, permangono le nostre forti
perplessit?, nonch? la censura politica, sulle modalit? di
gestione dell’istituto della concertazione, ancora troppo legato
a logiche di parte e non ai veri bisogni dei Comuni richiedenti”.
“Significative senza dubbio, anche le risorse allocate per
l’ambiente (circa 200 milioni di euro) e infrastrutture (594
milioni) – rimarca Putto -, seppure restano irrisolte o vagamente
definite questioni cruciali come i nodi sulle politiche
abitative, le modalit? di realizzazione delle opere a
salvaguardia dalle piene del fiume Tagliamento, lo sghiaiamento
del lago di Barcis e il tracciato della Cimpello-Sequals-Gemona.
Voglio ricordare, inoltre, il permanere delle difficolt? di
accesso ai 70 milioni di euro stanziati per la realizzazione di
impianti fotovoltaici e d’accumulo privati per coloro che non
sono in grado di permettersi di anticipare le spese, anche al
netto del successivo, ma per loro purtroppo inefficace,
contributo regionale del 40%. E anche questo ci riporta alle
premesse di questo mio intervento, corroborando la tesi secondo
la quale la ricchezza di questa manovra non ? affatto ben
redistribuita”.
“Rammento all’Aula che nel prossimo ventennio si prevedono in
Friuli Venezia Giulia oltre 100mila persone in meno in et?
lavorativa, con un impatto notevole sul sistema economico,
formativo, sanitario, sociale e istituzionale: o saremo in grado
di affrontare con anticipo e in modo strutturale questi grandi
temi oppure, se non agiremo per tempo, manovre cos? ricche
costituiranno nella migliore delle ipotesi un ricordo, nelle
peggiori un rimpianto”, conclude la nota.
ACON/COM/mv
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