
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che i suoi militari hanno ricevuto informazioni sull’imminente dispiegamento di soldati nordcoreani al fianco delle forze russe sul fronte ucraino. Secondo Zelensky, i primi contingenti nordcoreani potrebbero entrare in azione già questa domenica o lunedì. L’annuncio intensifica le preoccupazioni per l’evoluzione del conflitto e rappresenta una significativa escalation del coinvolgimento esterno a sostegno della Russia.
Secondo quanto riferito dal presidente ucraino, il comandante in capo delle forze armate, il generale Oleksandr Syrsky, ha confermato l’arrivo di rinforzi stranieri per Mosca. Le nuove truppe nordcoreane si inseriscono in uno scenario in cui la Russia, nonostante mesi di sforzi, mostra segnali di difficoltà a mantenere le proprie linee e cerca quindi supporto internazionale per proseguire l’offensiva. “Questa escalation – ha affermato Zelensky – è una chiara risposta alle smentite di Mosca, che si sforza di mantenere segreta la sua crescente dipendenza da alleati esterni”.
L’intervento nordcoreano rappresenta un’espansione del conflitto e solleva allarmi in tutto il mondo. Zelensky ha esortato i leader internazionali a rispondere con fermezza e a fare pressione sia su Mosca che su Pyongyang, in conformità con i principi della Carta delle Nazioni Unite, per evitare che questa crisi si intensifichi ulteriormente. “L’effettivo coinvolgimento della Corea del Nord in combattimenti non può essere accolto con indifferenza – ha dichiarato – ma con azioni concrete volte a salvaguardare la stabilità globale”.
La Direzione principale dell’intelligence ucraina (HUR) ha corroborato le affermazioni di Zelensky, indicando di aver intercettato comunicazioni militari russe che confermano il coordinamento tra Mosca e le truppe nordcoreane. Le intercettazioni suggeriscono che la Russia prevede di assegnare traduttori e supporto logistico alle unità nordcoreane, ipotizzando che ogni gruppo di 30 soldati nordcoreani sarà assistito da tre militari russi per facilitare le operazioni. La presenza di oltre 12.000 soldati nordcoreani, di cui 500 ufficiali tra cui tre generali, mette in luce la portata dell’impegno di Pyongyang nella guerra.
Gli Stati Uniti hanno condannato l’invio di truppe nordcoreane, avvertendo che ogni soldato nordcoreano schierato in Ucraina sarà considerato un legittimo obiettivo militare. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha dichiarato: “Se combatteranno contro l’Ucraina, diventeranno bersagli. L’esercito ucraino si difenderà da loro così come sta facendo con i soldati russi”.
Anche la NATO ha espresso forte preoccupazione, definendo il possibile intervento della Corea del Nord come una “grave escalation” del conflitto. L’alleanza ha avvertito che tale mossa potrebbe avere serie conseguenze sul piano internazionale, con il rischio di ampliare il raggio d’azione della guerra oltre i confini europei.
Mosca, da parte sua, ha evitato di commentare ufficialmente le affermazioni riguardanti il coinvolgimento militare nordcoreano, limitandosi a definire la Corea del Nord come “un partner e vicino strategico”. La collaborazione tra i due paesi, ha affermato il Cremlino, è un diritto sovrano e continuerà a svilupparsi. L’annuncio però conferma i timori che la Russia stia attivamente cercando appoggio militare da nazioni alleate per portare avanti una guerra che si è dimostrata più lunga e logorante del previsto.
Il dispiegamento di truppe nordcoreane in prima linea segna quindi un punto di svolta nel conflitto ucraino, con il potenziale di inasprire le tensioni globali e di attirare ulteriori attori internazionali nello scontro.