
(AGENPARL) – mer 04 dicembre 2024 Comunicato Stampa
4 dicembre 2024
It-Wallet: app in tilt per l?elevato numero di accessi. I cittadini
subiscono le conseguenze della trascuratezza del Governo in materia di
digitalizzazione.
A partire da oggi è operativo il portafoglio digitale (o It-Wallet)
all?interno dell’app Io. O almeno dovrebbe. L?utilizzo del condizionale è
d?obbligo se, come sta accadendo da questa mattina, alla prova dei fatti lo
strumento ? ideato per consentire il caricamento sullo smartphone di
documenti quali patente, tessera sanitaria e carta della disabilità, la cui
versione digitale viene così completamente equiparata per valore e validità
a quella dei documenti cartacei ? risulta pressoché impossibile da
utilizzare. Sin dalle prime ore della giornata si sono infatti moltiplicate
le segnalazioni da parte di utenti che non sono riusciti ad effettuare alcun
caricamento e che, proprio nel tentativo di effettuare l?operazione, hanno
visualizzato all?interno dell?applicazione un messaggio di errore.
È verosimile ritenere che il blocco sia dovuto ad un sovraccarico del
sistema, su cui stanno confluendo un elevato numero di richieste, tuttavia
viene spontaneo chiedersi come in fase di progettazione e realizzazione
dello strumento non sia stata presa in considerazione l?eventualità,
ampiamente prevedibile, che appunto potessero verificarsi dei picchi di
accesso, in particolare nel giorno del lancio, e non siano quindi state
preventivate opportune contromisure tecniche.
E ci chiediamo anche come episodi di questo tipo si concilino con le
altisonanti dichiarazioni in merito da parte di esponenti del Governo che,
sottolineando come la digitalizzazione costituisca ?una priorità? per
l?esecutivo, hanno annunciato stanziamenti per un miliardo di euro per
l?intelligenza artificiale. Se solo per un elevato numero di accessi uno
strumento pensato per facilitare agli utenti l?accesso ai documenti e
snellire alcune farraginosità burocratiche va in tilt, come è possibile
pensare di digitalizzare il Paese? E ancora: come possono le stesse
istituzioni chiedere ai cittadini di utilizzare gli strumenti digitali per
un numero sempre maggiore di operazioni, in particolare di natura
amministrativa, se poi la stessa Pubblica Amministrazione non è in grado di
gestire piattaforme e applicazioni?
Considerando anche il mancato utilizzo dei fondi del PNRR nonché l?assenza
di un Ministero dedicato all?innovazione tecnologica, l?impressione è che in
realtà l?esecutivo ritenga quantomeno trascurabili le questioni relative
alla digitalizzazione e che non sia stata elaborata una strategia politica
in materia. E, come spesso accade, a farne le spese sono i cittadini, su cui
si ripercuotono le conseguenze delle mancanze e delle criticità presenti a
livello istituzionale. Le lacune che il nostro Paese si trova a dover
colmare in tale ambito sono ampie e gravi e se queste sono le premesse sarà,
purtroppo, molto difficile farlo.
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