(AGENPARL) – lun 30 settembre 2024 QUALE POLITICA EUROPEA PER LE IMPRESE
Alessandro Fontana
Direttore Centro Studi Confindustria
Prato, 30 settembre 2024
PIL: USA accelerano, UE raggiunta dalla Cina
(PIL in valore, miliardi di dollari correnti)
➢ UE in linea con gli USA fino alla
crisi europea dei debiti sovrani
(2011-2012) con la Cina lontana.
➢ Causa forte frenata UE, negli
ultimi anni la Cina ha raggiunto
l’UE.
➢ 2007-2023 tasso medio di crescita
PIL: 1,5% UE, 4,1% USA, 10,2%
Cina.
➢ Quote di PIL mondiale: UE -5,7p.p
(14,5% dal 20,1%), conquistati
dalla Cina (18,7% dal 7,2%).
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati e stime IMF-WEO.
UE superata dalla Cina come primo esportatore mondiale
(Export di merci escluso intra-UE, quote % mondiali)
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati Unctad.
UE superata da Cina e USA nel manifatturiero
(VA manifatturiero, quote % mondiali)
➢ UE perde 10 punti dal 2007.
➢ Accelera la caduta dal 2020.
➢ La Cina vale quasi un terzo
del manifatturiero mondiale.
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati Unido.
Tra le 20 maggiori società mondiali 11 in USA, solo 25° la prima UE
(Maggiori società per azioni mondiali*, 2024)
(Quote % per area, prime 2mila società in gruppi decrescenti)
* In base a 4 variabili: fatturato, profitti, attività finanziarie e valore di mercato.
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati Forbes.
Crollati gli investimenti diretti esteri in UE
(Flussi di IDE in entrata, medie annue, miliardi di dollari)
➢ Paesi UE principale destinazione
degli IDE fino al 2018. Negli
ultimi anni sostituiti dagli USA e
avvicinati dalla Cina.
➢ 2010-2018:
365 miliardi di dollari annui in UE,
274 in USA (circa 25% in meno),
128 in Cina (65% in meno).
➢ 2019-2023:
205 miliardi di dollari annui in UE,
271 in USA,
165 in Cina (in frenata nel 2023).
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati Unctad.
UE più dipendente dalla Cina
➢ L’import critico UE è relativamente stabile nell’ultimo ventennio (7-8% in valore sul totale
import extra-UE, 380 prodotti, soprattutto ICT, 60% in valore, agro-alimentare e tessile).
➢ La Cina è origine della maggior parte delle vulnerabilità europee (il 55% dell’import critico).
➢ L’import critico USA proviene principalmente dalla Cina (40% e da Messico e Canada).
➢ Le vulnerabilità cinesi provengono da Oceania, Asia emergente, America Centromeridionale.
(Import critico in valore e numerosità dei prodotti, in % del totale importato)
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati di commercio internazionale, BACI dataset – Cepii.
Cause: scomposizione della crescita
(A due livelli)
Crescita del PIL
Popolazione
Occupati/Popolazione
Qualità del capitale
umano
Ore lavorate
per occupato
Produttività del lavoro
(Valore Aggiunto / ore lavorate)
Capitale fisico investito
(impianti, macchinari)
Produttività totale dei
fattori (TFP)
1° livello. Allarme produttività del lavoro nell’Eurozona
➢ Eurozona: produttività del lavoro quasi ferma; PIL sostenuto dall’occupazione negli ultimi anni.
➢ PIL USA: sostenuto da una robusta crescita della produttività e dalla demografia.
➢ Cina: produttività in rallentamento; negativo il contributo di occupazione e ore lavorate.
(PIL a prezzi costanti, scomposizione per fattori*, variazione % media annua)
Area Euro
Produttività
Ore lavorate (per occ.)
Produttività
Ore lavorate (per occ.)
Occupati (su pop.)
Popolazione
Produttività
Ore lavorate (per occ.)
Occupati (su pop.)
