
(AGENPARL) – mer 25 settembre 2024 COMUNICATO STAMPA DEL 25 SETTEMBRE 2024
Solidarietà all’Assessore Ivano Cuccu e richiesta di censura del comportamento
dei consiglieri autori di una interrogazione con cui hanno chiesto chiarimenti
sull’alienazione di alcuni terreni di Torre Grande.
La seduta di ieri sera del Consiglio comunale si è aperta con la dichiarazione
del capogruppo di Oristano al centro, Giuliano Uras, che ha difeso l’operato
dell’Assessore Cuccu: “Sono costretto a segnalare un proditorio attacco, del
tutto scorretto, gratuito e inopportuno, da parte di alcuni componenti di questo
Consiglio nei confronti di un nostro stimato assessore. È un attacco che non ha
niente di politico e sa più di sciacallaggio. Il primo firmatario non è la prima
volta che fa gesti del genere, è famoso per fare queste cose, per non saper
distinguere mai quali sono i limiti della decenza, della politica e della
diffamazione. È grave. Si sta mettendo in discussione l’autorevolezza di questa
istituzione: tutti noi siamo messi in ponte da affermazioni assolutamente
assurde. Quando si dice che c’è stata chissà quale manovra per favorire chissà
quale parente, in realtà si sta dicendo che i nostri funzionari sono corrotti. Non
può esistere solo il corruttore e non il corrotto. Stanno mettendo in discussione
le fondamenta stesse del nostro ente. Chiedo che su questo ci sia un
pronunciamento del Consiglio con una censura”.
Francesco Federico, primo firmatario dell’interrogazione, ha replicato: “Quella
di Uras è una difesa d’ufficio. La nostra non è un’accusa, né un giudizio e non
abbiamo fatto alcun nome. Abbiamo esercitato solo un’azione di controllo e
senza volerlo abbiamo toccato un nervo scoperto. Con una seconda
interrogazione, per trasparenza, abbiamo anche chiesto di conoscere i nomi
degli aggiudicatari della seconda asta”.
Nel corso della seduta l’eco della polemica è proseguito negli interventi dello
stesso Assessore Cuccu, che ha annunciato un ricorso alla magistratura per
tutelare la sua immagine, e di diversi consiglieri che gli hanno manifestato
solidarietà.
Il Consiglio comunale ha poi iniziato l’esame degli argomenti inseriti all’ordine
del giorno.
Umberto Marcoli ha illustrato l’interpellanza presentata insieme ai consiglieri
Maria Obinu e Giuseppe Obinu (Alternativa sarda /Progetto Sardegna) sulla
chiusura dell’ultimo campetto di basket pubblico e sulla situazione del vecchio
palazzetto dello sport, chiedendo quali siano le opere programmate per lo
sviluppo e l’accesso allo sport, con particolare riferimento alla riqualificazione e
alla creazione di campi sportivi pubblici. Marcoli ha chiesto anche quali siano le
misure specifiche pianificate o in fase di progettazione per la ristrutturazione
del vecchio palazzetto dello sport, o se esista un alternativa, e se tale piano
preveda la demolizione o la trasformazione in una struttura diversa.
L’Assessore allo Sport Antonio Franceschi ha risposto annunciando che i lavori
di ristrutturazione sono iniziati mercoledì scorso: “Con una spesa di 270 mila
euro si procederà alla bonifica e al rifacimento del tetto. L’8 gennaio del 2023 i
lavori furono consegnati alla ditta aggiudicataria che poi non si è più rivista.
L’appalto è stato quindi aggiudicato alla seconda classificata che conta di
completare i lavori entro Natale. Aggiungo che urgono anche i lavori di
completamento del nuovo Palazzetto dello sport. Per quanto riguarda gli spazi
sportivi all’aperto, con le tre società oristanesi di basket abbiamo verificato se
realizzare un campetto all’aperto fuori dal nuovo palazzetto. Anche l’Area
Smart a Torangius potrebbe essere impiegata per ospitare campetti per lo
sport all’aperto. Anche a Nuraxinieddu sto cercando di ripristinare il vecchio
campo di calcetto”.
L’Assessore all’energia Ivano Cuccu ha risposto all’interrogazione dei consiglieri
Marcoli, Maria Obinu e Giuseppe Obinu sulla mappatura degli impianti di
energia provenienti da fonti rinnovabili, evidenziando la sua contrarietà
all’insediamento di pale eoliche che deturpano la nostra isola e ricordando la
sua partecipazione e quella del Sindaco a vari incontri compresi quelli con i
manifestanti impegnati nel presidio al porto industriale.
