
(AGENPARL) – ven 25 ottobre 2024 Prot. n.______ Federico Marini
SETTIMANA ENERGIA SOSTENIBILE – Sostenibilità ed
efficientamento: le piccole imprese sarde in prima linea per la transizione
energetica. Le opportunità e i risultati delle buone pratiche rispettose
dell’ambiente. Giacomo Meloni (Presidente Confartigianato Sardegna): “Gli
artigiani sono i veri ambasciatori della sostenibilità e della transizione. La sfida
climatica può creare lavoro e aprire a nuovi mercati”. Ecco i dati della
Sardegna: il 25% delle aziende investe in tecnologie green ma manca il 45%
dei lavoratori con competenze sostenibili adeguate. Le dichiarazioni di Zedda,
Cuccureddu, Mercalli, Bocci, Ragnolo, Moriconi e Cani,
Associazioni Sempre più imprenditori sardi fanno della sostenibilità e dell’efficientamento
Territoriali delle proprie aziende un impegno forte e costante. In Sardegna il 25% delle realtà (circa
Sud Sardegna
45mila, erano 14.520 solo nel 2018) ha investito in “prodotti e tecnologie a maggior
Cagliari risparmio energetico e/o a minor impatto ambientale”, classificandosi al 5° posto in Italia
Via Riva Villasanta 241
percentuale delle attività regionali che ha effettuato una “formazione adatta transizione
Oristano
Via Campanelli, 41 green e sostenibilità ambientale” per i propri dipendenti; 9° posto nazionale. Alla
Nuoro attive nella filiera della casa (costruzioni, impiantistica, produzione materiali edili, legno,
Via Brig.Sassari, 37 sughero, taglio e finitura pietra, studi di ingegneria e architettura), dell’autoriparazione,
del trasporto merci e persone e di altre tipologie di produzioni. Nonostante queste
Sassari performance, nell’Isola rimane difficile reperire il 45,5% dei lavoratori con
Via Alghero, 30
Sono questi alcuni dei dati che emergono dal dossier sulla Sardegna, realizzato
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sostenibili, dal titolo “Energia e
analizzato i dati di Unioncamere-Infocamere, Istat e Mef, di cui si è parlato stamattina a
Cagliari, nell’evento regionale organizzata da Confartigianato Sardegna per la
“Settimana per l’Energia e la Sostenibilità di Confartigianato Imprese Sostenibili”,
occasione per l’approfondimento e il confronto tra esperti e rappresentanti delle
istituzioni sui temi della diagnosi e dell’efficienza energetica, dei modelli di
autoproduzione e autoconsumo e delle tecnologie rinnovabili più adatte per le piccole e
medie imprese sarde.
Con il coordinamento di Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato
Sardegna, ne hanno discusso Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato
Imprese Sardegna, Massimo Zedda, Sindaco di Cagliari e della Città Metropolitana,
Luca Mercalli, Presidente Società Meteorologica Italiana e giornalista scientifico,
Silvano Bocci, Direttore Tecnico Engie Italia, Gianmarco Ragnolo, Epq – Gruppo
Dolomiti Energie, Franco Cuccureddu, Assessore Regionale Artigianato, Cesare
Confartigianato Imprese Sardegna
Moriconi, Capo di Gabinetto Assessorato Regionale Ambiente, Emanuele Cani,
Assessore Regionale Industria.
Da anni, infatti, con consapevolezza, competenza e coraggio, le attività produttive
sarde hanno ridotto l’impatto energetico delle proprie attività, attraverso buone pratiche,
investimenti e formazione del personale. Con risultati concreti in termini di risparmio,
efficienza, risultati economici e tutela dell’ambiente, attività che si traducono in una forte
richiesta, da parte dei cittadini e dalle Amministrazioni Pubbliche, di aziende edili,
impiantistiche e dell’installazione con caratteristiche adeguate ai nuovi bisogni. Per gli
imprenditori, in termini concreti, significa poter avere a disposizione personale adeguato
a soddisfare gli obiettivi imposti dalla nuova normativa europea sulle case green e
rispondere alla maggiore quantità di richieste di servizi e lavorazioni; poter autoprodurre
e autoconsumare energia con minori dipendenze da fornitori esterni traducibile in
risparmio concreto; poter effettuare le diagnosi energetiche degli apparati, limitando le
dispersioni e le perdite d’energia e pianificando le accensioni secondo le reali necessità
quindi con un taglio alla bolletta. Significa anche attrezzarsi, fin d’ora, con politiche di
efficientamento aziendali per avere più premialità nella partecipazione a bandi di
finanziamento e negli appalti pubblici di cantieri.
