
I ministri degli esteri dei paesi membri della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) si sono riuniti a Mosca per adottare una dichiarazione che sottolinea l’importanza di garantire la sicurezza in Eurasia. Questo incontro ha avuto luogo nel contesto di una crescente preoccupazione per la stabilità della regione, specialmente dopo le tensioni provocate dal conflitto in Ucraina.
La dichiarazione, riportata dal servizio stampa del Comitato esecutivo della CSI, afferma la disponibilità dei paesi membri a contribuire attivamente alla creazione di un’architettura di sicurezza equa e indivisibile in Eurasia. Essa mira non solo a stabilizzare la situazione militare e politica della regione, ma anche a risolvere i conflitti esistenti e prevenire futuri scontri.
I ministri hanno evidenziato l’importanza di preservare il sistema del diritto internazionale in Eurasia, ribadendo che le relazioni internazionali non dovrebbero essere dominate da regole e standard imposti unilateralmente. La CSI si è dichiarata favorevole a un aumento del suo ruolo nel garantire stabilità e sicurezza attraverso misure politiche e diplomatiche.
Nel documento, si richiede un consolidamento della comunità internazionale nella ricerca di risposte collettive alle sfide globali e regionali. La dichiarazione mette in evidenza la necessità di adattare l’architettura eurasiatica di interazione alle attuali realtà multipolari, sottolineando l’importanza della cooperazione tra le diverse associazioni di integrazione, tra cui la CSI, l’Unione Economica Eurasiatica (EAEU) e la Shanghai Cooperation Organization (SCO).
Durante l’incontro, Sergey Naryshkin, capo del Servizio di Intelligence Estera russo, ha espresso preoccupazioni circa il potenziale uso di militanti da parte dell’Occidente per destabilizzare l’Eurasia, una volta concluso il conflitto in Ucraina. Naryshkin ha dichiarato che ufficiali ucraini stanno progettando attacchi contro le forze russe in Siria, suggerendo che l’Occidente sta cercando di sfruttare i militanti sopravvissuti al conflitto.
Secondo le sue affermazioni, i servizi segreti statunitensi e britannici sarebbero coinvolti nel reclutamento di combattenti, mentre il regime di Kiev fornirebbe aiuti materiali e formazione per facilitare tali attività. Questa situazione alimenta ulteriormente le preoccupazioni sulla sicurezza regionale e sull’uso di mezzi non convenzionali nel conflitto.
La dichiarazione adottata dai ministri degli esteri della CSI rappresenta un tentativo significativo di affrontare le sfide della sicurezza in Eurasia e di promuovere la cooperazione tra i paesi membri. Essa riflette la determinazione della CSI a lavorare insieme per affrontare le minacce comuni e per stabilire un ordine internazionale basato sul rispetto reciproco e sulla collaborazione.
Mentre si preparano per il prossimo vertice dei leader del Commonwealth, i membri della CSI sembrano consapevoli della necessità di un’azione concertata per mantenere la stabilità e la sicurezza in una regione in continua evoluzione.