
(AGENPARL) – ven 20 settembre 2024 Toscana Diffusa, gli interventi degli assessori e del presidente del
Consiglio regionale
Scritto da Redazione, venerdì 20 settembre 2024
L’importanza della legge sulla Toscana diffusa per tutto il territorio e
per tutti i settori della Regione Toscana è stata sottolineata dagli
interventi degli assessori regionali presenti all’incontro tra il
presidente Eugenio Giani, i sindaci, le categorie economiche, il mondo
dell’associazionismo, Anci ed Upi. Ai lavori, che si sono svolti presso il
Palazzo degli affari di Firenze, era presente anche il presidente del
Consiglio regionale Antonio Mazzeo, che è intervenuto in rappresentanza
dell’assemblea legislativa toscana.
Saccardi: “Più sostegno alle aree montane e a quelle meno urbanizzate”
“Il senso della Toscana diffusa è quello di una Toscana che si tiene se
tutti i territori stanno insieme e se tutti i territori rivestono la
medesima importanza. Una Toscana che non lascia nessuno indietro e che può
rappresentare in questo modo un punto di riferimento per il mondo”. Lo ha
sottolineato la vicepresidente della giunta regionale Stefania Saccardi,
che tra le sue deleghe, oltre all’agricoltura, ha le aree interne e la
montagna.
“Montagne ed aree interne sono ambiti dove l’idea della Toscana diffusa
trova forse una delle declinazioni più importanti. Con il fondo dello
sviluppo rurale – ha detto – abbiamo destinato quasi il 60 per cento delle
risorse europee alle aree montane e svantaggiate. Non solo, sulla montagna
abbiamo inaugurato quest’anno il bando per favorirne la residenzialità: un
esperimento a cui abbiamo destinato due milioni e ottocento mila euro e che
ha avuto molto successo: sono arrivate 831 richieste di cui la metà da
persone che abitano fuori Toscana. Per il futuro pensiamo dunque di
aumentare i fondi a disposizione”.
“Le aree più lontane e meno urbanizzate hanno bisogno di maggiori
infrastrutture e servizi per consentire ai residenti di abitarvi – aggiunge
dal palco Saccardi – Inoltre, con una misura forse unica quest’anno abbiamo
destinato 44 milioni alle aziende agricole che risiedono ed operano in aree
montane svantaggiate. C’è bisogno non solo di infrastrutture fisiche in
questi territori ma anche di internet veloce e della banda larga e
investiamo anche su questo. Così come sulla tutela della biodiversità e
grazie alla Banca della terra possiamo recuperare le aree abbandonate e
tutelare il paesaggio e la risorsa forestale, rafforzare le opportunità
occupazionali e di reddito delle aree rurali, favorire l’imprenditoria
giovanile: tutti obiettivi a cui stiamo lavorando da tempo, in piena
sintonia con il concetto di Toscana diffusa che grazie alla nuova legge
potranno essere rafforzati e accompagnati da ulteriori misure”.
Marras: “Una legge che favorisce impresa e commercio”
“E’ una legge organica – ha affermato l’assessore regionale a economia e
turismo Leonardo Marras – perché mette insieme tanti aspetti che
separatamente non avrebbero senso. In queste aree il negozio di vicinato
svolge ancora una vera e propria funzione pubblica, perciò abbiamo messo
grande attenzione al commercio con interventi a contrasto della
desertificazione dei centri urbani”. “Gli empori multifunzionali, in
crescita, sono stati un’esperienza estremamente positiva – ha aggiunto
l’assessore – e per favorire l’insediamento di esercizi commerciali di
questo tipo e di attività produttive in generale, promuoviamo una serie di
incentivi fiscali e contributi diretti, che potranno aiutare il
mantenimento di presidi commerciali in aree delicate. Le aree interne, poi,
possono essere fortemente attrattive anche per le nuove frontiere del
lavoro digitale: fenomeni come i ‘nomadi digitali’ o la riorganizzazione
dei tempi di lavoro possono consentire a lavoratori, professionisti ed
imprese di trovare in queste aree grandi opportunità, qualità della vita,
qualità sociale, ma tutto questo potrà avvenire solo se questi territori
saranno supportati da una forte connettività”.
Ciuoffo: “Connessione di qualità entro 2026 per tutto il territorio”
“La triste esperienza del covid – ha detto l’assessore alla
digitalizzazione Stefano Ciuoffo – ci ha dimostrato come la capacità di
relazione attraverso la connettività sia fondamentale per mantenere un
accesso minimo ai nostri diritti, allo studio, alla sanità, al lavoro.
Senza una struttura digitale affidabile siamo in una situazione di
arretratezza in cui una regione come la Toscana non può assolutamente
rimanere. Questa legislatura ha segnato un notevole cambio di passo sotto
questo profilo, con importanti risorse regionali e nazionali per migliorare
la connettività: banda ultralarga, fibra e connessione wireless. Stiamo
raggiungendo attraverso vari progetti le cosiddette aree bianche, le aree
grigie e poi quelle 5G. Grazie ad uno spettro di investimenti consistenti,
alcuni diretti regionali e altri con fondi comunitari, nell’arco del
prossimo anno ed in alcune aree entro il 2026, dovremmo essere in grado di
realizzare una struttura di connessione di qualità in grado di coprire
tutto il territorio. Supereremo in tal modo il gap tecnologico. Resterà da
colmare quello legato alle competenze: puoi avere la fibra, ma se non hai
un minimo di attitudine all’utilizzo di una piattaforma digitale, il
rischio è di non avere la capacità per esercitare i propri diritti. Ecco
perché nella legge sulla Toscana diffusa, il diritto alla connettività e
quello all’accesso vengono individuati come fondamentali per i cittadini.
