
(AGENPARL) – gio 03 ottobre 2024 3-4 ottobre 2024
Venezia Palazzo Franchetti
Tutti i nuovi rischi dell’Intelligenza Artificiale
C.r.e.d.i.t. 2024
Il convegno internazionale C.r.e.d.i.t. specializzato nell’analisi dei rischi è giunto alla XXIII edizione e quest’anno si occupa di intelligenza artificiale, concentrandosi sui nuovi rischi e le azioni per ridurli
A Venezia più di 100 ricercatori e professionisti convergono esperienze e studi con due tavole di approfondimento
Dalla richiesta di energia dei data server in avvicinamento ai 1000 terawattora al consumo d’acqua e alla sua vaporizzazione, dagli interessi legati alla sicurezza nazionale al tema della globalizzazione dei dati e dell’informazione, senza trascurare il tema occupazionale
Il ruolo della IA nel mondo e in Italia. Diversi approcci e tanti interessi
Venezia, 3 ottobre 2024 – L’era della IA è più dirompente dell’era industriale del secolo scorso. L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più pervasiva sulla società e sul pianeta perché cambia il modo di apprendere, incide sulle scelte dei cittadini e sulle decisioni politiche, comporta consumi elevati di energia e materie prime, catalizza importanti risorse economiche e procede coinvolgendo tutto e tutti.
Da 23 anni a Venezia si tiene Il convegno internazionale C.r.e.d.i.t. specializzato nell’analisi e gestione dei rischi, e in questa edizione mette al centro l’Intelligenza Artificiale con il tema “The Frontiers of New Risks: AI, Digital and Sustainability Transitions”. Quest’anno vede anche la partecipazione del progetto Grins con lo Spoke 4 per analizzare i legami tra IA e twin transition: digitale e sostenibile. Un’occasione unica di confronto per discutere i progressi della ricerca e le politiche rilevanti e parlare di futuro. Focus con due panel dove accademia, policy makers e industria affrontano le sfide e le opportunità delle trasformazioni in corso.
Nella culla dell’economia e del commercio, dove non a caso è nata la prima business school italiana, la prima banca pubblica, nonché sede dell’Università Ca’ Foscari che da sempre dà il patrocinio al convegno C.r.e.d.i.t., si discute delle opportunità che l’intelligenza artificiale è in grado di offrire ma soprattutto si affrontano i rischi che la stessa pone e che potrebbe anche essere in grado di ridurre se utilizzata con dati e sistemi di qualità.
“L’intelligenza artificiale si nutre di informazioni, di dati e questi occorre capirli, valutarli, analizzarli perché siano di qualità” dichiara la professoressa Monica Billio, ordinaria di Econometria dell’Università Ca’ Foscari. “Si tratta di un lavoro fondamentale per indirizzare al meglio le scelte e poter affrontare le sfide che si succedono a ritmi sempre più incalzanti. L’IA è strategica ma pone anche tanti rischi che vanno analizzati: da quelli energetici all’impatto ambientale, senza trascurare gli aspetti sociali legati all’occupazione e al sistema pensionistico, a quelli geopolitici perché non va sottovalutata la globalizzazione dei dati e delle informazioni e l’utilizzo di questi in certe aree geografiche a discapito di altre. Non a caso proprio recentemente stiamo assistendo a un profondo divario tra le tante notizie sui big player occidentali della IA e il molto poco di cui sappiamo di quelli a oriente. E anche questo è un rischio da prendere molto in considerazione. Oggi qualità, gestione e sicurezza dei dati sono valori che devono necessariamente essere presi in considerazione.”
Non c’è quindi solo l’iper consumo di energia e materie prime, per la quantità di dati che i processori analizzano, ma anche rischi per la tenuta sociale e la stessa “Sicurezza Nazionale” come dimostra la recente proposta di legge annunciata dall’amministrazione Biden, formalizzata come una “notice of proposed rulemaking (NPRM)” che punta a estromettere gradualmente le tecnologie cinesi e russe dall’industria automobilistica americana.
Il progetto Grins, finanziato dal PNRR, affronta proprio i rischi legati alla sicurezza dei dati con la piattaforma Amelia, basata su server Cineca, che può offrire al Paese Italia un ombrello protettivo strategico, come sottolinea il professore Silvio Vismara, ordinario di Finanza Aziendale dell’Università di Bergamo: “In questi anni la globalizzazione industriale ci ha insegnato molto e quanto abbiamo appreso va utilizzato per l’intelligenza artificiale. Non possiamo sottovalutare la delocalizzazione dei dati. La gestione delle informazioni, dei dati di qualità è assolutamente strategica. Tutti i Paesi stanno investendo su proprie realtà. Il PNRR ci offre una grandissima opportunità con la piattaforma digitale Amelia e l’impegno dei suoi mille ricercatori in breve tempo a supportare il Paese per scelte migliori. Oggi ci vogliono sistemi affidabili, sicuri e veloci che possano analizzare e fornire informazioni per agire bene e in fretta. Anche in virtù delle sfide sempre più complesse e i cambiamenti repentini che ci troviamo ad affrontare come le pandemie, i cambiamenti climatici, le conseguenze delle guerre…”
Il professore Roberto Rigobon dell’Massachusetts Institute of Technology ha analizzato gli impatti sul mercato del lavoro e la società. Negli Stati Uniti la forza lavoro occupa 170 milioni di individui: di questi 4-5 milioni sono a grave rischio ma al contempo l’IA renderà più produttivi il lavoro con ricadute su 70 milioni di lavoratori. “Bisogna comprendere che le capacità umane sono complementari all’IA (ora e nel futuro) e non sono quindi paragonabili -riporta il Professore Rigobon- e nemmeno correlate alla scienza. Vi è la necessità di tenere conto di come la rete di sicurezza sociale, e in particolare istruzione e pensione, vadano riprogettate”. Un’altra sfida da affrontare e da vincere.