L’Assessore Cuccu ha risposto anche all’interrogazione degli stessi consiglieri
Marcoli, Obinu e Obinu sull’individuazione delle aree non idonee per impianti di
energia da fonti rinnovabili precisando che la Regione ha chiesto ai Comuni
l’individuazione delle aree idonee entro il 12 settembre: “Gli uffici si sono da
subito adoperati, ma, stante il notevole carico di lavoro, non si è riusciti a
completare quanto richiesto entro i termini previsti. Gli uffici hanno però
individuato in quasi tutto il territorio comunale le aree non idonee per
l’installazione degli impianti di energie rinnovabili perché ricade per gran parte
all’interno della fascia costiera, perché interessate da produzioni agricole di
qualità, da presenza di specie animali tutelate da convenzioni internazionali o
perché gravate da usi civici”.
Umberto Marcoli (Alternativa sarda e democratica/Progetto Sardegna) ha
replicato spiegando che sarebbe stato importante indicare le aree non idonee e
quelle che potrebbero ospitare qualche impianto come le aree dismesse e i siti
industriali abbandonati. Marcoli ha anche evidenziato la necessità di un
l’importanza di un dibattito in Consiglio comunale anche per approfondire
alcuni aspetti della legge che hanno riflessi sulle competenze comunali.
Con 13 voti a favore (la minoranza di centro sinistra non ha partecipato al
voto), il Consiglio comunale, su proposta dell’Assessore al Patrimonio Ivano
Cuccu, ha deliberato la riacquisizione al patrimonio dell’ente dell’immobile ex
convento “La Maddalena” di Silì.
L’Assessore Cuccu, presentando l’argomento, ha ricordato che l’immobile fu
donato dal Comune alla Congregazione delle Pie Suore della Redenzione per la
realizzazione di una “casa di redenzione per giovani traviate e pericolanti”. Lo
stesso atto prevedeva che la donazione sarebbe cessata nel momento fosse
cessata la destinazione. “Le suore hanno comunicato di aver cessato quel
servizio e oggi il Comune deve deliberare la riacquisizione dell’immobile al
proprio patrimonio” ha precisato Cuccu.
La riacquisizione riguarda la porzione dell’edificio che era stata donata nel
1956, il convento e il chiostro, esclusa quindi la chiesa, nonché gli adiacenti
cortili per complessivi mq 3030 dei quali mq. 968 occupati dai fabbricati e mq.
2062 di area libera.
Il Presidente della Commissione Urbanistica e Patrimonio, Fulvio Deriu, ha
relazionato sui lavori della commissione che ha licenziato la proposta a
maggioranza. Lo stesso Deriu ha sottolineato il particolare pregio
dell’immobile.
Per Maria Obinu (Alternativa sarda e democratica/Progetto Sardegna) “la
riacquisizione è necessaria e giustamente si è deciso di stralciare la parte
dell’immobile non oggetto della donazione e di proprietà delle suore.
Vorremmo che la destinazione d’uso si decidesse in un secondo momento in
consiglio comunale anche per vari fini come quella di utilizzarlo parzialmente
come sede del museo giudicale”.
Sergio Locci (Aristanis) ha proposto un emendamento per l’utilizzo
dell’immobile, sulla base degli indirizzi del consiglio comunale, in via prioritaria
alle finalità in ambito plus o ad ulteriori destinazioni che la giunta deciderà in
conformità con gli indirizzi del consiglio comunale.
Giuseppe Obinu (PD) ha replicato con un altro emendamento per la semplice
riacquisizione dell’immobile, senza alcuna indicazione sulla destinazione d’uso.
Per Gianfranco Porcu (PSDAZ) “inserire la destinazione, che è competenza della
Giunta, è un fatto di trasparenza ed è una opportunità per partecipare al bando
europeo”.
Umberto Marcoli (Alternativa sarda e democratica/Progetto Sardegna) in
considerazione dell’importanza del bene sulla destinazione dovrà discutere il
Consiglio comunale.
Infine Giuliano Uras (Oristano al Centro) secondo cui il vincolo a servizi sociali
del bene è già definito: “Se il consiglio vuole svincolarlo deve vincolare un altro
bene immobile di pari caratteristiche”.
L’assemblea, con 13 voti a favore (la minoranza di centro sinistra non ha
votato) ha approvato l’emendamento proposto da Sergio Locci, e con 12 voti
contrari e 7 a favore (Locci si è astenuto) ha respinto quello di Giuseppe Obinu.
L’Assessore al Turismo Luca Faedda ha risposto all’interrogazione dei
consiglieri Della Volpe, Sanna, Marchi, Daga, Federico, Maria Obinu, Marcoli e
Giuseppe Obinu sull’incendio ai bagni pubblici di Torre Grande dello scorso 18
giugno.
Carla Della Volpe (Oristano più) ha sottolineato il grave ritardo nella bonifica e
nel rifacimento del bagno pubblico.
L’Assessore Faedda ha precisato che “immediatamente dopo l’incendio si è
provveduto a caratterizzare il rifiuto per il conferimento, quantificando la spesa
tra i 12 e i 15 mila euro per la bonifica e lo smaltimento. Per il ripristino dei
servizi igienici i costi erano alti e non sostenibili in quel momento, ma
cercheremo di provvedere quanto prima”.