
Il blitz eroico a Herat del 3 novembre 2011: Una pagina di storia che merita di essere raccontata
Il cinema italiano ha spesso tratto ispirazione dai momenti più drammatici e significativi della nostra storia militare. Eppure, a oltre un decennio dall’incredibile operazione delle forze speciali italiane a Herat, durante la missione ISAF in Afghanistan, ancora nessuno ha pensato di portare questa vicenda sul grande schermo o in una serie televisiva. Cosa aspettiamo?
Il contesto: L’assalto alla Esko International
La mattina del 3 novembre 2011, un gruppo di sette guerriglieri talebani ha preso d’assalto la sede della società Esko International, a soli 300 metri dall’aeroporto di Herat. Due degli assalitori erano muniti di cinture esplosive. La situazione si è subito fatta critica: decine di impiegati, tra cui sei italiani, sono stati presi in ostaggio, mentre il compound si trovava a meno di un chilometro dalla base NATO di Camp Arena. Un chiaro atto dimostrativo da parte dei talebani, volto a sottolineare il loro controllo del territorio.
Alle 09:35, la notizia dell’attacco è arrivata al Comando italiano di RC-West. Il generale Luciano Portolano, Comandante della Forza, e il colonnello Emilio Motolese, Vice Comandante della Forza, hanno deciso di reagire immediatamente. Non c’era tempo da perdere: la vita di 31 ostaggi era in pericolo.
La pianificazione dell’intervento
Il piano d’azione è stato rapido e preciso. Due plotoni della Forza di Reazione Rapida della Brigata “Sassari” hanno circondato l’edificio, mentre la Task Force 45, composta dalle forze speciali del GIS (Gruppo di Intervento Speciale) e del GOI (Gruppo Operativo Incursori), ha pianificato un’azione simultanea su più fronti: ingressi da porte, finestre e tetto. L’obiettivo era chiaro: eliminare la minaccia e salvare gli ostaggi.
Il blitz: Un’operazione perfetta
L’assalto è stato condotto con precisione chirurgica. In pochi minuti, tutti i terroristi sono stati neutralizzati. Tuttavia, durante l’operazione, uno dei talebani ha attivato la sua cintura esplosiva, ferendo gravemente il maresciallo Lorenzo Masala del GIS. Nonostante l’esplosione, nessuno degli ostaggi è rimasto ferito, grazie alla rapidità e alla competenza delle forze speciali italiane.
Il riconoscimento internazionale
L’intervento ha suscitato immediato plauso internazionale. Gli ambasciatori di India e Pakistan, paesi di origine di molti ostaggi, hanno ringraziato personalmente il generale Portolano per la prontezza e l’efficacia dell’operazione. Anche il Comando ISAF ha espresso il suo apprezzamento per la gestione impeccabile della crisi.
Il maresciallo Lorenzo Masala è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valore dell’Arma dei Carabinieri, mentre il maggiore della Brigata Mobile ha ricevuto la Medaglia d’Argento. Entrambi sono stati riconosciuti per l’altissimo senso del dovere, la professionalità e il coraggio dimostrato in una situazione estremamente pericolosa.
Perché questa storia merita di essere raccontata
Le storie di eroismo, sacrificio e dedizione come quella di Herat meritano di essere conosciute dal grande pubblico. Un film o una serie TV potrebbe non solo rendere omaggio ai nostri militari, ma anche far conoscere al mondo il valore e la professionalità delle forze speciali italiane impegnate in missioni all’estero.
La cinematografia italiana ha già raccontato episodi importanti della nostra storia militare, come le missioni in Iraq e in Libano. Ma il blitz di Herat, per la sua rapidità, il rischio e il successo ottenuto senza vittime civili, rappresenta un esempio straordinario di operazione militare da ricordare e celebrare.
Cosa stiamo aspettando?
Rai, Mediaset, o qualche regista di talento raccoglierà la sfida? La storia è già scritta, i protagonisti esistono, i fatti sono documentati. Quello che manca è solo la volontà di trasformare questa impresa eroica in un’opera cinematografica capace di emozionare, ispirare e far conoscere al pubblico italiano il coraggio di chi ha rischiato la propria vita per salvare quella di altri.
Forse non dovremo attendere ancora a lungo. Ma fino a quel momento, ricordiamo e celebriamo l’intervento delle nostre forze speciali del 3 novembre 2011, una pagina di storia che merita di essere raccontata, vista e applaudita.
