
La Camera dei deputati è lieta di ospitare la presentazione di questo Rapporto, giunto quest’anno alla sua 30^ edizione. Si tratta di una preziosa occasione per riflettere sul ruolo strategico svolto dall’industria chimica nel nostro Paese.
I dati contenuti nel documento testimoniano quanto il settore concorra allo sviluppo dell’economia italiana. Nel 2023, il comparto ha generato un valore della produzione pari a 67,4 miliardi di euro. Garantisce inoltre elevati livelli occupazionali, dando impiego a oltre 100mila professionisti altamente qualificati. Ma se si tiene conto dell’indotto indiretto, il totale degli occupati supera le 300mila unità. Sono numeri importanti, che evidenziano il rilevante contributo di un’industria attivamente impegnata anche a favore della sostenibilità, declinata nelle tre dimensioni individuate nel Rapporto: Prosperità, Pianeta e Persone.
In questo contesto, meritano una particolare menzione le imprese aderenti a questo programma, introdotto per la prima volta in Italia nel 1992 da Federchimica. Seguendo un percorso virtuoso, le imprese del settore hanno delineato strategie aziendali orientate alla tutela della sicurezza, della salute e dell’ambiente, ottenendo risultati persino migliori di quelli registrati da altre realtà. Inoltre, come si legge nel documento, l’industria chimica investe ogni anno ingenti risorse finanziarie e umane in ricerca e innovazione, generando ricadute positive per numerose filiere.
Investire in questo settore significa dunque dare slancio al tessuto economico italiano, favorendo la crescita dei posti di lavoro, molti dei quali con elevata qualificazione. Consente anche di preservare indiscussi livelli di eccellenza e di rendere il Paese sempre più competitivo. Il valore sociale del comparto si manifesta sotto il profilo della parità di genere, come dimostrano i dati relativi alla presenza femminile, e del welfare aziendale.
Al riguardo, ricordo che si tratta di un settore caratterizzato da un indice di frequenza di infortuni sul lavoro sensibilmente inferiore rispetto alla media dell’industria manifatturiera. E, ancora una volta, i soggetti aderenti a questo programma vantano prestazioni addirittura migliori.
Molta strada è stata fatta nel corso degli anni, ma un lungo cammino resta ancora da percorrere. Le imprese chimiche sono oggi chiamate ad affrontare nuove e ambiziose sfide in tema di modernizzazione e sostenibilità dei processi produttivi e di valorizzazione dei prodotti. Sono certo che sapranno essere all’altezza del compito, rendendo questo settore cruciale per lo sviluppo del Paese ancora più dinamico e competitivo.
Se nel mondo c’è un Paese con la capacità innata di combinare tradizione industriale, talento e innovazione tecnologica, questo è proprio l’Italia. E ne dobbiamo essere sempre consapevoli ed orgogliosi.
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