
Nulla di strano.
Le parole di Sergio Mattarella, come Presidente della Repubblica, non fanno una grinza: chè, istituzionalmente parlando, significano che quella Alta Figura “terza” per l’intera durata del Suo Alto Ufficio deve mantenere sempre uno stile imparziale.
Indipendentemente dalle proprie opinioni.
È vero, ci sono stati pure presidenti …”opinionisti” (Oscar Luigi Scalfaro per tutti), che sciolgono le Camere quando il responso elettorale non aggrada.
Ma questi sono.. presidenti, non Presidenti! Tornando a Mattarella è altrettanto solare che un Capo dello Stato è l’Ufficio che non deve avere -al momento di promulgazione delle leggi- alcuna opinione (o, meglio, se ce l’ha se la deve tenere dentro di sé).
È Suo dovere esaminare il corretto rispetto di tutte le procedure, in linea con la Costituzione e l’Europa.
Ma per quanto riguarda questi aspetti già degli eccellenti Uffici Legislativi (di cui le Camere sono dotate) esaminano e vistano la materia.
Un PdR, detto con più ardite parole di sintesi, non è un uomo politico bensì è un Ufficio, senza nemmeno
affetti familiari.
Perché sarebbe facile far leva pure sul sentimento per far assumere a Chi di turno delle decisioni anti istituzionali.
Ricordiamo il caso Moro: non si trattò con le BR (anche se vi erano opinioni dissonanti) e si iniziò da lì una lotta senza quartiere ai terroristi.
Seppure siano uscite cinematograficamente più versioni su quel rapimento, chi vi scrive continua a illudersi che lo Stato anche in quella dolorosa circostanza sia stato del tutto lineare.
(Sante Perticaro)