(AGENPARL) – mar 12 novembre 2024 *COMUNICATO STAMPA DEL 12 NOVEMBRE 2024*
*L’eccezionalità dell’immigrazione a Prato, necessaria una presa d’atto *
L’audizione ieri della Commissione d’inchiesta sullo sfruttamento e il
lavoro precario è l’occasione per fare il punto sulla situazione di Prato
rispetto al capitolo immigrazione, in tutte le sue implicazioni.
“La posizione della nostra associazione non è e non è mai stata ostile
all’immigrazione – chiarisce la vicepresidente di Confindustria Toscana
Nord *Fabia Romagnoli* -. Siamo anzi consapevoli che la presenza di persone
provenienti da altri paesi può costituire, se ben gestita e controllata,
un’opportunità preziosa, tanto più in considerazione della situazione
demografica del nostro Paese e delle difficoltà, già ora in atto e
destinate ad aumentare, nel reperimento di alcune figure professionali. Non
abbiamo mai richiesto che venissero indirizzati su Prato flussi di migranti,
ma nemmeno ne abbiamo osteggiato l’arrivo. Abbiamo sempre auspicato che
l’integrazione procedesse e guardato con spirito positivo ai ‘nuovi
pratesi’, a cominciare da bambini e ragazzi che vanno a scuola con i nostri
figli e nipoti. Abbiamo anche sempre affermato che i frequenti casi di
illegalità in aziende con conduzione straniera non significano che le
imprese italiane siano tutte regolari: non è così, come dimostrano vari
casi concreti, e non devono esserci steccati su base etnica per controlli
ed eventuali sanzioni. Tuttavia sarebbe intellettualmente disonesto non
riconoscere che nelle imprese straniere, e cinesi in particolare, si
concentrano fenomeni di illegalità particolarmente gravi e numerosi.”
Ieri è stato ascoltato dalla Commissione d’inchiesta, in rappresentanza di
Confindustria Toscana Nord, il presidente della sezione Sistema moda
Francesco Marini, che ha espresso i medesimi concetti e chiesto la massima
attenzione verso la legalità, anche allo scopo di non vedere macchiata la
reputazione del territorio, già compromessa da notizie gravi e
preoccupanti. Marini ha presentato alla Commissione dati che evidenziano la
peculiarità della situazione di Prato rispetto ai fenomeni migratori.
“Sul piano della gestione della legalità a Prato, occorre in primo luogo una
volontà politica forte di intervenire – conclude *Romagnoli *-. Ma è
fondamentale e propedeutico all’impostazione di qualsiasi strategia il
riconoscimento dell’eccezionalità della situazione di Prato in relazione ai
fenomeni migratori. Basta qualche numero per giustificare pienamente una
presa d’atto in questo senso: la provincia di Prato è oggi la prima a
livello nazionale per incidenza di stranieri residenti, che sono poco meno
di un cittadino su 4, esattamente il 22,4%. Per capire fino in fondo quanto
sia rilevante questo dato è sufficiente confrontarlo con quello della
seconda provincia per presenze straniere, Milano, a quota 15,2% e quindi
distanziata di ben 7 punti. Ancora più macroscopica la situazione in
rapporto all’immigrazione cinese: Prato non solo è la prima provincia
italiana per incidenza di stranieri residenti di origine cinese, pari al
14% della popolazione, ma le province a seguire, Firenze e Fermo, hanno
entrambe una quota del 2%, un settimo di quella di Prato. In valore
assoluto Milano (43.000 cinesi residenti) supera sensibilmente Prato
un’altra che ne ha 260.000. Sul piano economico, le confezioni di
abbigliamento a conduzione straniera, pressoché esclusivamente cinese, sono
a Prato 4.200, il 91% del totale della provincia; gli addetti al settore,
non a caso, sono 23.000 e negli ultimi anni in continua crescita, record
nazionale e più del doppio di quelli – sommati ed entrambi in regresso –
della seconda provincia di questa classifica, Napoli (11.300 addetti), e
della terza, Milano (11.000). Per molti anni la nostra associazione ha
rimarcato le peculiarità della situazione pratese in rapporto
all’immigrazione, peculiarità che erano già rilevanti all’inizio degli anni
Duemila ma che col tempo lo sono diventate sempre di più. Avevamo chiesto r
ipetutamente di studiare un piano per fare di Prato un laboratorio di
gestione dei fenomeni migratori: purtroppo questo non è accaduto e qualcosa
si è mosso solo a fronte di gravi incidenti. La richiesta di nuove risorse
per effettuare i controlli è del tutto condivisibile: ma occorre osservare
la situazione pratese nella sua globalità, partendo dall’eccezionalità
dell’immigrazione che il territorio accoglie.”
*Allegata foto, due grafici e una tabella*
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