
Il grande donatore liberale George Soros ha recentemente acquisito un’altra società di media, scatenando un’ondata di preoccupazione tra i conservatori americani. L’acquisto di Audacy, una vasta rete di oltre 200 stazioni radio in 40 mercati, ha intensificato le critiche da parte dei repubblicani, che temono un ulteriore consolidamento del controllo mediatico da parte di Soros.
L’accelerazione dell’acquisizione è stata facilitata dalla Federal Communications Commission (FCC), che, secondo fonti conservatrici, ha aggirato una revisione della sicurezza nazionale necessaria per questo tipo di operazioni. Il senatore Tom Cotton (R-AR) ha espresso preoccupazione in una lettera alla presidente della FCC, Jessica Rosenworcel, chiedendo spiegazioni su come l’acquisizione sia stata approvata poche settimane prima delle elezioni. Anche altri esponenti repubblicani, tra cui il senatore Ted Cruz (R-TX) e il rappresentante Chip Roy (R-TX), hanno sollevato dubbi sulla decisione, presa con un voto di 3 a 2 lungo le linee del partito.
L’acquisizione di Audacy rappresenta un ulteriore passo nella crescente influenza di Soros nei media americani. David D. Smith, presidente esecutivo del conglomerato mediatico Sinclair Broadcast Group, ha dichiarato che Soros sta guadagnando “accesso a milioni di persone in ogni mercato degli Stati Uniti”, definendo la situazione “spaventosa”. Soros, noto per il suo sostegno a cause liberali e politiche radicali, è visto da molti conservatori come una figura centrale nell’avanzamento dell’agenda progressista.
Alcuni leader conservatori, tra cui Mark Levin, temono che la missione di Soros non si fermi qui e continui anche attraverso suo figlio Alex Soros, già attivo nel promuovere la visione del padre. Levin ha sottolineato che Soros “è affamato di potere” e continuerà a cercare di centralizzare il controllo della comunicazione pubblica.
Il problema, secondo molti conservatori, non è solo la crescente influenza di Soros, ma anche la mancanza di una strategia altrettanto efficace da parte dei donatori repubblicani. Scott Walter, presidente del Capital Research Center, ha criticato i conservatori per non investire nei media e nelle istituzioni culturali, sottolineando che, mentre Soros fa investimenti significativi, i donatori conservatori non stanno sfruttando adeguatamente le loro risorse per modellare l’opinione pubblica.
Alcuni esponenti conservatori sostengono che i repubblicani debbano adottare una tattica simile a quella di Soros per mantenere una presenza nei media e influenzare il dibattito pubblico. David Smith, che ha acquistato il Baltimore Sun e possiede diverse stazioni televisive attraverso Sinclair Broadcast Group, ha esortato i donatori repubblicani a prendere decisioni più strategiche. “Vuoi avere voce per esprimere la tua prospettiva filosofica?”, ha chiesto, sottolineando la necessità di investire in Internet, radio, TV e giornali.
Mentre Soros espande la sua influenza, i conservatori sembrano affrontare una sfida sempre più difficile per contrastare il controllo dei media liberali. Tuttavia, alcuni suggeriscono che i donatori repubblicani potrebbero presto rivalutare le loro priorità e iniziare a investire di più in strategie culturali e mediatiche, ispirandosi all’approccio vincente di Soros.