“Gli artigiani possono, anzi, devono diventare i veri ambasciatori della
sostenibilità e della transizione, di questo grande cambiamento che non riguarda solo le
imprese, ma coinvolge tutti i cittadini – ha affermato Giacomo Meloni, Presidente di
Confartigianato Imprese Sardegna – un cambiamento che non comporta solo obblighi
e burocrazia, ma che rappresenta soprattutto nuove opportunità di lavoro e di mercato,
basate su cinque fattori chiave: consapevolezza, conoscenza, competenza, responsabilità
e competitività”. “La transizione energetica e sostenibile è un percorso che ci vede
protagonisti attivi, un salto evolutivo che ci porterà lontano, a patto di coglierne gli
aspetti positivi – ha aggiunto – questo però richiede orientamenti chiari e un
accompagnamento qualificato per tutte le nostre aziende. Vogliamo costruire un futuro
rispettoso dell’ambiente, promuovendo uno sviluppo sostenibile che migliori il benessere
e la qualità della vita”.
Nella “sostenibilità”, e quindi nell’economia circolare, in Sardegna sono attive
3.639 imprese artigiane, il 68,7% di tutte le imprese operanti in questa fetta di
mercato. Ben 13.858 sono gli addetti, il 3,9% dei lavoratori delle imprese sarde.
Secondo Confartigianato Sardegna, l’efficientamento energetico e la sostenibilità
sono obiettivi che le aziende sarde hanno già iniziato a perseguire da tempo, e che
continueranno ad affrontare con crescente consapevolezza e competenze.
Per questo dagli artigiani è partito l’appello alla Politica e alle Istituzioni.
“La transizione, tuttavia, richiede anche concreti interventi politici di sostegno
affinché un futuro, ancora tutto da realizzare, venga costruito dagli imprenditori come
dai cittadini, superando le paure e affrontando con determinazione le incertezze – ha
sottolineato Meloni – la sfida climatica ci offre una straordinaria opportunità: creare
nuovi posti di lavoro, aprire nuovi mercati e innovare, trasformando le difficoltà in
opportunità”.
Secondo l’Associazione, l’ideale modello di transizione deve partire da tre concetti
Confartigianato Imprese Sardegna
fondamentali: consapevolezza, responsabilità e competitività. Consapevolezza nel
comprendere che per contrastare il cambiamento climatico sono necessarie azioni
concrete; responsabilità perché non può esserci transizione energetica che non preveda
un ruolo attivo e concreto delle imprese e degli imprenditori; competitività perché ci
sono spazi enormi di riqualificazione, rinnovamento dei processi e dei prodotti e anche
nascita e sviluppo di nuove possibilità e quindi occasioni per ripensare i modelli di
business, per innovare, e per generare nuovo valore economico.
Per Confartigianato Sardegna è su tante partite che si gioca la capacità delle
imprese di stare sul mercato, creare nuova economia ed occupazione e di contribuire,
come sempre abbiamo fatto, a distinguere l’artigianato italiano nel mondo quale colonna
portante della società e dell’economia. Così come sono importanti, lo sviluppo delle
competenze digitali e green ma anche il saper affrontare con serietà e senza pregiudizi
tutte le questioni legate all’approvvigionamento energetico, esplorando anche le
possibilità offerte da nuove tecnologie.
Gli artigiani, nel contempo, hanno anche sottolineato come le imprese debbano
anche confrontarsi con i limiti strutturali e burocratici che caratterizzano l’Isola e il resto
del Paese. Infatti, la stretta monetaria, i costi legati agli eventi climatici estremi, la
fragilità del territorio e l’insufficienza degli investimenti pubblici sono solo alcune delle
difficoltà che rallentano il percorso verso una reale sostenibilità.
