Jon Karl, capo corrispondente di ABC News a Washington, ha delineato scenari estremi e drammatici per Donald Trump in vista delle prossime elezioni. Durante un’intervista nel programma The View, Karl ha affermato che Trump si trova a un bivio: la sua sconfitta potrebbe portarlo a subire una condanna, mentre una vittoria lo renderebbe il presidente più potente nella storia americana recente. “Questo ci dirà in che tipo di paese viviamo. Siamo a un bivio”, ha dichiarato Karl, sottolineando che l’esito delle elezioni è determinante non solo per gli Stati Uniti, ma per lo stesso futuro personale di Trump.
Due possibili destini
Secondo Karl, se Trump perde le elezioni, lo attendono gravi conseguenze legali. Il procuratore speciale Jack Smith continuerebbe a portare avanti i procedimenti giudiziari federali, ai quali si aggiungono condanne e casi aperti in New York e Georgia. “Potrebbe davvero andare in prigione”, ha affermato Karl, riflettendo sui rischi legali che incombono su Trump, nonché sulla potenziale reclusione in caso di verdetti sfavorevoli.
Trump è infatti sotto accusa per una serie di reati, tra cui presunte interferenze nelle elezioni in Georgia, la gestione impropria di documenti riservati e le accuse di aver fomentato l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Qualora venisse condannato, Trump potrebbe trovarsi ad affrontare una realtà che nessun ex presidente ha mai dovuto affrontare: quella di una detenzione per crimini gravi.
Un POTUS senza ostacoli
Tuttavia, se Trump vincesse, Karl prevede che la sua seconda presidenza potrebbe essere radicalmente diversa dalla prima. “Probabilmente diventerà il presidente più potente della nostra vita”, ha dichiarato Karl, sottolineando che Trump sarebbe in grado di esercitare un’autorità più ampia rispetto a qualsiasi altro leader contemporaneo. Trump ha infatti fatto intendere, nelle conversazioni avute con Karl negli ultimi mesi, che questa volta non intende farsi influenzare o frenare da consiglieri e membri dell’amministrazione come aveva fatto in passato.
Nel suo primo mandato, Trump era stato “tenuto a freno” da figure come i generali Mark Milley e James Mattis, che avevano bilanciato alcune delle sue decisioni. Ora, Trump ha dichiarato di avere in mente una lista di alleati stretti, eliminando ogni “barriera di protezione” all’interno del suo team. Inoltre, la Corte Suprema, a maggioranza conservatrice, potrebbe sostenerlo in una potenziale battaglia sull’immunità presidenziale, rendendolo di fatto intoccabile durante il suo incarico.
Un bivio storico
Le dichiarazioni di Karl riflettono una posta in gioco senza precedenti per le elezioni. Un’eventuale vittoria di Trump potrebbe segnare un cambiamento nella struttura stessa del potere esecutivo, estendendo i confini dell’autorità presidenziale. Al contrario, una sua sconfitta porterebbe a un processo legale che potrebbe non solo risolvere il suo futuro personale, ma anche stabilire un importante precedente giuridico per le future cariche presidenziali.
Il destino di Trump, tra la possibilità di una reclusione e l’eventualità di una presidenza più autonoma e potente che mai, rappresenta un’ulteriore sfida per un Paese già profondamente diviso. Come ha sottolineato Karl, “Questa elezione ci dirà in che tipo di paese viviamo” — e il mondo sta osservando attentamente, in attesa di scoprire quale sarà il prossimo capitolo di questa vicenda straordinaria.