Spetta alla Regione fare in modo che questo si traduca concretamente”.
Baccelli: “Piccoli borghi e collegamenti al centro della legge”
“E’ una legge che aiuta la programmazione, che non appesantisce il lavoro
delle nostre amministrazioni comunali, ma anzi lo facilita – ha aggiunto
l’assessore regionale a trasporti ed urbanistica Stefano Baccelli – Per
quanto riguarda i settori di mia competenza, l’urbanistica tiene conto
delle esigenze di tutti i Comuni e con la rigenerazione urbana coinvolgiamo
Comuni di medie e grandi dimensioni a cui rivolgiamo le risorse Fesr per 13
strategie territoriali, e i Comuni sotto i 5000 abitanti e sotto i 20mila
abitanti con bandi ad hoc finanziati con tutte le altre risorse
disponibili, anche con la legge 145. Un intervento davvero capillare per la
riqualificazione anche dei piccoli borghi. Per quanto riguarda le
infrastrutture, la modalità è duplice: per la Toscana diffusa e quindi le
aree interne, aree costiere e isole l’idea è quella di accompagnare le
priorità che ci vengono indicate dalle amministrazioni comunali. Per
quanto riguarda la mobilità sostenibile puntiamo ad avere un servizio
capillare di trasporto pubblico su gomma, ma anche di valorizzare le nostre
linee regionali”. Baccelli fa riferimento anche ai Piani integrati urbani
che riguardano due aree: l’area metropolitana fiorentina (Firenze e Prato)
e l’area che comprende Livorno, Pisa fino a Lucca. Baccelli cita fra i
molti progetti, il sottoattraversamento di Firenze, il sistema tranviario,
il metro tram fino a Prato, la Darsena Europa, il progetto di collegamento
tram/treno tra Livorno/Pisa/Lucca, il raddoppio della Lucca-Pistoia e il
progetto di raddoppio Lucca/Viareggio/Pisa”.
Bezzini: “Nuove tecnologie per avvicinare la sanità alle aree
periferiche”
Telemedicina, teleconsulti e telemonitoraggio: l’assessore regionale al
diritto alla salute Simone Bezzini ha utilizzato le nuove tecnologie, già
realtà, come esempio di strumenti per aiutare chi vive in aree periferiche
e svantaggiate. “Si tratta di progetti – spiega – con cui potremo aiutare
concretamente i residenti e che da qui al 2026 diventeranno un servizio
diffuso”.
“Parlare di Toscana diffusa – commenta Bezzini – vuol dire parlare del
tema più ampio del diritto costituzionale alla salute e dell’equità di
accesso a dispetto delle disuguaglianze, anche territoriali: facile a dirsi
e più complicato a farsi, perché esiste una grande questione di
sottofinanziamento del servizio sanitario pubblico e un problema pure di
risorse professionali non adeguate ai bisogni, perché abbiamo ad esempio
pochi medici disposti a lavorare nelle aree periferiche”.
“La risposta – dice Bezzini – non può che essere, in questo momento, che
provare a ribaltare il paradigma dell’innovazione e generare innovazione
proprio nella Toscana diffusa”. Come? “Con sportelli digitali in
telepresenza come quello che stiamo sperimentando a Radicondoli per
sbrigare pratiche sanitarie amministrative – elenca Bezzini – Se il
progetto funzionerà estenderemo la sperimentazione nel 2025 ad altri
cinque comuni e a quel punto, se replicabile, a regime nel resto della
Toscana”. “Siamo anche stati i primi in Italia – prosegue l’assessore –
a bandire diciotto concorsi innovativi per giovani medici, con incentivi
per lavorare nelle isole e nelle aree più remote. Con altri incentivi
abbiamo pensato anche ai medici di base”. “In Alta Garfagnana – invece
– stiamo realizzando un’esperienza pilota con la Scuola Sant’Anna sul
proximity care”.
Mazzeo: “Non solo una legge, ma una vera e propria visione della
Toscana”
“L’idea di una Toscana che viaggia alla stessa velocità è un progetto
che perseguiamo già dalla scorsa legislatura”, ha detto il presidente
del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. “Allora, presiedevo la
Commissione costa, mentre oggi abbiamo istituito una Commissione per le
aree interne. In entrambi i casi, l’obiettivo è dare a tutte e tutti pari
opportunità e pari diritti, dall’istruzione al lavoro, dalla cultura alla
salute. È una sfida complessa, e non basta una legge per risolverla ma,
insieme alle politiche di coesione europee e l’investimento sulle aree
interne, possiamo invertire la tendenza, combattere lo spopolamento e
offrire nuove opportunità a chi vive in quei territori. Non è dunque solo
una legge ma una vera e propria visione di Toscana e ringraziamo il
presidente Giani per essere passato dalle parole ai fatti”. “Come
assemblea legislativa – ha concluso – lavoreremo per esaminare il testo
nelle Commissioni coinvolgendo, in modo partecipativo, il mondo economico,
sociale, produttivo e i sindacati con l’obiettivo di approvare poi il testo
entro la fine dell’anno”.