
(AGENPARL) – mar 24 settembre 2024 *Crisi Ast, costi energetici e gestione risorse idroelettrico, Thomas De
Luca (M5S): “Per l’assessore Fioroni la firma dell’accordo di programma
renderebbe l’acciaio non competitivo. La giunta Tesei è in confusione e in
assenza di lucidità”*
“Oggi in questione time l’assessore Fioroni ha dichiarato che l’accordo di
programma con Ast non si può firmare finché non si risolve il tema dei
costi energetici. Una sciocchezza enorme che dimostra il vuoto pneumatico
della politica di centrodestra”. Così in una nota il consigliere regionale
del Movimento 5 Stelle Thomas De Luca, che ha posto l’attenzione sulla
grave crisi che sta colpendo l’Ast e sull’impatto del caro energia sulle
industrie energivore umbre. In particolare, De Luca ha richiesto
chiarimenti sulle misure urgenti che la giunta regionale intende adottare
per dare seguito alle linee di azione proposte da Ast già nel 2022.
Nell’interrogazione De Luca ha citato il calo delle commesse di lavoro e la
conseguente riduzione dell’attività produttiva, comunicata da Ast lo scorso
9 settembre, imputabile secondo l’azienda agli elevati costi di
approvvigionamento dell’energia elettrica. Questo ha portato alla richiesta
di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) per un massimo di 200 dipendenti dal
24 al 30 settembre. Un segnale allarmante che rischia di avere
ripercussioni devastanti sull’intero territorio: “Lo stallo nell’accordo di
programma dimostra – ha spiegato De Luca nell’interrogazione – che il costo
dell’energia rappresenta un nodo fondamentale da risolvere per sbloccare
gli investimenti pubblici legati al Pnrr. Stallo che si protrae da diverso
tempo e rischia di mettere in crisi una serie di progetti cruciali per il
futuro dell’economia regionale. Il ministro Urso ha ammesso che sul tema
energetico non esistono soluzioni urgenti ricordando che il sussidio
diretto non è possibile, se non per gli investimenti. Ma cosa facciamo oggi
per evitare il tracollo delle nostre industrie?” ha domandato De Luca.
Durante il QT il consigliere del M5S ha messo nuovamente sul tavolo la
proposta di cessione di energia proveniente dagli impianti di derivazione
idroelettrica: “La quantità di energia che il concessionario deve fornire
alla Regione annualmente, 55 Gwh, rappresenta il 5,3% del consumo
energetico di Ast nel 2022″ ha spiegato De Luca, citando l’articolo 21
della Legge Regionale n.1 del 6 marzo 2023, che prevede l’obbligo di
fornire energia elettrica alla Regione. De Luca ha poi chiesto chiarimenti
sullo studio di fattibilità per la costituzione di una società mista
pubblico-privata, ipotesi già proposta con la delibera dell’assemblea
legislativa n. 296 del 28 febbraio 2023, che potrebbe includere Ast
all’interno della compagine e permetterle di beneficiare di energia a costi
ridotti”.
Nella sua risposta, l’assessore Fioroni non ha chiarito cosa intende fare
la giunta regionale affermando che “il tema energetico si pone al di fuori
dell’accordo di programma” e che la vera sfida è “produrre acciaio
utilizzando fonti rinnovabili”. Lascia senza parole la risposta di Fioroni
quando dichiara che “la presidente Tesei ha intrapreso azioni di moral
suasion nei confronti di Enel affinché il tema Ast venga trattato come un
caso unico, derogabile alle normali leggi di mercato”.
“Ciò che preoccupa maggiormente – ha replicato De Luca – è quando Fioroni
afferma che l’accordo di programma non si può firmare finché non si risolve
il tema dei costi energetici perché questi non renderebbero competitivo
l’acciaio prodotto. Quindi cosa facciamo, aspettiamo il 2029? La situazione
si trascina da troppo tempo e rischia di compromettere il futuro produttivo
dell’intero polo siderurgico ternano. Secondo quanto risposto
dall’assessore Fioroni, la Regione Umbria e lo Stato italiano dovrebbero
sedersi al tavolo con un soggetto che nel 2029 dovrebbe partecipare, al
pari di qualsiasi altro privato, alla gara per le concessioni
dell’idroelettrico. Una sciocchezza enorme che dimostra il vuoto pneumatico
della politica. Lo Stato italiano e la Regione Umbria non devono sedersi al
tavolo con mani giunte e cappello in mano di fronte alle multinazionali. Ci
sono strumenti legislativi concreti previsti dalle leggi regionali ed
europee per mettere la Regione in posizione di governarce rispetto alle sue
risorse naturali. Non chiediamo azioni di rottura, ma di far valere ciò che
ci spetta. Il tempo degli annunci è finito, ora servono risposte chiare e
azioni immediate” ha replicato De Luca.
*Thomas De Luca consigliere regionale Movimento 5 Stelle *