(AGENPARL) – gio 14 novembre 2024 COMUNICATO STAMPA
– Operazione Meteora –
La Polizia di Stato di Catania, sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, con l’invio di diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine a cui si sono aggiunte unità della locale Questura e delle sue articolazioni nonché di unità specializzate come Polizia Scientifica e il Reparto Mobile, dalle prime ore di oggi, su delega di questa Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania a carico d i 18 s og g e tt i destinatari della custodia in carcere, ritenuti gravemente indiziati, allo stato degli atti ed in relazione alla fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio con l’intervento delle difese, dei delitti di omicidio, associazione di tipo mafioso (clan Santangelo di Adrano e clan Mazzei intesi “ carcagnusi ” di Catania) e porto e detenzione illecita di armi da sparo aggravata dalla finalità di agevolare l’associazione mafiosa di appartenenza.
Le attività investigative volte a riscontrare le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, che venivano corroborate dalle dichiarazioni di ulteriori collaboratori di giustizia, consentivano di ritenere la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza nei confronti di 5 degli odierni arrestati quali esecutori materiali dell’omicidio di CIADAMIDARO Nicola, commesso come detto per vendicare il triplice omicidio del luglio 2006, i cui colpevoli, poi arrestati dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. Adrano nell’ambito dell’operazione Meteorite dell’ ottobre 2006, appartenevano al gruppo criminale adranita Liotta – Mazzone di cui avrebbe fatto parte anche la vittima CIADAMIDARO Nicola.
Durante le indagini è poi emerso come, nonostante numerose operazioni di Polizia abbiano inferto duri colpi al clan Santangelo, con l’ arresto di decine di affiliati di rango apicale, la predetta organizzazione mafiosa mantenga inalterata la sua operatività nel territorio adranita.
In particolare, secondo l’impostazione accusatoria recepita dal Gip, dalle indagini emergeva ai vertici del clan Santangelo la figura di uno degli odierni arrestati, il quale, data la detenzione di tutti gli altri elementi di spicco del sodalizio, avrebbe assunto la guida della famiglia mafiosa, coordinando ed organizzando sul territorio le attività illecite degli affiliati, i cui proventi confluivano nella “cassa comune” dell’organizzazione, altresì destinata al mantenimento degli affiliati detenuti e delle loro famiglie.
Sempre secondo l’impostazione accusatoria recepita dall’ordinanza custodiale, in seguito alla scarcerazione di due degli odierni arrestati, gli stessi, sebbene sottoposti alla detenzione domiciliare, avrebbero continuato ad avvalersi del ruolo di coordinamento di colui che aveva assunto la guida della famiglia mafiosa e avrebbero ripreso il comando del clan Santangelo, impartendo ordini e direttive al resto degli affiliati e pianificando le strategie criminali dell’associazione mafiosa.
Il prosieguo delle indagini riguardava, altresì, il gruppo criminale capeggiato da un altro degli odierni arrestati, referente del clan mafioso catanese Mazzei intesi “ carcagnusi ”, il quale, inseritosi nelle dinamiche criminali adranite, sarebbe entrato in attrito con le due storiche famiglie mafiose Santangelo e Scalisi .
In tale contesto è stato possibile ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza anche in relazione al delitto di cui all’art. 416 bis c.p. con riguardo ad alcuni esponenti del citato clan Mazzei .
Durante l’attività sono state sequestrate diverse armi in dotazione ai due sodalizi mafiosi, tra cui una mitraglietta vz.61 Skorpion calibro 7.65, una pistola semiautomatica Beretta 70 calibro 7.65 con matricola abrasa, un fucile automatico calibro 12 nonché caricatori e munizioni di svariato calibro.
Tali ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal G.I.P., dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti
Nel complesso – per l’operazione di Polizia Giudiziaria odierna, convenzionalmente denominata “ Meteora ” – sono stati impiegati oltre un centinaio di operatori della Polizia di Stato.
Catania, 14 novembre 2024
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