
(AGENPARL) – gio 31 ottobre 2024 INVITO STAMPA
Stati generali della Green Economy – Ecomondo Rimini 5-6 novembre 2024
Un pacchetto di 8 proposte
sui temi strategici del Green Deal
Approvato dal Consiglio Nazionale della Green Economy sarà presentato a Rimini
Impegno per il clima, crescita delle rinnovabili, edifici green, auto elettrica e mobilità sostenibile; mercato per i materiali secondari; agricoltura biologica; coinvolgimento delle imprese per il sostegno al New Deal e maggiori risorse anche ricorrendo a nuovi strumenti di debito comune europeo per sostenere la transizione. Sono alcuni degli argomenti trattati all’interno del pacchetto delle 8 proposte sui temi strategici del Green Deal, approvato dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 66 organizzazioni di imprese, che sarà presentato agli Stati generali della green economy, a Rimini all’interno di Ecomondo il 5-6 novembre prossimo. Le proposte verranno inviate ai gruppi parlamentari europei e alla nuova Commissione europea, al Governo e ai gruppi parlamentari italiani.
Il summit “verde”, arrivato alla 13a edizione e diventato punto di riferimento per migliaia di imprese, è promosso dal Consiglio Nazionale della Green Economy in collaborazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e il patrocinio della Commissione europea e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e quest’anno ha come tema L’economia di domani. Il green Deal all’avvio della nuova legislatura europea
“Il Green Deal europeo – ha detto Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo Sostenibile che svolge la funzione di segreteria tecnica di supporto del Consiglio nazionale della Green economy – ha promosso cambiamenti di vasta portata per affrontare due sfide epocali: quella climatica che impone una decarbonizzazione più rapida possibile e quella della scarsità di risorse naturali che richiede una maggiore circolarità dell’economia e una più attiva salvaguardia del capitale naturale. Come ogni cambiamento ha toccato interessi e punti di vista consolidati e ha incontrato non poche difficoltà e resistenze, facendo registrare, pur in un contesto economico difficile per la pandemia da Covid e una guerra ai confini, risultati positivi di taglio dei gas serra e di miglioramento dell’efficienza nell’uso delle risorse”.
Per accreditarsi
https://rnpress.vivaticket.com/Registrazione?o=ECO24Programma completo
Contatti
1 – Un adeguato impegno europeo per il clima. Negare o sottovalutare gli impatti della crisi climatica in atto significherebbe contribuire a farla peggiorare, minando le possibilità di sviluppo futuro dell’economia europea. L’UE è stata in grado di ridurre le emissioni di gas serra, dal 1990 al 2023, del 29% ed è in grado, col trend attuale ( – 5% nel 2023) di raggiungere la riduzione del 55% entro il 2030, senza costi eccessivi e con benefici tecnologici, occupazionali e di sviluppo degli investimenti.
2 – Proseguire con le misure per il risparmio e l’efficienza energetica, necessari per abbattere le emissioni di gas serra e per abbassare le bollette energetiche. Va attuata la Direttiva UE per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici, per conseguire un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050. Per i Paesi più indebitati come l’Italia che hanno maggiori difficoltà ad accedere a finanziamenti pluriennali a tassi bassi e agevolati, sarebbe necessaria una qualche forma di garanzia europea e per le famiglie a basso reddito servono sostegni finanziari. Occorre promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione per ridurre i consumi energetici e le emissioni di prodotti di uso comune, solo in parte coinvolti dal Regolamento europeo sull’ecodesign.
3 – Accelerare la crescita della produzione e dell’uso di fonti rinnovabili di energia.
La crescita delle rinnovabili è necessaria non solo per ragioni climatiche, ma per assicurare maggiore sicurezza e autonomia energetica dell’Europa e per ridurre i costi dell’energia. Anche le Regioni devono essere impegnate nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di sviluppo delle rinnovabili. Gli impatti ambientali dell’eolico e del solare sono, in genere, modesti e, comunque, di gran lunga inferiori di quelli climatici come, ad esempio, delle centrali a combustibili fossili ed altri. Occorrono maggiori sforzi per sviluppare tutte le fonti rinnovabili di energia, compresa la produzione di biogas, di biometano anche liquefatto e di bioGPL, integrata nella raccolta e gestione della FORSU e da biomassa agricola.
4 – Attuare la “Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente”. Oltre che per gli obiettivi climatici, è necessaria per migliorare la qualità dell’aria, ridurre la congestione, e migliorare la mobilità e la vivibilità nelle città. Tale strategia richiede interventi articolati che vanno dal potenziamento del trasporto pubblico e condiviso dei passeggeri, allo spostamento di una quota significativa dalla modalità di traporto su gomma a quella su ferro e cabotaggio, al potenziamento della mobilità ciclo-pedonale, alla riduzione dell’uso delle auto, specie in città, fino allo sviluppo del sistema della mobilità elettrica, nonché all’impiego di biometano, anche liquefatto, e di altri combustibili, con garanzie di origine, privi di emissioni di carbonio, in particolare, nel trasporto stradale pesante, aereo e navale, più difficili da elettrificare oltre che in alcune produzioni industriali energivore. Nonostante la partenza lenta e le difficoltà dell’industria automobilistica europea, la strada dell’auto elettrica è ormai tracciata a livello internazionale. Resistere e cercare di ritardare il cambiamento, servirebbe solo a perdere di competitività, in particolare a fronte del forte impegno cinese e americano. Dimensione, profondità e velocità delle nuove filiere
produttive da attivare e della riconversione di quelle esistenti, richiedono impegno e investimenti, politiche industriali europee integrate ed anche significative misure di sostegno pubblico.