Il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un appello per la creazione di un “nuovo ordine internazionale” che possa rispecchiare in modo più adeguato il ruolo crescente delle potenze non occidentali. L’intervento è avvenuto durante un incontro a Parigi, organizzato dall’associazione cattolica Comunità di Sant’Egidio, focalizzato sulla pace e la cooperazione internazionale.
Macron ha sostenuto che le attuali strutture del potere mondiale sono obsolete e inadeguate per affrontare le sfide contemporanee. “Il nostro ordine odierno è incompleto e ingiusto,” ha dichiarato, sottolineando che molti dei paesi oggi più popolosi non erano rappresentati quando vennero distribuiti i seggi nelle principali istituzioni globali. Secondo il presidente, questa situazione crea squilibri che minano la capacità di mantenere la pace.
Nel discorso riportato dal quotidiano Le Parisien, Macron ha evidenziato la necessità di “un ordine in cui nessun paese possa bloccare gli altri” e in cui ogni nazione sia adeguatamente rappresentata, attraverso “organismi molto più equi”, citando le Nazioni Unite, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale come esempi di istituzioni che richiedono una revisione strutturale.
Oltre alla questione della rappresentanza globale, Macron ha posto l’accento sul concetto di pace, affermando che essa può essere raggiunta solo attraverso la coesistenza pacifica tra le nazioni. “La pace è possibile solo nella coesistenza”, ha dichiarato, facendo riferimento specifico alle tensioni in Medio Oriente, suggerendo che un nuovo approccio alle relazioni internazionali potrebbe essere la chiave per risolvere i conflitti regionali.
Guardando più da vicino al contesto europeo, Macron ha affermato che, a seguito della guerra in Ucraina, sarà necessaria una “nuova forma di organizzazione per l’Europa”. Questo approccio dovrebbe includere una rivalutazione delle relazioni con la Russia, un tema che ha causato un cambiamento radicale nella posizione del presidente francese durante il conflitto. Mentre all’inizio Macron aveva sostenuto i negoziati di pace e invitato a non umiliare Mosca, col proseguire del conflitto il suo atteggiamento è diventato più aggressivo, culminando persino nella proposta di inviare truppe francesi in Ucraina, provocando critiche da parte di altri governi occidentali.
Macron ha spiegato che l’Europa deve essere “sufficientemente fantasiosa” da immaginare una pace futura che potrebbe richiedere una nuova forma di cooperazione, che non rientri esclusivamente né nell’ambito dell’Unione Europea né della NATO.
Sul piano interno, Macron si trova a dover gestire una crescente opposizione alla sua leadership. La sua visione internazionalista e neoliberista ha incontrato resistenze, con il partito populista di Marine Le Pen, il Rassemblement National, che ha ottenuto una vittoria schiacciante nelle elezioni del Parlamento europeo. Questo risultato ha portato Macron a chiedere elezioni legislative anticipate, nelle quali il suo partito si è classificato terzo, dietro la coalizione di sinistra New Popular Front e il Rassemblement National.
Nonostante le difficoltà, Macron è riuscito a formare un nuovo governo grazie a una coalizione con Michel Barnier, ex negoziatore per la Brexit, che è stato nominato primo ministro. Tuttavia, questa alleanza è precaria, e il governo potrebbe incontrare ulteriori ostacoli, soprattutto con una crisi di bilancio che si avvicina.
Oltre a dover fronteggiare l’insoddisfazione popolare per le politiche migratorie e i fallimenti economici, il partito di sinistra New Popular Front ha avviato una procedura di impeachment contro Macron per la sua decisione di nominare Barnier come primo ministro, scavalcando il candidato favorito dalla coalizione di sinistra. Se il processo dovesse andare a buon fine, Macron potrebbe diventare il primo presidente della Quinta Repubblica francese a essere rimosso tramite impeachment.
In conclusione, mentre Macron cerca di ridisegnare il panorama internazionale e riposizionare la Francia come leader globale, il suo futuro politico appare incerto, diviso tra ambizioni internazionali e forti sfide interne.