(AGENPARL) – dom 01 dicembre 2024 LAVORO, APPENDINO (M5S): RABBIA CRESCE, FOLLIA È GOVERNO CHE ABBANDONA PIÙ DEBOLI
ROMA, 1º DICEMBRE 2024 – “La rabbia cresce, il malcontento dilaga. Sempre più persone gridano “basta” e scendono in piazza, come è giusto che sia. Il vero problema non è chi protesta, purché – sia chiaro – lo faccia pacificamente. Il problema è chi non ascolta. L’anomalia non è nella voce di chi dissente; la follia sta nelle scelte di un governo che abbandona i più deboli e si fa dettare l’agenda da banche e potenti”. Lo scrive su Facebook la deputata e vicepresidente del M5S Chiara Appendino.
Dagli infermieri agli autisti dei bus, nel suo post l’esponente pentastellata racconta le storie dei lavoratori colpiti dalle politiche del Governo. “Lavoro in ospedale – scrive -, ogni giorno mi spacco la schiena in una sanità che cade a pezzi. Straordinari infiniti, uno stipendio che non rende giustizia al sacrificio e al rischio, e un governo che ignora la nostra dignità. Ho deciso: sciopero, perché non accetto più questo silenzio complice. Sono un pensionato. Prima mi hanno promesso una minima di 1.000 euro, ora mi danno un aumento ridicolo di 3 euro al mese. Intanto, ogni volta che vado a fare la spesa, spendo sempre di più per avere sempre meno. Questo è uno schiaffo in faccia a chi ha lavorato una vita. Non voglio subire più in silenzio. Sono un cassaintegrato da mesi, prendo l’80% del mio stipendio e non riesco a a pagare il mutuo. Per Meloni però sono un occupato con cui vantarsi dei suoi risultati economici. Sono incazzato nero. Insegno, ogni giorno do il massimo per costruire il futuro dei nostri ragazzi. E cosa ricevo? Uno stipendio che è fra i più bassi in Europa e un governo che decide di tagliare 8.000 posti nella scuola. Come possiamo pensare di migliorare il paese distruggendo la scuola? Questa è un’offesa al futuro”.
Ancora: “Ho un’azienda familiare che resiste da tre generazioni. Mi avevano promesso incentivi, supporto, aiuti per crescere. E invece? Hanno cancellato tutto: Transizione 4.0 è diventata carta straccia e i fondi per il settore automotive sono spariti. Come possiamo resistere a queste bugie? È umiliante. Sono un giovane, diviso tra contratti a ore e part-time, con il sogno di costruire un futuro. Studio, lavoro, ma per questo governo sono io il problema: “i giovani non vogliono lavorare”. Basta! Voglio far capire a chi ci governa quanto è dura vivere così. Ho 58 anni, sono stato licenziato e vivevo con il Reddito di Cittadinanza. Ora non ho più nulla. Il lavoro? Nessuno mi assume. E per questo governo è colpa mia. Ma io non accetto di essere invisibile, voglio far sentire la mia rabbia in strada. Guido un autobus, ogni giorno al servizio della comunità. Il mio contratto collettivo è scaduto da un anno e non è ancora stato rinnovato; come me, in Italia, ci sono altri 7 milioni di lavoratori di tutti i settori. Ho voluto scioperare ma mi hanno tolto il diritto. È una pugnalata alla democrazia”.
“Quando Giorgia Meloni smetterà di vivere nel suo mondo immaginario, in cui ‘va tutto bene’, e si calerà nella realtà – tra cassintegrati ai cancelli delle fabbriche, corsie d’ospedale che cadono a pezzi, e periferie sempre più insicure – forse capirà. Forse, di fronte al grido di dolore che viene dal paese, smetterà di essere sorda. Forse” conclude la vicepresidente del M5S.
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Ufficio Stampa Parlamento
Movimento 5 Stelle
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