Le vendite al dettaglio nell’Eurozona hanno subito una contrazione a ottobre, interrompendo una striscia di tre mesi consecutivi di crescita. Secondo i dati ufficiali pubblicati giovedì da Eurostat, il volume del commercio al dettaglio è diminuito dello 0,5% rispetto a settembre, in controtendenza rispetto all’aumento dello 0,5% registrato nel mese precedente.
Nonostante il calo mensile, su base annua le vendite al dettaglio hanno mostrato una crescita moderata dello 0,5%.
Analizzando le diverse categorie merceologiche, i dati evidenziano una crescita marginale dello 0,1% per le vendite di prodotti alimentari, bevande e tabacco, mentre il settore dei carburanti per autotrazione ha subito una contrazione dello 0,3%. Questi andamenti settoriali riflettono la persistente volatilità dei consumi in un contesto economico ancora caratterizzato da incertezze legate all’inflazione e alla politica monetaria restrittiva.
A livello geografico, le performance delle vendite al dettaglio hanno mostrato variazioni significative tra i paesi membri dell’Eurozona:
- Crescita più marcata:
- Lussemburgo (+2,4%)
- Polonia (+2,2%)
- Lituania (+1,5%)
- Cali più significativi:
- Belgio (-1,7%)
- Germania (-1,4%)
- Danimarca e l’amministrazione greco-cipriota (entrambi -1,1%)
La contrazione delle vendite in Germania, la principale economia della zona euro, rappresenta un segnale preoccupante per la tenuta complessiva della domanda interna nel blocco.
Nell’intera Unione Europea (UE27), il volume del commercio al dettaglio ha registrato una flessione dello 0,3% su base mensile. Tuttavia, rispetto allo stesso periodo del 2022, le vendite sono aumentate dello 0,4%, indicando una lieve ripresa rispetto ai livelli pre-pandemia.
Il calo delle vendite al dettaglio nell’Eurozona riflette le crescenti pressioni economiche sui consumatori, dovute principalmente all’inflazione persistente e all’aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea. Gli analisti ritengono che il rallentamento della domanda interna possa pesare sulla crescita economica complessiva del blocco nei prossimi mesi.
Se da un lato la crescita dei settori alimentari suggerisce una certa resilienza nei consumi essenziali, la contrazione delle vendite di carburanti e la debolezza in paesi chiave come Germania e Belgio evidenziano le difficoltà che il settore del commercio al dettaglio continua a fronteggiare.
La situazione economica rimane dunque complessa, con i governi e le istituzioni europee che monitorano attentamente l’evoluzione dei consumi in vista delle festività natalizie, un periodo cruciale per il commercio al dettaglio.