“Serve un impegno comune per superare questi ostacoli e costruire un modello di
sviluppo che sia al tempo stesso rispettoso dell’ambiente e competitivo a livello globale –
ha rimarcato Meloni – stiamo vivendo una nuova rivoluzione industriale, in cui
tecnologia e sostenibilità devono necessariamente convergere. È una sfida che le nostre
imprese stanno già affrontando con azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale,
operando con responsabilità verso le comunità e il territorio”. “Tutto ciò non solo
rappresenta una sfida – ha concluso il Presidente di Confartigianato Sardegna – ma
anche una straordinaria occasione per ripensare i modelli di business, innovare e creare
nuovo valore economico”.
Massimo Zedda, Sindaco di Cagliari, sottolineando come il Comune sia attento
alle problematiche ambientali, e come stia affrontando concretamente le opportunità
legate all’efficientamento energetico e il risparmio energetico, ha ricordato l’importante
lavoro realizzato da Confartigianato Sardegna sui vantaggi derivati dall’installazione dei
pannelli fotovoltaici sui capannoni aziendali. Su tale argomento non ha escluso di
coinvolgere l’Associazione nella ricognizione del patrimonio pubblico per una
riqualificazione energetica dello stesso.
Per Franco Cuccureddu, Assessore Regionale all’Artigianato, “fare impresa
significa anche salvaguardare l’ambiente e pensare al viver comune globale. Infatti la
transizione energetica è un aspetto dirimente per la salvaguardia e crescita delle attività
artigiane che rappresentano l’asse fondamentale dell’economia della Sardegna. Per
questo transizione energetica va accelerata e la Giunta Regionale farà la sua parte in
modo concreto”.
Secondo Luca Mercalli, Presidente Società Meteorologica Italiana e giornalista
Confartigianato Imprese Sardegna
scientifico, “l’Italia fa ancora fatica a essere energeticamente indipendente perché siamo
indietro di 50 anni. E’ necessario affrontare il problema dell’energia in tre modi: un uso
intelligente della corrente, una incentivazione dei pannelli fotovoltaici per uso civile e
imprenditoriale, ovvero più pannelli sui tetti e più rinnovabili, e una importante
riqualificazione degli edifici. Occorre inoltre un sistema integrato di energie rinnovabili,
che se fatto per il territorio e con il territorio è una cosa positiva, se fatto per speculare
allora diventa un problema, e un pacchetto di misure economiche a misura di
artigianato. Poi la burocrazia: è necessario tagliarla perché complica ogni cosa e
impedisce lo sviluppo delle rinnovabili”.
Per Silvano Bocci, Direttore Tecnico Engie Italia, “l’efficientamento energetico
parte da una corretta diagnosi energetica degli edifici. Quindi è necessario monitorare
cosa non funziona in una struttura e intervenire su tutte le criticità, portando l’immobile
a una perfetta performance energetica”.
Sulle comunità energetiche è intervenuto Gianmarco Ragnolo, Epq – Gruppo
Dolomiti Energie, affermando come le CER abbiano più vantaggi, come quello
sull’ambiente, rispetto alle problematicità, come quello della burocrazia e della
autorizzazioni. I produttori utilizzeranno l’energia prodotta per l’autoconsumo rimettendo
in rete la parte eccedente, con importanti benefici derivati dal risparmio in bolletta.
Secondo Cesare Moriconi, Capo di Gabinetto Assessorato Regionale Ambiente,
è necessario trasformare la necessità imposte dalla transizione energetica in una posizione
di vantaggio per i territori, le imprese e i cittadini. Le incertezze del passato hanno creato
un gap che mette le attività produttive in difficoltà verso i loro competitor europee: tutto
questo non è più tollerabile. Per questo l’Assessorato all’Ambiente e la Giunta sono
impegnati in concreta e ampia attuazione della decarbonizzazione per arrivare al
traguardo del 2050 e sostenere le imprese in questa importante transizione.
Per Emanuele Cani, Assessore Regionale Industria, il tema dell’energia e delle
rinnovabili sono argomenti difficili e importanti; per questo plaude all’iniziativa,
approfondita e puntuale, di Confartigianato Sardegna. Per Cani è necessario rallentare sui
grandi progetti industriali e puntare su piccole imprese e famiglie. Per questo, la Regione
credendo fortemente sull’autoconsumo per edifici pubblici, imprese. case private e
Comunità Energetiche, ha voluto mettere a disposizione 678milioni, fino al 2030,
creando un circolo virtuoso nell’utilizzo dei fondi da parte delle aziende. Presto uscirà un
bando a favore delle imprese per valutare con quali modalità questi fondi possono fruire
di tali fondi.
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