
Venerdì scorso, Mogadiscio ha lanciato una dura accusa contro l’Etiopia, accusandola di aver inviato spedizioni di armi non autorizzate nella regione semiautonoma del Puntland, una mossa che, secondo il governo somalo, viola la sovranità del Paese e rappresenta una seria minaccia per la sicurezza regionale. Il Ministero degli Esteri della Somalia ha condannato fermamente queste azioni, sottolineando che esse compromettono non solo l’integrità territoriale della Somalia, ma anche la stabilità del Corno d’Africa.
In un comunicato ufficiale, il Ministero ha affermato che “questa azione costituisce una grave violazione della sovranità della Somalia e pone gravi implicazioni per la sicurezza nazionale e regionale”. A supporto delle sue accuse, la Somalia ha fornito prove documentate dell’arrivo di due camion carichi di armi provenienti dall’Etiopia e diretti verso il Puntland, sottolineando che queste spedizioni sono avvenute senza alcuna consultazione diplomatica o autorizzazione preventiva. Il governo somalo ha descritto questo atto come una “chiara violazione della sovranità territoriale della Somalia”.
Secondo quanto dichiarato, questo non è il primo incidente di tale natura: spedizioni non autorizzate di armi dall’Etiopia sono già state segnalate nelle regioni di Galmudug e Baidoa. In quest’ultimo caso, un carico di armi era stato trasportato via aerea, dimostrando un pattern preoccupante di operazioni che bypassano le istituzioni somale.
Mogadiscio ha chiesto l’immediata cessazione di tali violazioni, evidenziando l’urgenza di mantenere il rispetto reciproco tra i due Paesi per evitare un’escalation di tensioni. Questi eventi avvengono in un contesto già carico di incertezza e conflitto. Infatti, le relazioni tra Somalia ed Etiopia sono già tese a causa dell’accordo controverso tra Addis Abeba e il Somaliland, la regione separatista della Somalia, che prevede l’accesso etiope a un porto strategico sul Mar Rosso. La Somalia ha respinto con forza questo accordo, considerandolo “illegittimo” e una minaccia alla stabilità regionale, oltre che una violazione della propria sovranità territoriale. In risposta, il governo somalo ha richiamato il suo ambasciatore in Etiopia, segnando un ulteriore deterioramento delle relazioni diplomatiche.
Nonostante le tensioni, la Turchia sta cercando di mediare tra i due Paesi, impegnandosi per una soluzione pacifica alle controversie. Recenti colloqui si sono svolti ad Ankara, ma finora non sono emersi risultati concreti. La situazione rimane delicata e potrebbe evolvere rapidamente, con possibili conseguenze significative per la sicurezza e la stabilità dell’intera regione del Corno d’Africa.
Il futuro delle relazioni tra Somalia ed Etiopia rimane incerto, mentre entrambe le nazioni sembrano sempre più distanti su questioni di sovranità e sicurezza. L’intervento di attori regionali e internazionali potrebbe essere cruciale per evitare che la situazione degeneri ulteriormente e per mantenere la pace in una regione storicamente instabile.