Popolazione
Occupati (su pop.)
Popolazione
1980-2007
2007-2019
2019-2023
1980-2007
2007-2019
2019-2023
1980-2007
2007-2019
* PIL scomposto in quattro fattori: popolazione, occupati (su popolazione), ore lavorate (per occupato) e produttività (per ora lavorata).
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati Conference Board.
2019-2023
2° livello. Pochi investimenti ICT in Europa
➢ Eurozona: calo della produttività totale dei fattori (TFP: allocazione inefficiente, ridotto progresso
tecnologico) e minori investimenti in ICT rispetto agli USA.
➢ Cina: rallentamento della produttività dovuto a minore accumulazione di capitale (non-ICT), da
ritmi insostenibili.
(Produttività per ora lavorata, scomposizione per fattori, variazione % media annua)
Area Euro
1980-2007
2007-2019
2019-2023
1980-2007
2007-2019
2019-2023
Qualità del Lavoro**
Investimenti non-ICT*
Investimenti ICT*
Total Factor Productivity
Produttività (per ora lav.)
* Contributo dell’intensità di capitale (capital deepening) ICT e non-ICT, rispetto al fattore lavoro.
** Composizione degli occupati in termini di competenze (in base al livello di istruzione).
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati Conference Board.
1980-2007
2007-2019
2019-2023
Investimenti: Cina outlier, UE vicino agli USA
(Investimenti, valori in % PIL)
In ordine decrescente sui dati 2023.
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati IMF-WEO.
Investimenti «produttivi»: UE sistematicamente dietro agli USA
(Totale investimenti netto abitazioni, valori in % di PIL)
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati OCSE.
Investimenti in R&S: ampio il ritardo UE
(Investimenti in R&S, in % del PIL)
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati OCSE.
Consumi: in Europa dinamica più bassa rispetto a Cina e USA
(Consumi privati e pubblici, variazioni % medie annue, dati a prezzi costanti)
2000-2019
Fonte: elaborazioni Centro Studi Confindustria su dati Eurostat, World Bank.
2019-2023
Prezzi dell’energia troppo elevati in Europa
($/mmbtu, dati annuali)
Natural gas, US
Natural gas, Europe
Liquefied natural gas, Japan
2024 = primi 5 mesi.
Fonte: elaborazioni CSC su dati World Bank.
Scelte autolesioniste, il Green Deal: sono energivori 3 settori cruciali
Tre settori energivori generano più di 4/5 del surplus UE
(Surplus commerciale extra-UE, miliardi di euro, 2023)
➢ Lavori in ferro e acciaio, prodotti in
ceramica, materie plastiche e lavori di
tali materie generano l’82% del surplus
commerciale UE con il resto del mondo
(30,7 miliardi di euro su 37,6 totali).
➢ Il surplus italiano in questi settori è pari
a 7,9 miliardi, equivalenti al 21% del
surplus totale UE.
➢ Il loro futuro è minacciato dal Green
impone
decarbonizzazione troppo accelerata e
l’abbandono del gas come materia
prima per le produzioni industriali.
Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat.
Quali politiche per l’Europa?
➢ Urge accrescere la produttività. Servono massicci investimenti in Capitale umano, Ricerca,
Impianti e Macchinari.
➢ Serve tenere alta la domanda interna delle famiglie.
➢ Urge affrontare la questione demografica e, più in generale, accrescere la disponibilità di
lavoratori.
➢ Migliorare la legislazione: tra il 2019 e il 2024, negli USA sono state emanate circa 3.500
leggi e approvate circa 2.000 risoluzioni a livello federale; nell’UE circa 13.000 atti legislativi.
Su 13 normative dell’UE analizzate da Business Europe sono presenti duplicazioni in 169
requisiti, tra cui differenze (29%) e incongruenze evidenti (11%).
➢ Rinviare scelte autolesioniste (green deal).
➢ Risolvere la questione energetica.
➢ Potenziare una politica estera economica dell’UE.
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