
L’ex atleta olimpico e dirigente sportivo britannico Sebastian Coe ha dichiarato il suo impegno a tutelare lo sport femminile con una “politica chiara e senza compromessi” nel contesto della sua candidatura alla presidenza del Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Coe ha sottolineato la necessità di norme chiare per proteggere la categoria femminile, con riferimento specifico alle questioni sollevate dalla partecipazione di atleti transgender nelle competizioni femminili.
Nonostante Coe non abbia proposto un divieto esplicito per gli atleti transgender che si identificano come donne, ha sottolineato che l’ambiguità attuale nelle linee guida del CIO rischia di danneggiare gli sport femminili. “Se non siete preparati a proteggere la categoria femminile, perdere davvero lo sport femminile”, ha dichiarato Coe in un’intervista alla BBC. Ha inoltre spiegato che le attuali direttive del CIO su questo tema mancano di chiarezza e flessibilità per permettere alle federazioni internazionali di prendere decisioni specifiche e bilanciate. “Per me è una proposta molto chiara: se non protegge la categoria femminile, o sei in qualche modo ambivalente, non finirà bene per lo sport femminile,” ha aggiunto.

La posizione di Coe si inserisce in un contesto di discussione accesa, alimentato dal recente caso di due pugili che hanno gareggiato alle Olimpiadi di Parigi del 2024 nonostante i cromosomi XY, generando critiche dopo le loro vittorie contro atlete biologicamente femmine. Coe ha dichiarato che lo sport femminile è una “categoria sacra” e che va preservata per evitare disparità competitiva e difendere l’equità nelle competizioni.
Oltre alla protezione dello sport femminile, Coe propone anche una nuova politica di premi in denaro per gli atleti olimpici. Quest’anno la World Athletics, federazione internazionale che Coe presiede, ha introdotto un premio di $50.000 per i vincitori di medaglie d’oro. Coe ha spiegato che intende ampliare questa iniziativa a livello olimpico per riconoscere e sostenere economicamente gli atleti, mantenendo il rispetto per la filosofia olimpica ma adattandosi a una realtà economica mutata.
Coe si presenta come il “candidato del cambiamento”, promettendo una trasformazione strutturale e culturale all’interno del CIO. “Mi sono allenato per questo per gran parte della mia vita. Penso di poter fare la differenza e ho un piano e una visione di come dovrebbe apparire questa differenza,” ha detto. La sua visione è quella di un cambiamento graduale e responsabile, in grado di rispondere alla velocità con cui evolve il panorama sportivo internazionale senza compromettere la stabilità del movimento olimpico.
“La mia passione per il movimento olimpico è stata la mia vita,” ha concluso Coe, presentandosi come il leader capace di coniugare innovazione e tradizione per il futuro dello sport globale.