L’Unione Monetaria dei Caraibi Orientali (ECCU), rappresentata dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), copre otto piccoli Stati insulari che condividono una moneta comune e affrontano sfide economiche uniche. Tra queste vi sono l’alto debito pubblico, la bassa crescita economica e la vulnerabilità a shock esterni come le catastrofi naturali e le crisi economiche globali. Nonostante queste difficoltà, l’ECCU è riuscita a mantenere una relativa stabilità economica e finanziaria, in gran parte grazie al sostegno fornito dal FMI e ad altre organizzazioni regionali come la Banca Centrale dei Caraibi Orientali (ECCB).
Uno dei principali obiettivi dell’ECCU è promuovere la resilienza economica dei suoi membri, specialmente di fronte alle sfide come la pandemia di COVID-19, che ha lasciato cicatrici profonde sulle economie locali, e l’impatto della guerra in Ucraina, che ha aggravato le pressioni inflazionistiche ei problemi di approvvigionamento. Nel 2022, il PIL reale dell’area è previsto in crescita del 7,5%, sebbene ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia. Tuttavia, il risparmio, alimentato dall’aumento dei prezzi energetici e alimentari, si aggira intorno al 5,5%.
Il FMI ha raccomandato ai paesi dell’ECCU di adottare politiche fiscali prudenti, rafforzare le reti di sicurezza sociale e accelerare le riforme strutturali per stimolare la crescita inclusiva e sostenibile. In particolare, il Fondo ha suggerito di migliorare la gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici e di incentivare il passaggio a fonti di energia rinnovabile, dati i frequenti disastri naturali che colpiscono la regione.
Per sostenere la stabilità finanziaria, è stata posta enfasi sulla ristrutturazione del settore bancario e sulla necessità di ridurre i prestiti non performanti, che rimane una preoccupazione critica a seguito delle moratorie sui prestiti introdotte durante la pandemia.
Il ruolo del FMI nella regione è quindi cruciale non solo per il supporto finanziario, ma anche per lo sviluppo di capacità tecniche che aiutano i governi locali a migliorare la resilienza economica e promuovere una crescita più solida e sostenibile.