
“La situazione della sanità in Umbria, come evidenziato dalle lunghe attese al Pronto soccorso, è diventata insostenibile. I cittadini che arrivano con un codice bianco non possono aspettare sei ore, dalle 11 del mattino fino alle 17, per essere visitati. È un chiaro segnale di un sistema sanitario al collasso, con medici e personale sanitario ridotti al minimo, costretti a lavorare in condizioni inaccettabili per dare risposte in tempi così lunghi a chi ha bisogno di cura.
Viene da chiedersi: questi sono davvero i nuovi ‘standard’ europei e regionali a cui dobbiamo abituarci in Umbria? Se è così, siamo di fronte a una deriva gravissima. Qui non si tratta di efficienza o razionalizzazione, ma di un totale abbandono della sanità pubblica, che invece dovrebbe essere un pilastro fondamentale del welfare. I cittadini umbri meritano un sistema sanitario che funzioni e che sia degno di un Paese civile. Il governo regionale e le autorità competenti devono assumersi la responsabilità di questa situazione e intervenire con l’intervento per ripristinare standard di qualità e dignità nel servizio sanitario.
I medici lavorano in condizioni di non sicurezza e sono molto stressati. È ora di invertire questa tendenza disastrosa e garantire alla popolazione un servizio sanitario che risponda davvero ai bisogni di tutti. La sanità pubblica è un diritto, non un privilegio, e come tale deve essere difesa e potenziata Occorre ridare la sanità ai cittadini togliendola alle consorterie politiche regionali che non sono meglio di quelle nazionali. Bisogna tornare ad un vero servizio pubblico nazionale”.
Lo dichiara Marco Rizzo, candidato alla presidenza della Regione Umbria, in una nota.
